Post di Flavia Rubino

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Brand Strategy Design | Global Marketing Director 20+yrs | Autrice HOEPLI e Podcaster 🎙️ | Cocreation Labs & Lean Workshops | Seguimi per i fondamentali del Branding

😱 Ultime da LinkedIn 😱 Una persona che ha ricevuto un feedback negativo e non è stata confermata dopo uno stage, PUBBLICA la mail ricevuta dall'azienda che esprime riserve su alcune sue soft skill, lamentandosi che per lavorare non bastano ormai i suoi evidenti superpoteri. Una cosa di una scorrettezza rara, oltre che un clamoroso autogol. (Poi lamentiamoci che non vengono restituiti i feedback, se questo è il modo in cui si trattano le comunicazioni così personali e delicate.) Ma non basta: un'altra splendida persona ripubblica quel post di lamento, gli fa le pulci e dice tra le tante cose illuminanti sul valore dei marketer oggi che NON è consigliabile il corso di laurea ma il corso di...(nome infallibile guru). Costui non permette commenti ai non collegamenti, altrimenti avrei scritto solo che non so quale dei due post sia più squallido. Mi sono veramente intristita e incupita, menomale che tra meno di una settimana si beve insieme ai Castelli, va.

Roberto Chibbaro

Dal 2011 collego marketing, team e clienti.

1 settimana

Sono d'accordo sul secondo post che citi, non sul primo, per diversi motivi. Anzitutto, da ciò che scrive, la ragazza non ha fatto uno stage ma dei colloqui per uno stage, che ormai è un escamotage per avere lavoro sottopagato, senza formazione o affiancamento. Perchè se per uno stage, ripetiamolo che è importantissimo, serve prendere decisioni critiche per l'azienda, e avere leadership del gruppo, non è uno stage, è un colloquio per head of qualcosa vestito da stage. Poi mi permetto di dire che prendere le critiche ci sta, per chiunque a qualunque livello, ma sfido chiunque a leggere la lettera senza il post e dirmi se è il feedback per uno stagista o per un C-Level. Il secondo post nemmeno lo commento perchè mi ha molto molto sorpreso, per cosi dire.

Federico Presezzi

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1 settimana

Un solo piccolo appunto, Flavia, per non togliere l'indiscusso valore del tuo post con un fraintendimento di fondo. La prima persona non si lamentava del feedback DOPO uno stage (che non ha potuto svolgere), ma del fatto che quel feedback arrivava dopo i primi due colloqui PER FARE uno stage. E le rimproveravano di non essere abbastanza pronta per "scendere da sola nella mischia" (le virgolette sono mie, non sto citando ma vado a senso), quando per legge durante uno stage dovresti essere formato ed avere un tutor che ti affianca. In pratica dimostravano il vizio comune di cercare uno stagista per finta, quando in realtà volevano una persona già formata e pronta a lavorare efficacemente in autonomia.

Valentina Calogiuri

HR Consultant I Risorse umane I Master in Gestione del personale e risorse umane

1 settimana

Ancor peggiore è quando nel tuo network hai una persona di 45 anni, con anni di esperienza, che si lamenta costantemente di HR in quanto sta per terminare la naspi e ancora è senza occupazione. La cosa peggiore è che se trovi una posizione aperta nella sua zona e per istinto o bontà d animo glielo fai presente, invece di ringraziarti, ti scrive l azienda fa schifo è un annuncio inutile e ti blocca. Zero gratitudine e troppo pieno di sé.

Lalla Valentini

Consulente di Direzione - Executive Coach (PCC ICF)

1 settimana

Flavia Rubino ho letto i commenti e voglio dirtelo: complimenti, hai molta pazienza, ammirevole! Ma l’occasione e’ troppo ghiotta ed ho una domanda: quando si creano dinamiche come queste, e si intravede come andrà a finire (cioè da nessuna parte a causa dello sclerare di uno o più dei protagonisti), qual è la migliore soluzione possibile? Propongo 2 estremi (trai i quali chiaramente si possono aggiungere e/o inserire tutto l’immaginabile dell’universo): 1) l’abbandono del saggio 2) l’impegno del cane da presa. Argomenta il limite scelto, per favore. Inizio io: la mia strada è “cane da presa per max 2-3 passaggi”, poi chiudo nel 100% dei casi con “l’abbandono del saggio”. Ambisco al Nirvana e voglio conoscere la strada maestra che mi condurrà lì.

Pierluigi Panico

Ultimo lancio +70k revenue nel mondo della consulenza | Aiuto consulenti e coach a rendere la loro attività scalabile con ScaleFunnel | direct response marketing, copywriter, funnel

1 settimana

1° aggiornamento: puoi commentare. 2° aggiornamento: io ho dato un mio pensiero, che penso sia anche costruttivo, su un post... perché non posso farlo? mi ha colpito, mi ha fatto scaturire una riflessione, so what's the problem? 3° aggiornamento: marco lutzu non è un fuffaro.

Pierluigi Panico

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1 settimana

non sapevo che non potevano commentare i non collegamenti, ecco perché non è andato virale... grazie flavia sistemo subito!

Maurizio Passerini

Vendo, insegno a vendere, e coordino venditori h2h ➡️ Efficienza Energetica: impianti fotovoltaici e termici per aziende, PA, CER, condomini e privati.

1 settimana

Non capisco se sia più la ricerca di visibilità (secondo il vecchio principio del "purché se ne parli") o la necessità di sfogo. Entrambe i casi portano risultati effimeri, e negativi. Li ho visti, contenti loro contenti tutti. Purché poi non tornino a impestarci il feed con altri post lagnosi

Stefano Antonucci

Consulente marketing e comunicazione @ Artigiano del marketing®

1 settimana

Predicare ai già convertiti e fare populismo indicando un nemico sono prassi già consolidate in ambiente politico. Qui, per quanto triste, dubito risultino credibili oltre a qualche vagonata di followers.

Gabriele Vittorio D.

Customer Service Specialist, Psicologo & Social Media Coach. Esploro il lato sano del mondo Digital✌️

1 settimana

In un altro momento avrei detto che bisogna leggere il post e contestualizzare prima di dare un parere. Ma in questo caso dico di no. Certe cose non si fanno e basta. È scorretto e poco professionale. Se un'azienda ti da un feedback, non è corretto pubblicarlo integralmente e commentarlo aspramente in pubblica piazza. Mi sembra che sui social si trovino troppe attenuanti per la maleducazione. "bisognerebbe capire, bisognerebbe vedere..." no, non bisognerebbe nulla, non si fa a prescindere. Che poi cosa ci guadagna? Che l'azienda la ricontatta dicendo "ci scusi abbiamo riflettuto ed effettivamente lei ha ragione" o che un'altra azienda dica "wow questa è una tipa tosta, proprio quella che vogliamo!". Credo che nessuna delle due cose possa mai a cadere. Assumere certi comportamenti è solo un pessimo biglietto da visita.

marina mercaldo

#copywriter e #brandstrategist, analizzo, penso e scrivo COME realizziamo #brandmarketing nella cucina di Smad is On. Nella parmigiana di melanzane ci va la provola e nel Negroni NON si mette la cannuccia.

1 settimana

Proprio questa settimana ho condiviso una mia risposta ad un'azienda che mi ha fatto mandare 4, e dico 4 volte ad indirizzi e su piattaforme diverse un cv per poi chiedermi di caricarlo pure sul loro drive. Non un feedback, non mezza telefonata. Nulla. Nella mia mail che ho condiviso era ben chiara la frustrazione di aver ricevuto molteplici mail automatiche che chiedevano sempre la stessa cosa, ma non ho reso pubblico il nome dell'azienda. Mi hanno risposto che sono una startup e sono sommersi dalle candidature, ma la mia risposta è respingente ed è l'unico feedback che mi possono dare. Cercare collaborazioni è un lavoro, difficile, lungo, molto frustrante. Probabilmente la persona che ha condiviso la risposta dell'azienda era esasperata e non ha riflettuto sulla ricaduta della propria azione su di sé. Magari qualche contatto diretto può spiegare e provare a farla ragionare.

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