Livio Caputo

giornalista e scrittore italiano (1933-2021)

Livio Caputo (Vienna, 24 agosto 1933Milano, 14 giugno 2021) è stato un giornalista, scrittore e politico italiano. Dal 17 maggio 2021, per poco meno di un mese, è stato il direttore ad interim del Giornale, considerate le dimissioni rassegnate da Alessandro Sallusti.

Livio Caputo

Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri
Durata mandato13 maggio 1994 –
17 gennaio 1995
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreCarmelo Azzarà
SuccessoreValter Cardini

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
8 maggio 1996
LegislaturaXII
Gruppo
parlamentare
Forza Italia
CoalizionePolo della libertà
CircoscrizioneLombardia
CollegioBergamo

Dati generali
Partito politicoForza Italia
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Torino
Professionegiornalista

Biografia

modifica

Nato in Austria da padre piemontese di famiglia napoletana e madre triestina, si laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Torino.

Intraprende la carriera giornalistica durante gli anni dello studio, diventando prima corrispondente da Bonn per il Corriere d'Informazione e il settimanale Gente, per poi trasferirsi a Londra come inviato dei quotidiani Il Resto del Carlino e La Nazione e del settimanale Epoca. Acquisita un'ampia esperienza del lavoro giornalistico, nel 1965 viene inviato a New York, come capo della redazione dei periodici della Mondadori.

Rientra in Italia nel 1970. È inviato per Epoca, di cui diventa per un breve periodo direttore nel 1976[1]. Viene subito chiamato al Giornale. Per il quotidiano fondato e diretto da Indro Montanelli è inviato ed editorialista. Ha anche un'esperienza alla televisione: si distingue come uno dei commentatori di Telemontecarlo. Nel 1979 Nino Nutrizio lo sceglie come suo successore alla guida del quotidiano La Notte. Caputo rimane in carica fino al 1984, quando il giornale viene ceduto al gruppo Rusconi. Passato al Corriere della Sera come capo dei servizi esteri, nel 1992 Caputo ritorna al Giornale come vicedirettore. La collaborazione è continuato fino alla sua morte con articoli di politica estera e con la rubrica quotidiana di risposte alle missive dei lettori "Dalla vostra parte".

Nel 1994 si candida al Senato nelle file di Forza Italia nel collegio di Bergamo. Viene eletto e diventa prima vice capogruppo vicario e poi sottosegretario agli Affari Esteri. Non rieletto nel 1996, l'anno seguente entra nel Consiglio comunale di Milano, dove rimane fino al 2006.

È stato per 40 anni uno degli esponenti più in vista del movimento liberale italiano, prima nel PLI, poi in Forza Italia.

Dal 17 maggio 2021 è stato il direttore ad interim del Giornale, considerate le dimissioni rassegnate da Alessandro Sallusti.[2] È morto il 14 giugno 2021, poco prima di passare le consegne della direzione al nuovo direttore Augusto Minzolini.[3]

Pubblicazioni

modifica
  • Un anno in trincea. I dodici mesi della svolta visti dall'osservatorio de La notte, Sesto S. Giovanni, 1980
  • Cittadino, pover'uomo, Capone 1982
  • Con rabbia e con amore, Spirali 1984
  1. ^ In un articolo sul «Corriere della Sera» (19 maggio 1976) Caputo spiegò: «La ragione per cui, dopo solo due mesi e dopo aver fatto un numero che è andato esaurito in tutta Italia, sono stato sollevato dall'incarico [di direttore] è che mi sono rifiutato di sottoporre all'esame preventivo di Lamberto Sechi le risposte alle lettere al direttore» (Lamberto Sechi era all'epoca il direttore editoriale delle testate giornalistiche del gruppo Mondadori).
  2. ^ Il Giornale, Livio Caputo direttore ad interim, su fnsi.it. URL consultato il 20 giugno 2021.
  3. ^ Editoria: è morto Livio Caputo, ex direttore del Giornale, su lastampa.it. URL consultato il 20 giugno 2021.

Collegamenti esterni

modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN274149106357568492810 · ISNI (EN0000 0000 2901 6509 · SBN RAVV057431 · LCCN (ENn85065742 · BNF (FRcb12248088s (data)