De salute animarum

De salute animarum è una bolla di papa Pio VII pubblicata il 16 luglio 1821, con la quale il pontefice riorganizzò le circoscrizioni ecclesiastiche del regno di Prussia e di altri piccoli Stati della Confederazione germanica.

De salute animarum
Bolla pontificia
Stemma di Papa Pio VII
Stemma di Papa Pio VII
PonteficePapa Pio VII
Data16 luglio 1821
Anno di pontificatoXXII
Traduzione del titoloSulla salvezza delle anime
Argomenti trattatiriorganizzazione delle diocesi cattoliche del regno di Prussia
Mappa delle circoscrizioni ecclesiastiche tedesche nell'ancien régime (tratteggio in nero), e dopo il congresso di Vienna (sezioni colorate).
Mappa del regno di Prussia dopo il congresso di Vienna.

Appartiene ad un gruppo di documenti pontifici noti in storiografia come Bolle di circoscrizione (in tedesco: Zirkumskriptionsbulle), ossia un insieme di bolle pubblicate dai papi tra il 1818 e il 1824, con le quali la Santa Sede riorganizzò le circoscrizioni ecclesiastiche nella maggior parte degli Stati membri della Confederazione germanica in seguito ai cambiamenti politici decisi dal congresso di Vienna.

Contenuto

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La bolla riorganizzò le diocesi cattoliche prussiane in due province ecclesiastiche con quattro diocesi suffraganee e due diocesi immediatamente soggette alla Santa Sede. Furono contestualmente soppresse le diocesi di Aquisgrana e di Corvey, e le abbazie nullius dioecesis di Neuzelle e di Oliwa.[1]

La diocesi di Breslavia mantenne la sua parte di territorio nell'impero austriaco,[2] mentre le sedi in territorio austriaco di Praga, Olomouc, Litoměřice e Hradec Králové conservarono quelle porzioni di territorio che si trovavano nel regno di Prussia.[3]

Ai capitoli delle cattedrali fu concesso il diritto di elezione dei vescovi, che successivamente dovevano essere confermati con la nomina canonica della Santa Sede;[4] lo stesso giorno della pubblicazione della bolla, Pio VII inviò ai capitoli il breve Quod de fidelium con il quale li «esortava a scegliere solo candidati accertati prima e nondimeno graditi al re».[5] Al sovrano prussiano tuttavia, il papa concesse il diritto di nomina dei prevosti e, in alcuni casi, anche dei canonici dei capitoli. Data l'estensione delle diocesi, ai vescovi e arcivescovi fu concesso di avere ciascuno un vescovo ausiliare.[6]

Joseph Prinz von Hohenzollern-Hechingen, vescovo di Varmia, fu incaricato dell'esecuzione della bolla.[7]

La nuova organizzazione ecclesiastica

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Provincia ecclesiastica di Colonia

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La provincia ecclesiastica di Colonia ebbe tre diocesi suffraganee: Treviri, Münster e Paderborn.

Provincia ecclesiastica di Gniezno e Poznań

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La bolla De salute animarum elevò la diocesi di Poznań al rango di sede metropolitana, contestualmente unita aeque principaliter all'arcidiocesi di Gniezno; fu nominato arcivescovo delle sedi unite Tymoteusz Gorzeński, già vescovo di Poznań.[17] La provincia ecclesiastica di Gniezno e Poznań comprendeva una sola suffraganea, la diocesi di Kulm.[18]

Diocesi immediatamente soggette

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Infine il regno prussiano comprendeva anche due diocesi immediatamente soggette alla Santa Sede, ossia Breslavia e Varmia.

  1. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 189, nnº 5-6.
  2. ^ a b Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 200, nº 33.
  3. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 201, nº 37.
  4. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 194, nº 22: jus electionis redintegratur.
  5. ^ Storia della Chiesa (Jedin), VIII/1, p. 154.
  6. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 202, nº 39.
  7. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 202, nº 41.
  8. ^ Infatti, con il Concordato del 1801 tra Santa Sede e Francia, l'arcidiocesi era stata soppressa, pur continuando a sussistere i territori sulla riva destra del Reno, affidati in amministrazione apostolica.
  9. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 195, nº 27.
  10. ^ Data del concordato con la Francia e della pubblicazione della bolla Qui Christi Domini, con la quale fu eretta sulla riva sinistra del Reno la diocesi francese di Treviri.
  11. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 196, nº 28.
  12. ^ Un accordo del 5 gennaio 1830 assegnò alla diocesi di Münster anche la cura pastorale dei cattolici del ducato di Oldenburgo. Cfr. articolo 2, comma 1 della convenzione tra Santa Sede e la Bassa Sassonia del 26 febbraio 1965.
  13. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 197, nº 29.
  14. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 198, nº 30.
  15. ^ La parte della diocesi in Sassonia non era contigua con la precedente, essendone divisa dalla diocesi di Hildesheim che apparteneva al Regno di Hannover.
  16. ^ La bolla tuttavia specifica che Egon von Fürstenberg non aveva giurisdizione sui territori annessi da Colonia e da Osnabrück, per i quali la Santa Sede nominò un amministratore apostolico fino alla futura vacanza della diocesi di Paderborn.
  17. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, pp. 189-190, nº 6.
  18. ^ Kulm (o Culm) è il nome tedesco della città polacca di Chełmno; dopo il trasferimento della sede vescovile e le variazioni territoriali del 1992, la diocesi ha assunto il nome di diocesi di Pelplin.
  19. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 199, nº 31.
  20. ^ (PL) Kopiczko, Reorganizacja Kościoła katolickiego w Prusach..., p. 75.
  21. ^ (PL) Kopiczko, Reorganizacja Kościoła katolickiego w Prusach..., p. 76.
  22. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, pp. 199-200, nº 32.
  23. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 192, nº 19.
  24. ^ Nussi, Conventiones de rebus ecclesiasticis, p. 200, nº 34.
  25. ^ (PL) Kopiczko, Reorganizacja Kościoła katolickiego w Prusach..., p. 78.

Bibliografia

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Voci correlate

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