Demenza

disturbo delle funzioni intellettive
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In medicina la demenza è una condizione neurologica caratterizzata dalla comparsa, in seguito a varie patologie cerebrali, di un declino di molteplici funzioni cognitive, ovvero di un declino della memoria (a breve e a lungo termine) e di almeno una funzione cognitiva fra le seguenti: deficit di funzioni esecutive (capacità di pianificare le azioni, capacità di pensiero astratto, capacità di critica e di giudizio), linguaggio, capacità di riconoscere oggetti e persone, funzioni prassiche; il deterioramento cognitivo deve essere di gravità tale da rendere il paziente non più autonomo nelle attività quotidiane, essendo lo stato di coscienza vigile.[1] Nei pazienti con demenza è frequente osservare modificazioni della personalità, che si manifestano come disturbi comportamentali, fra i quali apatia (perdita di iniziativa), disinibizione comportamentale, episodi di agitazione.

Demenza
Confronto tra un cervello invecchiato normalmente (a sinistra) e quello di una persona con malattia di Alzheimer (destra). Le caratteristiche differenziali sono evidenziate.
Specialitàpsichiatria e neurologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM290290—294294
ICD-10F00, F01, F02, F03, F04, F05.1, F06 e F07
MeSHD003704
MedlinePlus000739
Sinonimi
Sindrome organica di deterioramento

Epidemiologia

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Nel complesso attualmente è affetto da demenza circa il 5% della popolazione mondiale di età superiore ai 65 anni, ma addirittura il 30% di coloro che hanno superato gli 85 anni. L'incidenza è compresa tra l'1 e il 5 per mille della popolazione generale, e tra l'1% e il 24% negli anziani e negli ultraottantenni. Il fattore di rischio principale pare dunque essere l'età, seguita dal sesso (le donne parrebbero più colpite da demenza rispetto agli uomini, ma questo dato è considerato controverso, stante la maggiore attesa di vita per le donne); non sembrano invece implicate l'etnia o le condizioni socioeconomiche.

Si ritiene che poco più della metà dei dementi sia affetto da demenza di tipo degenerativo (come la malattia di Alzheimer e la malattia di Pick), il 15% circa da demenza su base vascolare (demenza vascolare), il 15% da forme miste e il restante 15% da forme di varia natura, tossica, traumatica, tumorale, infettiva, da idrocefalo normoteso.

Classificazione

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Da un punto di vista clinico, si distinguono, con criterio topodiagnostico (da tòpos, luogo e diàgnosis attraverso la conoscenza), in demenze corticali e sottocorticali:

  • Demenze corticali: (rappresentate soprattutto dalla malattia di Alzheimer) con estesa atrofia corticale, precoci alterazioni della memoria e successivamente perdita del pensiero astratto, agnosia, afasia, aprassia.
  • Demenze sottocorticali: più precoce rallentamento dei processi cognitivi con conseguente rallentamento delle risposte motorie (chiamato bradifrenia), alterazioni della personalità tipiche dei disturbi affettivi come apatia e depressione, minore perdita della memoria e assenza di disturbi considerati "corticali" come agnosia, afasia, aprassia. Fra le altre: Malattia di Parkinson, Malattia di Huntington, paralisi sopranucleare progressiva e alcune patologie cerebrali non degenerative.

La classificazione appena descritta è stata ritenuta troppo rigida, alla luce delle recenti acquisizioni in ambito neuropsicologico e anatomofisiologico, e non è accettata da tutti gli esperti, data la difficoltà pratica di attribuire ogni paziente ad una categoria.

Basandosi invece su una classificazione eziopatogenetica, le demenze possono essere classificate come: reversibili, vascolari e degenerative. In fase diagnostica si procede per esclusione eliminando le prime 2 eziologie prima di cercare una causa degenerativa:

Demenze reversibili

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Guariscono se viene corretta la causa. La diagnosi è fatta mediante esami del sangue e tecniche di neuroimaging (specie RM cerebrale)

Demenze vascolari

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Demenza vascolare.

La diagnosi può essere formulata in pazienti in cui compaiono bruscamente o gradualmente disturbi cognitivi (deficit di funzioni esecutive di problem-solving, deficit di pianificazione di azioni, deficit di attenzione, riduzione della capacità di critica e di giudizio con tendenza a prendere decisioni incongrue, disturbi di memoria) e di disturbi comportamentali (in primis, apatia o irritabilità), di grado tale da comportare una perdita di autonomia nelle attività quotidiane. In tali pazienti, è frequente la comparsa di disturbi motori (in primis, difficoltà di deambulazione) e di incontinenza (urinaria e fecale). Pazienti con Demenza vascolare imputabile a danno cerebrale ischemico presentano solitamente patologie predisponenti ad ischemia cerebrale (ipertensione arteriosa, fibrillazione atriale, diabete mellito, ipercolesterolemia, stenosi carotidea). La diagnosi deve essere supportata dall'Imaging a risonanza magnetica (RM) cerebrale. Una demenza degenerativa può comunque insorgere anche su un cervello con danni vascolari[4][5][6]. È possibile distinguere varie forme di Demenza Vascolare:

  • multi-infartuale
  • malattia dei piccoli vasi
  • da ipoperfusione generalizzata
  • da infarti strategici (sono colpite da danno aree cerebrali con funzioni specifiche)
  • emorragica
  • altre forme

Demenze degenerative

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  1. ^ Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, IV, 1994.
  2. ^ Manuale Merck di Geriatria, su msd-italia.it. URL consultato il 26 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2014).
  3. ^ (EN) H. Kitagaki, E. Mori e K. Ishii, CSF spaces in idiopathic normal pressure hydrocephalus: morphology and volumetry., in American Journal of Neuroradiology, vol. 19, 1º agosto 1998, pp. 1277–1284. URL consultato il 13 settembre 2020.
  4. ^ (EN) Warren W. Barker, Cheryl A. Luis e Alice Kashuba, Relative Frequencies of Alzheimer Disease, Lewy Body, Vascular and Frontotemporal Dementia, and Hippocampal Sclerosis in the State of Florida Brain Bank:, in Alzheimer Disease & Associated Disorders, vol. 16, 2002-10, pp. 203–212, DOI:10.1097/00002093-200210000-00001. URL consultato il 13 settembre 2020.
  5. ^ (EN) E. C. W. van Straaten, Ph Scheltens e F. Barkhof, MRI and CT in the diagnosis of vascular dementia, in Journal of the Neurological Sciences, vol. 226, 15 novembre 2004, pp. 9–12, DOI:10.1016/j.jns.2004.09.003. URL consultato il 13 settembre 2020.
  6. ^ (EN) G. C. Román, T. K. Tatemichi e T. Erkinjuntti, Vascular dementia: diagnostic criteria for research studies. Report of the NINDS-AIREN International Workshop, in Neurology, vol. 43, 1993-02, pp. 250–260, DOI:10.1212/wnl.43.2.250. URL consultato il 13 settembre 2020.

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 991 · LCCN (ENsh85036638 · GND (DE4011404-1 · BNE (ESXX528691 (data) · BNF (FRcb12231893p (data) · J9U (ENHE987007545754205171 · NDL (ENJA00954862