Ila (mitologia greca)

personaggio della mitologia greca

Ila (in greco antico: ῞Υλας?, Hylas)[1] è un personaggio della mitologia greca, la cui storia si intreccia con quella di Eracle e degli Argonauti.[1][2][3]

Ila
Ila e le ninfe, olio su tela di John William Waterhouse (1896; Manchester, City Art Galleries).
SagaArgonauti
Nome orig.῞Υλας (Hylas)
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio
Professionescudiero

Il mito

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Eracle, il semidio nato da Zeus e Alcmena, si invaghì della bellezza di Ila[1][3] e lo rapì dopo aver ucciso suo padre Teiodamante, re dei Driopi,[3] mentre lottava anche contro questi ultimi.[2] Ila lo accompagnò quindi nelle sue gesta, in qualità di scudiero.[3] Secondo il mito, Ila era anch'egli un semidio, essendo nato dall'unione di Teiodamante con una ninfa, chiamata Menodice, figlia di Orione.[4] In altre fonti, molto vaghe in merito, il principe sarebbe stato figlio di Ceice,[5] o di un altro argonauta di nome Eufemo, cognato di Eracle.[5]

Insieme si imbarcarono con Giasone per accompagnarlo alla ricerca del vello d'oro. Durante una sosta in Misia, Ila scese dalla nave con Eracle e si allontanò in cerca di una fonte d'acqua dolce.[3][2]

Quando le Naiadi della fonte, che stavano danzando attorno alla sorgente, videro arrivare Ila, se ne innamorarono immediatamente.[3][2] Nel momento in cui Ila si chinò per prendere l'acqua, una delle ninfe lo prese e lo tirò verso l'acqua per baciarlo, trascinandolo poi nel fiume con loro.[3][2][1]

Eracle udì le grida di Ila e si mise a cercarlo disperatamente, temendo che fosse stato assalito da qualche ladro.[3][2] Non solo egli non riuscì a trovarlo: gli Argonauti ripartirono senza di loro.[3][2] Di Ila nessuno vide più traccia.[3][2]

Durante le infruttuose ricerche Eracle si fece aiutare dagli abitanti della zona, e questo momento fu ricordato a lungo dai Misi, con una cerimonia annuale in cui i sacerdoti gridavano il nome di Ila per tre volte.[2]

Ila nella letteratura moderna e nell'arte

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Il mito del rapimento di Ila fu molto amato dagli artisti in varie epoche, particolarmente dai Romantici, che più volte ritrassero il giovane irretito dalle Naiadi. L'opera più nota è probabilmente Ila e le ninfe, olio su tela di John William Waterhouse, che raffigurò il giovane anche in un altro dipinto, ma insieme a una ninfa sola. La figura di Ila ha ispirato inoltre numerosi poeti e scrittori, alcuni tra i quali: Edmund Spenser,[6] Christopher Marlowe,[7] Oscar Wilde[8] e Florence Earle Coates (che scrisse l'omonimo componimento, presente nei suoi Poemi).[9]

Nel cinema storico è comparso in Gli Argonauti, dov'è stato interpretato da John Cairney.

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b c d Ila, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  2. ^ a b c d e f g h i Pierre Grimal, 1999, pag. 337.
  3. ^ a b c d e f g h i j k Anna Ferrari, 2015, pag. 384.
  4. ^ (EN) Hyginus, Fabulae, 14,2. URL consultato il 22 gennaio 2024.
  5. ^ a b Scolii indicante Eufemo in: Teocrito, Idilli, 13,7. Nota per Ceice: (EN) Antoninus Liberalis, Hylas, in Metamorphoses. URL consultato il 22 gennaio 2024.
  6. ^
    (EN)

    «Or that same daintie lad, which was so deare / To great Alcides, that when as he dyde / He wailed womanlike with many a teare, / And every wood, and every valley wyde / He fild with Hylas name; the Nymphes eke "Hylas" cryde.»

    (IT)

    «O quello stesso grazioso ragazzo, ch'era così caro / al grande Alcide, quando morì / pianse come una donna con molte lacrime, / e ogni bosco e ogni valle / prese il nome da Ila; le Ninfe si chiamarono le "Ila" piangenti.»

  7. ^
    (EN)

    «Not Hylas was more mourned for of Hercules / Than thou hast been of me since thy exile.»

    (IT)

    «Non fu Ila più pianto da Ercole / di quanto lo sei stato tu da me a causa del tuo esilio.»

  8. ^ Nel De profundis lo compara ad Alfred Douglas, e lo cita in altre sue opere, per esempio:
    (EN)

    «… and gilded a boy that he might serve at the feast as Ganymede or Hylas.»

    (IT)

    «… e indorò un ragazzo affinché potesse servire alla festa come Ganimede o Ila.»

  9. ^   (EN) Hylas, in Poems, 2 voll., 1898. Ospitato su Wikisource.

Bibliografia

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Fonti antiche
Fonti moerne
  • Pierre Grimal, Ila, in Carlo Cordié (a cura di), Mitologia, collana Le Garzantine, traduzione di Pier Antonio Borgheggiani, prefazione di Charles Picard, Milano, Garzanti, 1999 [Parigi, Pesses universitaires de France, 1979; Brescia, Editrice Paideia, 1987; Milano, Editore Garzanti, 1990], p. 337, ISBN 978-88-11-50541-9.
  • Anna Ferrari, Ila, in Dizionario di mitologia, Torino, UTET, 2015 [Novara, DeAgostini Libri, 1999], p. 384, ISBN 978-88-511-3507-2.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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