La fiera della vanità (miniserie televisiva)
La fiera della vanità - talvolta indicato erroneamente come La fiera delle vanità - è il titolo di uno sceneggiato televisivo, prodotto dalla Rai e trasmesso in sette puntate dall'allora Programma Nazionale in prima serata la domenica.
La fiera della vanità | |
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Paese | Italia |
Anno | 1967 |
Formato | miniserie TV |
Genere | storico, sentimentale |
Puntate | 7 |
Durata | 90 min ca. a puntata |
Lingua originale | italiano |
Rapporto | n.d. |
Crediti | |
Regia | Anton Giulio Majano |
Soggetto | La fiera della vanità, romanzo di William Makepeace Thackeray |
Sceneggiatura | Anton Giulio Majano (con la collaborazione di Attilio Bertolucci e Aldo Nicolaj) |
Interpreti e personaggi | |
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Musiche | Riz Ortolani |
Scenografia | Nicola Rubertelli |
Costumi | Giancarlo Bertolini Salimbeni |
Casa di produzione | Rai - Radiotelevisione italiana |
Prima visione | |
Dal | 12 novembre |
Al | 24 dicembre 1967 |
Rete televisiva | Programma Nazionale |
Opere audiovisive correlate | |
Originaria | romanzo La fiera della vanità |
Precedenti | Vanity Fair, film muto del 1911; La fiera delle vanità, film del 1923 |
Altre | La fiera della vanità, film del 2004 |
Tratto dal romanzo omonimo di William Makepeace Thackeray, era diretto da Anton Giulio Majano, che ne curò la sceneggiatura e l'adattamento televisivo, coadiuvato dal poeta Attilio Bertolucci e in collaborazione anche con il commediografo Aldo Nicolaj.[1]
Girato in bianco ed nero negli studi Rai di Napoli, aveva scenografie di Nicola Rubertelli; i costumi erano dovuti a Giancarlo Bertolini Salimbeni mentre autore delle musiche era Riz Ortolani.
Vanità protagonista in un racconto "senza eroi"
modificaCome annota l'Enciclopedia della televisione[2], al pari del romanzo da cui è stato tratto, lo sceneggiato mette in scena, "in maniera sottilmente complessa, le colpe di una società capace di premiare solo l'ipocrisia". Il tutto visto sullo sfondo dell'Inghilterra di inizio Ottocento e attraverso le vicende parallele delle due protagoniste: l'astuta arrivista Becky Sharp e la timida e virtuosa, ma anche ingenua e insipida, Emmy Sedley[2].
La vanità, come protagonista di un racconto senza eroi, aleggia fra la pagina scritta trasposta sul piccolo schermo e la visualizzazione spettacolare di balli, momenti di mondanità, villeggiature e piccole frivolezze mentre sullo sfondo rimangono le guerre napoleoniche. In definitiva, l'esito finale è che la messinscena, "ossessionata dalla ricostruzione scenografica e assai rispettosa della parola scritta", "rinuncia talvolta alla graffiante ironia di Thackeray"[2].
Il Cast
modificaIl cast che animava la vicenda ottocentesca senza protagonisti ideata da Thackeray - composto da collaudati interpreti provenienti per lo più dal teatro di prosa - comprendeva, nelle figure principali:
- Romolo Valli, nel ruolo dell'autore, deus ex machina, qui presentato come una sorta di imbonitore-burattinaio (cui spetta il compito di sottolineare i passaggi salienti della narrazione, fornire commenti fuori campo e riassumere il contenuto delle puntate precedenti, oltre che dare vita ad un finale colloquio con la principale non-protagonista della vicenda, l'inquieta Becky)
- Adriana Asti e Ilaria Occhini, rispettivamente nei ruoli principali femminili delle amiche Rebecca "Becky" Sharp e Amelia "Emmy" Sedley
- Gabriele Antonini e Nando Gazzolo, nei rispettivi panni del fidanzato ufficiale di Amelia e dell'amico e spasimante non dichiarato della stessa Emmy
Nello sceneggiato appare anche in una piccola parte Valerio "Giusva" Fioravanti, impegnato nel ruolo del bimbo figlio di Becky Sharp.
È presente anche Paola, la figlia del regista e futura doppiatrice, nel ruolo del piccolo Rawdy.
Altri interpreti
modificaAltri interpreti dello sceneggiato erano:
Note
modifica- ^ Fonte: Maurizio Porro, "Quel genio di Thackeray", note alla riedizione de "La fiera delle vanità", 2009, Rai Trade/Fabbri Editori
- ^ a b c Grasso A. (a cura di), Enciclopedia della televisione, Garzanti, 2008
Collegamenti esterni
modifica- (EN) La fiera della vanità, su IMDb, IMDb.com.
- Scheda Teche Rai