Mildburga di Wenlock

Mildburga, conosciuta anche come Milburga e Mildburh (VII secoloMuch Wenlock, 23 febbraio 727), è stata una principessa e una badessa benedettina in un'abbazia di Wenlock poi divenuta la prioria di Wenlock, nel regno anglosassone di Mercia. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Comunione anglicana.

Santa Mildburga di Wenlock
Santa Milburga in un dipinto di Juan de Roelas (1605 circa)
 

Badessa

 
NascitaVII secolo
MorteMuch Wenlock, 23 febbraio 727
Venerato daChiesa cattolica, Chiesa cristiana ortodossa, Chiesa anglicana
Canonizzazionepre-congregazione
Ricorrenza23 febbraio
Patrono diuccelli

Vita e famiglia

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Prioria di Santa Milburga, Much Wenlock.
 
La chiesa di Santa Milburga a Beckbury, nello Shropshire.

Mildburga era figlia di Merewalh, re del Magonsete, un sub-regno del regno anglosassone di Mercia, e di Santa Ermenburga (conosciuta anche come Domne Eafe)[1]; in quanto pronipote di re Etelberto del Kent, anch'egli santo, appare anch'essa nella raccolta di testi medievali denominata Kentish Royal Legend (letteralmente: leggenda reale del Kent).

Anche le sue sorelle Mildred (Santa Mildred) e Mildgita (Santa Mildgita) sono state dichiarate sante e appaiono con lei nella sopraccitata Kentish Royal Legend, conosciuta anche come Leggenda di Mildred.[2] Le tre sorelle sono state associate alle tre virtù teologali: Mildburga alla fede, Mildred alla carità e Mildgita alla speranza.[3]

La famiglia di Mildburga aveva, per parte di madre, stretti rapporti con la dinastia merovingia, allora dominatrice nel Regno dei Franchi, e grazie a questo Mildburga fu educata in Francia dove si fece notare, così come fece poi dopo il suo ritorno in Inghilterra, per la sua umiltà e, stando ai racconti locali, per il fatto di essere in grado di guarire gli ammalati e restituire la vista ai ciechi. Una volta tornata in patria si adoperò poi per organizzare l'evangelizzazione e la cura pastorale dello Shropshire meridionale.[4]

Mildburga entrò nel convento benedettino di Wenlock, oggi conosciuto come Much Wenlock, nella parte del regno di Mercia oggi facente parte della contea dello Shropshire. Il convento era stato fondato verso il 680 da suo padre e da suo zio, Wulfhere di Mercia,[4] che lo avevano posto sotto la direzione di una badessa francese, Liobinda di Chelles, a cui Mildburga succedette nel 687, venendo consacrata badessa da San Teodoro di Canterbury.

Secondo la leggenda, in questo periodo Mildburga fu chiesta in moglie da un principe vicino che, di fronte ad un suo rifiuto, si risolse ad averla anche a costo di usare la forza. Mildburga si diede così alla fuga attraversando, nel suo percorso, un fiume che, all'arrivo del principe, gettatosi all'inseguimento della ragazza, si ingrossò miracolosamente a tal punto da costringere il pretendente a desistere dai suoi propositi.[3]

Si racconta che Mildburga esercitasse un misterioso potere sugli uccelli, i quali, dietro sua richiesta, evitavano di danneggiare i campi dei contadini locali. A Mildburga sono poi associati anche diversi miracoli come la creazione di una sorgente, una miracolosa crescita dell'orzo,[5] e addirittura la resurrezione di un bambino.[6]

Mildburga morì nella sua abbazia il 23 febbraio 727 e il giorno a lei dedicato nel calendario cristiano fu deciso che fosse proprio il 23 febbraio.[6]

Secondo la medievalista Pamela Berger ci sono sufficienti prove per credere che Santa Mildburga sia stata sincretizzata con una dea pagana. Stando a quanto dice la studiosa "questo santo fu scelto per assumere il ruolo di protettrice del grano nel Shropshire quando l'antica protettrice pagana non poteva più essere venerata".[7]

Scoperta normanna

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La tomba della santa fu venerata fino a quando l'abbazia fu distrutta attorno all'874, durante una delle invasioni danesi. Nel dodicesimo secolo, dopo la conquista normanna, alcuni monaci cluniacensi costruirono sullo stesso sito una prioria, le cui rovine sono visibili a Much Wenlock ancora oggi.[4]

I monaci arrivarono a Wenlock dalla Francia e, una volta scoperte quelle che essi ritennero essere le ossa di Santa Mildburga, diedero inizio, nel 1101, ad un processo atto a rendere le reliquie della santa meta di pellegrinaggio per i lebbrosi. Ciò fu naturalmente causa di malumore nella popolazione locale ma attirò moltissime persone dalla Francia e dal Galles e diede il via ad una vivace produzione di racconti scritti sulla vita e i miracoli di Mildburga. Il documento intitolato Miracula Inventionis Beatae Mylburge Virginis fu molto probabilmente scritto in questo periodo e a poco tempo dopo risale Vita Mildburga, opera dell'agiografo Gozzelino di San Bertino, nella quale l'autore incluse il pre-esistente racconto intitolato Mildburh's Testimony, che sostiene essere un racconto in prima persona della vita di Mildburga.[8]

Santa Mildburga è una degli 89 santi elencati, assieme ai loro luoghi di sepoltura, nel testo dell'undicesimo secolo e scritto in inglese antico, conosciuto come Secgan o On the Resting-Places of the Saints.[9]

Albero genealogico

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L'albero genealogico di questa parte della famiglia reale del Kent nel settimo secolo è derivato dalle vecchie cronache latine e anglosassoni. Eadbald divenne re nel 616 e regnò fino alla sua morte, nel 640, quando gli succedette suo figlio Eorcenberht (che secondo alcuni regnò assieme a Eormenred, nonno di Mildburga).[10] Egberto salì sul trono nel 664 e morì nel 673 quando sul trono del Kent salì suo fratello Hlothhere, che regnò fino al 685. Il figlio di Egberto, Eadric, regnò dal 685 al 686 (forse anche insieme a suo zio Hlothhere).

Santo
Etelberto I
re del Kent
Santa
Bertha
Edvino
re di Northumbria
Santa Etelburga
di Liminge
Eadbaldo
re del Kent
Emma
Santa Sexburga
di Ely
Eorcenberht
re del Kent
Santa Eanswida
di Folkestone
Eormenred
? re del Kent
Oslafa
Egberto
re del Kent
Hlothhere
re del Kent
Merewalh
re del Magonsete
Domne Eafe
Santo Etelredo
Santo Etelberto
Eormenburg
Eormengyth
Eadric
re del Kent
Merefin
Santa Mildred
Santa Mildburga
di Wenlock
Santa Mildgita
  1. ^ St. Augustine's Abbey, The Book of Saints, A&C Black, Ltd., 1921. URL consultato il 3 maggio 2017.
  2. ^ S. Baring-Gould, S. Mildgytha V., in Lives of the Saints, I, John Grant, 1914. URL consultato il 3 maggio 2017.
  3. ^ a b Saint Mildred and her Kinsfolk, su Virgin Saints of the Benedictine Order, archive.org, Catholic Truth Society, 1903. URL consultato il 3 maggio 2017.
  4. ^ a b c St. Milburga, su dioceseofshrewsbury.org, Diocese of Shrewsbury. URL consultato il 4 maggio 2017.
  5. ^ Charlotte Sophia Burne, Shropshire folk-lore, a sheaf of gleanings, Wakefield, 1973, ISBN 9780854098507.
  6. ^ a b St. Milburga, su stmilburgas.org, St. Milburga's Roman Catholic Church. URL consultato il 4 maggio 2017.
  7. ^ Pamela Berger, The Goddess Obscured: Transformation of the Grain Protectress from Goddess to Saint, Beacon Press, 1985, ISBN 9780807067239.
  8. ^ Simon Yarrow, The Invention of St Mildburg of Wenlock: Community and Cult in an Anglo-Norman Shropshire Town, in Midland History, vol. 38, 1, Spring, 12 novembre 2013, pp. 1–15, DOI:10.1179/0047729X13Z.00000000014. URL consultato il 4 maggio 2017.
  9. ^ Felix Liebermann, Die Heiligen Englands: Angelsächsisch und Lateinisch, 1889. URL consultato il 4 maggio 2017.
  10. ^ D. W. Rollason, The Mildrith Legend: a study in early medieval hagiography in England, in Studies in Early History of Britain, Leicester University Press, 1982, p. 16.

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Controllo di autoritàVIAF (EN7249701 · ISNI (EN0000 0000 5454 7598 · LCCN (ENnr91041910 · J9U (ENHE987007295791205171