Vulpes chama

specie di animali della famiglia Canidae

La volpe del Capo (Vulpes chama A. Smith, 1833), nota anche come volpe cama, è l'unica specie del genere Vulpes originaria dell'Africa meridionale, nonché il Canide più piccolo della regione.

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Volpe del Capo[1]
Stato di conservazione
Rischio minimo[2]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCarnivora
SottordineCaniformia
FamigliaCanidae
GenereVulpes
SpecieV. chama
Nomenclatura binomiale
Vulpes chama
(A. Smith, 1833)
Sinonimi

"Vulpes caama (CEH Smith, 1839)", "Vulpes hodson (Noack, 1910)", "Vulpes variegatoides (Layard, 1861)"

Areale

Descrizione

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La volpe del Capo misura 45-61 cm di lunghezza, ha una coda di 30-40 cm, è alta alla spalla 28-33 cm e pesa 3,6-5 kg.

Ha un mantello grigio-argento, con una colorazione leggermente gialla sui fianchi e la regione ventrale. Caratteristiche della specie sono le grandi orecchie e la regione orale di colore scuro. La coda, dall'estremità sempre nera, è folta.

Distribuzione e habitat

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La volpe del Capo è diffusa in Sudafrica, a eccezione delle regioni costiere lungo l'Oceano Indiano e di quelle nord-orientali, nella metà sud-occidentale del Botswana, in quasi tutta la Namibia (tranne che nella regione costiera) e nell'estremità sud-occidentale dell'Angola. Si incontra anche nel Lesotho. Vive in regioni aperte, come savane, steppe arbustive, semideserti e fynbos.

Biologia

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La volpe del Capo è un animale notturno ed è attiva prevalentemente di notte, soprattutto prima dell'alba o dopo il tramonto; talvolta si può scorgere anche di primo mattino e in prima serata. Durante il giorno rimane generalmente nascosta in tane sotterranee, cavità, anfratti e fitti boschetti; è un'attiva scavatrice che edifica da sola i propri ripari, sebbene generalmente modifichi ricoveri abbandonati di altre specie, come la lepre saltante, fino a renderli consoni alle proprie necessità. È una creatura solitaria e, sebbene formino coppia fissa, maschi e femmine vengono generalmente visti da soli, così come da soli vanno in cerca di cibo; solo raramente vengono visti insieme. Non è territoriale, comunque marca ugualmente il proprio territorio con un odore pungente. Sebbene sia normalmente una creatura silenziosa, la volpe del Capo comunica con richiami soffusi, gemiti o cinguettii. Tuttavia, quando è allarmata, avvisa i conspecifici con un forte latrato. Quando è nervosa, ringhia e sputa in direzione del suo aggressore, sollevando la coda. Proprio in base a quanto essa viene tenuta sollevata, è possibile verificare spesso l'umore dell'animale.

Alimentazione

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La volpe del Capo è un animale onnivoro, che si ciba quindi sia di vegetali che di animali. Sebbene prediliga di gran lunga invertebrati e piccoli mammiferi come i roditori, è una predatrice opportunista che cattura e divora rettili, conigli, ragni, uccelli e giovani lepri. Si nutre anche di uova di uccelli, larve di coleotteri e carogne, così come di numerosi insetti e di frutta. Se spinta dalla fame, è in grado di uccidere agnelli che non hanno ancora compiuto tre mesi di età, ma i casi registrati sono molto rari e non hanno alcun impatto negativo sull'allevamento ovino.

Riproduzione

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Così come quasi tutti gli altri Canidi, anche la volpe del Capo si accoppia per tutta la vita con lo stesso partner. Tuttavia, a differenza della volpe rossa, è in grado di accoppiarsi in ogni periodo dell'anno, sebbene le cucciolate nascano di solito nei mesi di ottobre, novembre, dicembre o gennaio. La femmina ha un periodo di gestazione di 51-53 giorni, trascorsi i quali dà alla luce da uno a sei piccoli. Al sicuro nelle tane sotterranee, i piccoli rimangono nella tana fino a circa 4 mesi di età. Svezzati a circa 6-8 settimane, non iniziano a procurarsi il cibo da soli fino all'età di 4 mesi, e continuano a dipendere dai genitori fino al quinto mese, raggiunto il quale abbandonano il territorio natio, generalmente nei mesi di giugno o luglio. Alla nascita, pesano 50-100 g e vengono accuditi da entrambi i genitori e durante le prime due settimane di vita il maschio provvede anche a portare il cibo alla femmina. Ciascun gruppo familiare di solito comprende unicamente i genitori e la loro cucciolata, ma talvolta più gruppi familiari si uniscono insieme per andare in cerca di cibo. In alcuni casi la coppia ha più cucciolate nel corso dello stesso anno; quando ciò accade, la femmina gravida di solito scaccia via i piccoli della cucciolata precedente. I piccoli sono pienamente sviluppati a un anno di età, e sia femmine che maschi raggiungono la maturità sessuale a 9 mesi. L'aspettativa di vita della volpe del Capo è di circa 6 anni, ma alcuni esemplari possono vivere fino a 10 anni.

Conservazione

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Si ritiene che le volpi del Capo svolgano la positiva funzione di regolare le popolazioni di piccoli mammiferi. Tra i loro predatori vi sono grossi rapaci, come aquile e gufi, così come caracal, leopardi, iene e leoni. Spesso soccombono in seguito a malattie come rabbia e cimurro, sebbene ultimamente cadano soprattutto vittime di trappole posizionate per animali nocivi. Un gran numero di esemplari viene ucciso sulle strade dai veicoli, ma molte vengono cacciate e perseguitate come animali nocivi, sebbene gli allevatori moderni siano meglio informati sulla loro biologia di quanto lo fossero in passato. Alcune vengono erroneamente scambiate per sciacalli e accusate di predare bestiame dalle fattorie, e ogni anno ne vengono abbattuti circa 2500 esemplari, numero pari solamente al 16% della popolazione totale. Malgrado tutte queste minacce, comunque, la volpe del Capo non viene considerata una specie minacciata.

  1. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Vulpes chama, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ (EN) Stuart, C. & Stuart, T. 2008, Vulpes chama, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

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