Emilio Faldella: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Lingtft (discussione | contributi)
Lingtft (discussione | contributi)
m modiifche
Riga 14: Riga 14:
|Nazionalità = italiano
|Nazionalità = italiano
}}
}}
==Biografia==

== La prima guerra mondiale ==
== guerra mondiale==


'''Faldella''' nasce a [[Maggiora]] (No) nel 1897 da un'antica famiglia del [[Monferrato]]. Nel 1914 entra nella Scuola Militare di Modena e nel maggio [[1915]] è nominato sottotenente destinato al [[3° Reggimento Alpini]]. Combatte sul [[Monte Nero (Alpi Giulie)|Monte Nero]], a Santa Maria di [[Tolmino]], sul Vodhil e sul Mrzli, sul Kukla (conca di [[Plezzo]]), nell'intera battaglia difensiva del [[Trentino]].
'''Faldella''' nasce a [[Maggiora]] (No) nel 1897 da un'antica famiglia del [[Monferrato]]. Nel 1914 entra nella Scuola Militare di Modena e nel maggio [[1915]] è nominato sottotenente destinato al [[3° Reggimento Alpini]]. Combatte sul [[Monte Nero (Alpi Giulie)|Monte Nero]], a Santa Maria di [[Tolmino]], sul Vodhil e sul Mrzli, sul Kukla (conca di [[Plezzo]]), nell'intera battaglia difensiva del [[Trentino]].
Riga 21: Riga 21:
Per l'esfiltrazione dal Monte Biserto (Val Terragnolo) viene decorato nell'ottobre [[1916]] con medaglia d'argento. Partecipa quindi a tutte le operazioni nella zona del [[Pasubio]], al [[Monte Corno Battisti]] di Vallarsa e sul [[Coni Zugna]]. Dal luglio 1917 segue le sorti del generale [[Guido Liuzzi]] in quasi tutti i suoi comandi. Quale aiutante maggiore del 1° Gruppo alpino partecipa alle battaglie del [[Piave]] e di [[Vittorio Veneto]].
Per l'esfiltrazione dal Monte Biserto (Val Terragnolo) viene decorato nell'ottobre [[1916]] con medaglia d'argento. Partecipa quindi a tutte le operazioni nella zona del [[Pasubio]], al [[Monte Corno Battisti]] di Vallarsa e sul [[Coni Zugna]]. Dal luglio 1917 segue le sorti del generale [[Guido Liuzzi]] in quasi tutti i suoi comandi. Quale aiutante maggiore del 1° Gruppo alpino partecipa alle battaglie del [[Piave]] e di [[Vittorio Veneto]].


== Il Servizio Informazioni Militare e la guerra di Spagna ==
==Servizio Informazioni Militare e la guerra di Spagna==


Dopo il conflitto frequenta la scuola di guerra e viene trasferito allo stato maggiore col grado di capitano. Nel 1928 è promosso maggiore e nominato comandante del Battaglione Dronero del 2° Reggimento alpini. Nel giugno 1930 avviene la svolta con il suo ingresso nel [[Servizio Informazioni Militare]]: dal luglio 1930 al giugno 1935 è [[console]] a [[Barcellona]]; nel gennaio 1935 venne promosso tenente colonnello; dal luglio 1935 all'agosto 1936 è capo della sezione speciale Africa Orientale (AO). In questo periodo si occupa dell'affare Jacir Bey.
Dopo il conflitto frequenta la scuola di guerra e viene trasferito allo stato maggiore col grado di capitano. Nel 1928 è promosso maggiore e nominato comandante del Battaglione Dronero del 2° Reggimento alpini. Nel giugno 1930 avviene la svolta con il suo ingresso nel [[Servizio Informazioni Militare]]: dal luglio 1930 al giugno 1935 è [[console]] a [[Barcellona]]; nel gennaio 1935 venne promosso tenente colonnello; dal luglio 1935 all'agosto 1936 è capo della sezione speciale Africa Orientale (AO). In questo periodo si occupa dell'affare Jacir Bey.
Riga 29: Riga 29:
Nel febbraio 1937 sostituisce ancora Roatta, ferito nei combattimenti di Malaga, finché non viene conquistata. Dopo la battaglia di [[Guadalajara]], Roatta viene avvicendato con il generale [[Ettore Bastico]] e Faldella con il colonnello [[Gastone Gambara]]. Faldella assume quindi il comando del 5° Reggimento di fanteria legionaria: con questo incarico partecipa alla conquista di Bilbao ed alla battaglia di [[Santander]] (giugno - agosto 1937), ottenendo la croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.
Nel febbraio 1937 sostituisce ancora Roatta, ferito nei combattimenti di Malaga, finché non viene conquistata. Dopo la battaglia di [[Guadalajara]], Roatta viene avvicendato con il generale [[Ettore Bastico]] e Faldella con il colonnello [[Gastone Gambara]]. Faldella assume quindi il comando del 5° Reggimento di fanteria legionaria: con questo incarico partecipa alla conquista di Bilbao ed alla battaglia di [[Santander]] (giugno - agosto 1937), ottenendo la croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.


== La seconda guerra mondiale ==
== guerra mondiale==


Nel dicembre 1937 termina de facto il suo periodo al SIM e viene trasferito all'Ufficio Addestramento dello stato maggiore dell'Esercito. Nel [[1939]] è promosso colonnello e diviene comandante del [[3° Reggimento Alpini]], con il quale combatte nel [[1940]] sul fronte occidentale. Dall'agosto [[1941]] al maggio [[1943]] è al comando dell'Ufficio Addestramento dello Stato Maggiore.
Nel dicembre 1937 termina de facto il suo periodo al SIM e viene trasferito all'Ufficio Addestramento dello stato maggiore dell'Esercito. Nel [[1939]] è promosso colonnello e diviene comandante del [[3° Reggimento Alpini]] il combatte nel [[1940]] sul fronte occidentale. Dall'agosto [[1941]] al maggio [[1943]] è al comando dell'Ufficio Addestramento dello Stato Maggiore.


Successivamente è capo di stato maggiore della 6ª Armata e delle Forze Armate della Sicilia (sotto il comando del generale [[Alfredo Guzzoni]]). Generale di Brigata il 1° luglio 1943. L'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre]] i pochi resti ed il comando della 6ª Armata sopravvissuti allo [[sbarco in Sicilia]] sono stati messi a riposo. Dopo l'[[armistizio]], per ordine del generale [[Antonio Sorice]], ministro della Guerra, Faldella torna all'attività di intelligence: aderisce alla [[Repubblica Sociale Italiana]] dove viene nominato Intendente generale delle forze armate, ma al contempo assume il comando di una vasta ed efficiente rete clandestina operante in [[Venezia Giulia]]. Tradito, è arrestato il [[16 maggio]] [[1944]].
Successivamente è capo di stato maggiore della 6ª Armata e delle Forze Armate della Sicilia (sotto il comando del generale [[Alfredo Guzzoni]]). Generale di Brigata il 1° luglio 1943. L'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre]] i pochi resti ed il comando della 6ª Armata sopravvissuti allo [[sbarco in Sicilia]] sono stati messi a riposo. Dopo l'[[armistizio]], per ordine del generale [[Antonio Sorice]], ministro della Guerra, Faldella torna all'attività di intelligence: aderisce alla [[Repubblica Sociale Italiana]] dove viene nominato Intendente generale delle forze armate, ma al contempo assume il comando di una vasta ed efficiente rete clandestina operante in [[Venezia Giulia]]. Tradito, è arrestato il [[16 maggio]] [[1944]].


Viene liberato grazie all'intercessione del Maresciallo [[Rodolfo Graziani]] e vive nei mesi successivi a [[Milano]] in una curiosa situazione di semiclandestinità. Il [[26 aprile]] [[1945]] per ordine di [[Raffaele Cadorna Jr]] assume il comando della piazza di Milano.
Viene liberato grazie all'intercessione del Maresciallo [[Rodolfo Graziani]] e vive nei mesi successivi a [[Milano]] in una curiosa situazione di semiclandestinità. Il [[26 aprile]] [[1945]] per ordine di [[Raffaele Cadorna Jr]] assume il comando della piazza di Milano.
Al termine della missione in un incontro avuto con il Cardinale Schuster questi ebbe a dire {{Q|Lei ha la grande soddisfazione di poter in coscienza dire di aer salvato centinaia e forse migliaia di vite umane<ref>[http://www.nordpress.com/collane/autore/autore.php?autore=91] Nordpress - Scheda biografica - visto 12 dicembre 2008</ref>.}}


== Il congedo e gli studi storici ==
== e gli studi storici==
In riserva dal [[1946]], si dedica successivamente ad attività sociali ed allo studio delle discipline militari, con particolare riguardo alla dimensione addestrativa. Il 27 marzo 1951 viene promosso generale di divisione e il 20 ottobre 1969 a titolo onorifico generale di Corpo d'Armata.


In riserva dal 1946, si dedica successivamente ad attività sociali ed allo studio delle discipline militari, con particolare riguardo alla dimensione addestrativa. È anche uno storico militare di vaglia. Muore nel 1975.
È anche uno storico militare di vaglia. Muore nel 1975.


==Onorificenze==
==Onorificenze==
*Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia, 1940<ref>[http://www.nordpress.com/collane/autore/autore.php?autore=91] <small>Nordpress - Scheda biografica - visto 12 dicembre 2008</small></ref>

*Medaglia d'argento al valor militare, 1916
*Cavaliere Ufficiale dei SS. Maurizio e Lazzaro,
*Cavaliere della Stella Coloniale
{{Onorificenze
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere_BAR.svg|left|100px
|immagine = Cavaliere_BAR.svg|left|100px
Riga 48: Riga 53:
|collegamento_onorificenza =
|collegamento_onorificenza =
|motivazione =
|motivazione =
|luogo =
|luogo = Battaglia di Santander, luglio - agosto 1937
}}
}}


== Opere ==
== Opere ==

* ''Dalla guerra dei Cavalieri alla Guerra dei Popoli'', 1926;
* ''Dalla guerra dei Cavalieri alla Guerra dei Popoli'', 1926;
* ''Venti mesi di guerra in Spagna'', 1939;
* ''Venti mesi di guerra in Spagna'', 1939;
Riga 68: Riga 72:
* ''Due guerre mondiali'', 1974;
* ''Due guerre mondiali'', 1974;
* ''Storia degli eserciti italiani'', postumo, 1976.
* ''Storia degli eserciti italiani'', postumo, 1976.
==Collegamenti esterni==

[http://www.vecio.it/cms/node/110] <small>Sito Vecio - scheda biografica - 12 dicembre 2008</small>
[http://www.nordpress.com/collane/autore/autore.php?autore=91] <small>Nordpress - Scheda biografica - visto 12 dicembre 2008</small>
{{Portale|Biografie|guerra}}
{{Portale|Biografie|guerra}}


[[Categoria:Personalità legate agli alpini]]
[[Categoria:Personalità legate agli alpini]]



[[de:Emilio Faldella]]
[[de:Emilio Faldella]]

Versione delle 05:56, 12 dic 2008

Emilio Faldella (Maggiora, 5 marzo 18971975) è stato un generale e agente segreto italiano.

Biografia

Prima guerra mondiale

Faldella nasce a Maggiora (No) nel 1897 da un'antica famiglia del Monferrato. Nel 1914 entra nella Scuola Militare di Modena e nel maggio 1915 è nominato sottotenente destinato al 3° Reggimento Alpini. Combatte sul Monte Nero, a Santa Maria di Tolmino, sul Vodhil e sul Mrzli, sul Kukla (conca di Plezzo), nell'intera battaglia difensiva del Trentino.

Per l'esfiltrazione dal Monte Biserto (Val Terragnolo) viene decorato nell'ottobre 1916 con medaglia d'argento. Partecipa quindi a tutte le operazioni nella zona del Pasubio, al Monte Corno Battisti di Vallarsa e sul Coni Zugna. Dal luglio 1917 segue le sorti del generale Guido Liuzzi in quasi tutti i suoi comandi. Quale aiutante maggiore del 1° Gruppo alpino partecipa alle battaglie del Piave e di Vittorio Veneto.

Servizio Informazioni Militare e la guerra di Spagna

Dopo il conflitto frequenta la scuola di guerra e viene trasferito allo stato maggiore col grado di capitano. Nel 1928 è promosso maggiore e nominato comandante del Battaglione Dronero del 2° Reggimento alpini. Nel giugno 1930 avviene la svolta con il suo ingresso nel Servizio Informazioni Militare: dal luglio 1930 al giugno 1935 è console a Barcellona; nel gennaio 1935 venne promosso tenente colonnello; dal luglio 1935 all'agosto 1936 è capo della sezione speciale Africa Orientale (AO). In questo periodo si occupa dell'affare Jacir Bey.

Con l'inizio della guerra di Spagna, dal 28 agosto 1936 è inviato al quartier generale dal generalissimo Francisco Franco, come "osservatore" e ufficiale di collegamento. Assume poi il comando del "Raggruppamento carri-artiglieria" (due compagnie carri e sei batterie di artiglieria autotrasportate) nel corso della prima battaglia di Madrid (ottobre-novembre 1936). Dal dicembre 1936, con l'arrivo più massiccio di aiuti militari italiani in Spagna, è nominato capo di stato maggiore del Corpo Truppe Volontarie (in assenza del comandante Roatta, in Italia per conferire, prepara la battaglia per la conquista di Malaga).

Nel febbraio 1937 sostituisce ancora Roatta, ferito nei combattimenti di Malaga, finché non viene conquistata. Dopo la battaglia di Guadalajara, Roatta viene avvicendato con il generale Ettore Bastico e Faldella con il colonnello Gastone Gambara. Faldella assume quindi il comando del 5° Reggimento di fanteria legionaria: con questo incarico partecipa alla conquista di Bilbao ed alla battaglia di Santander (giugno - agosto 1937), ottenendo la croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.

Seconda guerra mondiale

Nel dicembre 1937 termina de facto il suo periodo al SIM e viene trasferito all'Ufficio Addestramento dello stato maggiore dell'Esercito. Nel 1939 è promosso colonnello e diviene comandante del 3° Reggimento Alpini nel quale avrà alle sue dipendenze il cappellano militare Secondo Pollo. Con il reggimento combatte nel 1940 sul fronte occidentale. Dall'agosto 1941 al maggio 1943 è al comando dell'Ufficio Addestramento dello Stato Maggiore.

Successivamente è capo di stato maggiore della 6ª Armata e delle Forze Armate della Sicilia (sotto il comando del generale Alfredo Guzzoni). Generale di Brigata il 1° luglio 1943. L'8 settembre i pochi resti ed il comando della 6ª Armata sopravvissuti allo sbarco in Sicilia sono stati messi a riposo. Dopo l'armistizio, per ordine del generale Antonio Sorice, ministro della Guerra, Faldella torna all'attività di intelligence: aderisce alla Repubblica Sociale Italiana dove viene nominato Intendente generale delle forze armate, ma al contempo assume il comando di una vasta ed efficiente rete clandestina operante in Venezia Giulia. Tradito, è arrestato il 16 maggio 1944.

Viene liberato grazie all'intercessione del Maresciallo Rodolfo Graziani e vive nei mesi successivi a Milano in una curiosa situazione di semiclandestinità. Il 26 aprile 1945 per ordine di Raffaele Cadorna Jr assume il comando della piazza di Milano.

Al termine della missione in un incontro avuto con il Cardinale Schuster questi ebbe a dire

«Lei ha la grande soddisfazione di poter in coscienza dire di aer salvato centinaia e forse migliaia di vite umane[1]

Congedo e gli studi storici

In riserva dal 1946, si dedica successivamente ad attività sociali ed allo studio delle discipline militari, con particolare riguardo alla dimensione addestrativa. Il 27 marzo 1951 viene promosso generale di divisione e il 20 ottobre 1969 a titolo onorifico generale di Corpo d'Armata.

È anche uno storico militare di vaglia. Muore nel 1975.

Onorificenze

  • Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia, 1940[2]
  • Medaglia d'argento al valor militare, 1916
  • Cavaliere Ufficiale dei SS. Maurizio e Lazzaro,
  • Cavaliere della Stella Coloniale
Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia

Opere

  • Dalla guerra dei Cavalieri alla Guerra dei Popoli, 1926;
  • Venti mesi di guerra in Spagna, 1939;
  • Lo sbarco e la difesa della Sicilia, 1954;
  • Graziani, l'uomo e il soldato, Roma 1955;
  • L'Italia e la seconda guerra mondiale, 1959;
  • Il Terzo Reggimento alpini, Torre Pellice 1959;
  • Le guerre che nessuno vuole, 1962;
  • La battaglia dell'Assietta - 19 luglio 1747, 1964;
  • Le battaglie dell'Isonzo, 1965;
  • La Grande Guerra, in due voll., Milano 1965;
  • Da Caporetto al Piave, 1966;
  • Caporetto - Le vere cause di una tragedia, 1967;
  • Storia delle truppe alpine: 1872-1972, Milano 1972;
  • Due guerre mondiali, 1974;
  • Storia degli eserciti italiani, postumo, 1976.

Collegamenti esterni

[1] Sito Vecio - scheda biografica - 12 dicembre 2008 [2] Nordpress - Scheda biografica - visto 12 dicembre 2008

  1. ^ [3] Nordpress - Scheda biografica - visto 12 dicembre 2008
  2. ^ [4] Nordpress - Scheda biografica - visto 12 dicembre 2008