5ª Divisione alpina "Pusteria": differenze tra le versioni
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A metà del dicembre 1935 il Maresciallo Badoglio richiese al Ministero della Guerra una Divisione Alpina per poterla far partire al più presto per il fronte africano. Dato l'impegno di tutte quante le 4 divisioni alpine esistenti, il ministro decise di costituirne una nuova, la 5°: la "divisione Pusteria". |
A metà del dicembre 1935 il Maresciallo Badoglio richiese al Ministero della Guerra una Divisione Alpina per poterla far partire al più presto per il fronte africano. Dato l'impegno di tutte quante le 4 divisioni alpine esistenti, il ministro decise di costituirne una nuova, la 5°: la "divisione Pusteria". |
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*Vitaliano Peduzzi ''"La divisione alpina Pusteria - Dall' Africa Orientale al Montenegro"'', Mursia editore |
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==Collegamenti esterni== |
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*[http://www.vecio.it/cms/node/17]<small>Vecio - scheda - visto 31 gennaio 2009</small> |
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Versione delle 23:22, 31 gen 2009
| Divisione Pusteria | |
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La Divisione "Pusteria" era una storica divisione alpina dell'Esercito italiano.
Motto
Ubi nos, ibi victoria, ovvero "Dove siamo noi, ivi è la vittoria", fu dettato nell’aprile 1936 dal Prefetto di Bolzano e consigliere nazionale dell'ANA Giuseppe Mastromattei.
Storia
A metà del dicembre 1935 il Maresciallo Badoglio richiese al Ministero della Guerra una Divisione Alpina per poterla far partire al più presto per il fronte africano. Dato l'impegno di tutte quante le 4 divisioni alpine esistenti, il ministro decise di costituirne una nuova, la 5°: la "divisione Pusteria". La divisione fu quindi costituita il 31 dicembre 1935, per la sola esigenza della guerra d'Etiopia. La sua costituzione fu fatta in breve tempo, in quanto si andarono a prendere altri reparti di diverse unità, tra cui:
- 7º Reggimento alpini
- battaglione Feltre del 7°
- battaglione Pieve di Teco del 1°
- battaglione Exilles del 3°
- 11° Reggimento alpini
- battaglione Intra del 4°
- battaglione Trento del 6°
- battaglione Saluzzo del 2°
- gruppo artiglieria da montagna Belluno
- gruppo artiglieria da montagna Lanzo.
La divisione diede prova della sua validità in diverse occasioni nelle battaglie del Tigrai, l'Amba Aradam, nella battaglia di Passo Uarieu, il passo Mecam e Mai Ceu, perdendo in battaglia e malattie 220 alpini. Rimpatriata nel 1937 in aprile, i reduci furono fatti sfilare a Roma[1].
Dopo che il 10 giugno 1940 l'Italia entrò in guerra, lungo il confine francese, vi furono alcuni giorni di aspri e difficili combattimenti, su un terreno impervio e saldamente fortificato dai francesi. Oltre alla divisione Pusteria, anche le divisione Taurinense, Tridentina e Cuneense presero parte a questi combattimenti.
Il 28 ottobre 1940 iniziarono i combattimenti con la Grecia, e il 23 novembre 1940 la divisione si recò (con il battaglione Belluno del Tenente Collonnello Castagna) in Grecia, per aiutare le altre divisioni italiane impegnate in un difficile avanzamento nei Balcani, ovvero in Montenegro (1941-42).
Fu inviata anche sul fronte Russo, subendo però la stessa sorte della divisione Julia e delle altre Divisioni Alpine.
La divisione fu infine inviata nella zona dell'Alta Savoia, nelle Alpi Graie vicino alla Spezia. Rimase qui fino all'armistizio, quando nel disfacimento generale, la divisione si ritrovò l’8 settembre del '43 nella Francia sud-orientale, dove l'11 settembre prese posizione di difesa contro i tedeschi sulla linea Monte Marta, Colle di Tenda, Monte Clapier.
Purtroppo la divisione non potè dimostrare le sue forze, in quanto il giorno dopo, in seguito al dissolvimento dell’armata, anche i reparti della divisione Pusteria vennero sciolti, e i reparti riuscirono a raggiungere Cuneo. Furono quindi circondati dai nazisti con carri armati e mitragliatrici, e dato che la divisione era divarmata, diventò una facile preda. Una buona parte della divisione fu internata; i più fortunati riuscirono invece a fuggire.
La divisione Pusteria cessò quindi di esistere.
Note
Bibliografia
- Vitaliano Peduzzi "La divisione alpina Pusteria - Dall' Africa Orientale al Montenegro", Mursia editore
Collegamenti esterni
- [2]Vecio - scheda - visto 31 gennaio 2009
