Stefano Oberto: differenze tra le versioni

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==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==
*[http://www.vecio.it/cms/node/95] <small>Sito Vecio - visto 1 febbraio 2009</small>
*[http://www.vecio.it/cms//] <small>Sito Vecio - visto 1 febbraio 2009</small>
*[http://www.sdb.org/bs/2009/200901027.htm] <small>Salesiani - Biografia - visto 1 febbraio 2009</small>
*[http://www.sdb.org/bs/2009/200901027.htm] <small>Salesiani - Biografia - visto 1 febbraio 2009</small>



Versione delle 17:24, 20 ott 2011

Stefano Oberto (La Morra, 10 ottobre 1909Oranki, 15 aprile 1943) è stato un presbitero e militare italiano, degli alpini, medaglia d'oro al valor militare.

Biografia

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, si arruola come cappellano militare, pur avendo diritto all'esonero, viene assegnato al 615º Ospedale dell'Esercito Italiano e destinato prima in Albania e successivamento al seguito del suo battaglione in Russia, dove viene fatto prigioniero durante la grande ritirata.

Muore in prigiona nel campo 74 di Oranki, il 15 aprile 1943.


Onorificenze

Tenente cappellano, 2º Reggimento Alpini, btg. «Dronero ».

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Cappellano del battaglione alpini “Dronero “, magnifica figura di asceta e patriota, sul fronte greco-albanese si prodigò con mirabile abnegazione e sprezzo del pericolo nella sua instancabile alta missione di assistenza morale. Rinunciando all’esonero, volle seguire i suoi alpini sul fronte russo dividendo con loro pericoli e sacrifici. Durante l’estenuante ripiegamento dal Don, benché stremato dalle durissime fatiche, diede luminose prove delle sue elevatissime virtù militari e cristiane, portandosi sempre dove maggiore era il rischio, pur di assolvere al suo compito di conforto agli alpini feriti e congelati. In fase critica, seppe far rifulgere il suo spirito eroico, mettendosi di iniziativa alla testa dei resti di un plotone rimasto senza comandante e lanciandosi decisamente al contrattacco di preponderanti forze nemiche. Caduto prigioniero dopo strenua lotta, quando il battaglione esaurì ogni possibilità di resistenza, continuò nella sua opera benefica durante le tragiche marce verso l’interno e, fra l’abbandono generale, valendosi del grande ascendente che aveva sugli alpini, li invitò ad austera rassegnazione, ne lenì le sofferenze trasformandosi in medico ed infermiere, ne condivise la dura sorte con stoica fermezza. Morì, stremato dalla fatica e dai disagi, nel campo di prigionia n. 74 di Oranki il 5 aprile 1943. Sacerdote esemplare e saldo combattente ha voluto, col sacrificio, concorrere a tenere in grande onore, in terra straniera, lo spirito eroico del soldato d’Italia [1]
— Fronte greco-albanese, dicembre 1940-aprile 1941; Fronte russo, settembre 1942-gennaio 1943.

Riconoscimenti

Roma gli ha dedicato una via a Cinecittà Est.

Note

  1. ^ [1] Quirinale - scheda - visto 1 febbraio 2009

Collegamenti esterni

  • [2] Sito Vecio - visto 1 febbraio 2009
  • [3] Salesiani - Biografia - visto 1 febbraio 2009