Ferruccio Stefenelli: differenze tra le versioni

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*[http://www.montegrappa.org/grande_guerra/medagliedoro.php?pageNum_Recordset1=10&totalRows_Recordset1=367 Sito Montegrappa]
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Versione delle 18:01, 20 ott 2011

Ferruccio Stefenelli

Podestà di Tietsin
Durata mandato1938 - 10 settembre 1943
PredecessoreFilippo Zappi
Successorecarica abolita

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
(fino al 25 luglio 1943)
ProfessioneDiplomatico, militare

Ferruccio Stefenelli (Trento, 9 luglio 1898Mezzolombardo, 11 maggio 1980) è stato un irredentista, militare e diplomatico italiano.

Biografia

Figlio di Giuseppe Stefenelli, irredentista e direttore del quotidiano liberale “Alto Adige” (dal 1906 al 1914), e di Maria Ranzi, sorella di Guglielmo Ranzi, ideatore e promotore del Monumento a Dante a Trento.

Appena iniziati gli studi medi, per sottrarsi alla persecuzione della polizia austriaca, lasciò con la famiglia la casa natale, riparando in Italia, dove il padre venne assunto come funzionario per gli affari civili, presso il comando dell'esercito regio.

Durante la grande guerra si arruolò volontario e, dopo aver frequentato la scuola ufficiali, venne assegnato alla brigata "Moncenisio" del 3º battaglione Alpini ed impiegato in prima linea, nonostante il divieto di tale servizio per gli irredenti emanato dal Ministero della Guerra, dopo il sacrificio di Cesare Battisti.

Nel corso del conflitto, Stefenelli partecipò a numerose azioni di particolare rischio, meritando una medaglia d'oro, una d'argento e una di bronzo, fino a quando non venne ferito e fatto prigioniero dagli austriaci, il 16 dicembre del 1917.

Curato negli ospedali militari di Primolano, Pergine Valsugana e Trento, venne trasferito nel campo di prigionia di Nagymegyer, in Ungheria e liberato al termine del conflitto. Per tutta la durata della detenzione, Stefenelli riuscì a nascondere la propria identità che, quale irredento, avrebbe significato per lui il patibolo riservato a coloro che, comprensibilmente, gli austriaci consideravano dei traditori della patria.

Dopo la guerra, continuò la carriera militare e, nel 1927, fruendo della legge che autorizzava l'eccezionale ammissione nel ruolo consolare per gli eroi di guerra, iniziò la carriera diplomatica, che lo porterà a ricoprire importanti incarichi in Africa, Oceania ed Asia come viceconsole, console, console generale e ambasciatore d'Italia.

Fu uno dei quattro soldati (un alpino - lui-, un marinaio, un aviatore e un fante) cui fu concesso l'onore di portare a spalle la bara del Milite Ignoto all'Altare della Patria a Roma.

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Vittorio Veneto - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Nativo di Trento e volontario di guerra, fu sempre primo in ogni combattimento. Vibrante di entusiasmo e di fede, volle partecipare ad un aspro attacco per la conquista di una posizione particolarmente ardua. Conscio del pericolo cui si esponeva e che per la sua condizione speciale era di estrema gravità, alla testa di un nucleo di arditi, risolutamente si slanciava all'assalto, incurante dell'intenso fuoco nemico, che diradava sensibilmente i suoi uomini e, superati i due ordini di reticolati, con impeto travolgente raggiungeva l'obiettivo. Fatto segno a violente raffiche di fuoco da una vicina posizione avversaria con audacia indomabile si slanciava anche su questa, impegnandovi una lotta a corpo a corpo. Ferito gravemente ed accerchiato, coi pochi suoi uomini superstiti, da soverchianti forze nemiche, continuava a combattere con fulgido valore fino all'estremo, rinunciando ad ogni cura e rimanendo infine sopraffatto dal numero.»
— Col Caprile, 16 dicembre 1917.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante l'attacco di posizioni nemiche con mirabile coraggio e sprezzo del pericolo, trascinava ripetutamente i propri uomini all'assalto alla baionetta. Ferito, continuava ad incitarli alla lotta, dando luminoso esempio di coraggio e tenacia, non allontanandosi se non dopo avere assicurato la difesa della posizione conquistata.»
— Monte Ortigara, 19 giugno 1917.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Offertosi volontario malgrado le forti perdite subite, con pochi uomini e con quelli di altri due plotoni rimasti senza ufficiali, raggiungeva un'importante posizione resistendovi valorosamente fino a che non ebbe l'ordine di ritirarsi.»
— Monte Tomba, 28 novembre 1917.
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

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