Carlo Ravnich: differenze tra le versioni
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* [http://xoomer.alice.it/histria/storiaecultura/testiedocumenti/istrianifamosi/ravnich.htm Profilo biografico a cura di Francesco Covelli] |
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* [http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/ravnich.htm Intervista di Ravnich alla rivista ''Storia illustrata'' N. 274 – 1980] |
* [http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/ravnich.htm Intervista di Ravnich alla rivista ''Storia illustrata'' N. 274 – 1980] |
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* [http://www.vecio.it/cms/ |
* [http://www.vecio.it/cms// La Brigata Alpina Cadore] |
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Versione delle 21:19, 20 ott 2011
Carlo Ravnich (Albona, 31 marzo 1903 – Bordighera, 2 marzo 1996) è stato un generale italiano. Nel corso della sua intensa vita fu un ufficiale artigliere-alpino, un partigiano, un generale di corpo d'armata.
Biografia
Prima di essere chiamato alle armi di leva nel 1923 aveva lavorato per sei anni come minatore nelle miniere di carbone della zona dell'Arsia in Istria. Diventò ufficiale al 1º Reggimento Artiglieria Alpina. Partecipò alle seguenti campagne di guerra:
- 1935- 1936, in Africa Orientale Italiana;
- giugno 1940, sul fronte Italo Francese;
- 1940-1941, sul fronte Grecia nella Campagna italiana di Grecia e Albania;
- tra l'aprile e luglio del 1941, occupazione della Jugoslavia;
- tra il gennaio 1942 all'8 settembre 1943, operazioni antiguerriglia nell'occupazione italiana del Montenegro. L'8 settembre 1943 lo vide al comando del Gruppo artiglieria alpina "Aosta".
La Divisione italiana partigiana Garibaldi
La Divisione italiana partigiana Garibaldi fu una formazione partigiana, che si costituì il 3 dicembre 1943 con la volontaria adesione degli ex-militari del Regio Esercito Italiano appartenenti alla Divisione di fanteria "Venezia", alla Divisione alpina "Taurinense" e al Gruppo artiglieria alpina "Aosta" che si trovavano dopo l'8 settembre 1943 nei Balcani. Come comandante del Gruppo Aosta partecipò alla spontanea rivolta contro i nazisti. Successivamente comandò la Brigata partigiana Aosta e alla fine lo Stato Maggiore del nuovo Esercito Italiano lo nominò, con il grado di maggiore, a guidare l'intera Divisione dal 2 luglio 1944 fino al rientro in Italia avvenuto l'8 marzo 1945.
Riconoscimenti militari
Lo Stato Maggiore espresse queste seguenti motivazioni per riconoscergli le promozioni di grado e di responsabilità raggiundendo ilgrado di colonnello “per merito di guerra”. Fu decorato inoltre con due medaglie: una medaglia d'argento al valor militare e una croce al valor militare.
Comandante di una brigata della divisione "Garibaldi" da lui creata con elementi del gruppo artiglieria alpina "Aosta", guidava più volte al combattimento il proprio reparto contro forze nemiche superiori per numero di effettivi e potenza di mezzi, dando in ogni circostanza magnifica prova di elevata perizia e di cosciente coraggio. Ferito durante un violento attacco contro preponderanti forze tedesche, rifiutava non solo il rimpatrio ma persino il semplice allontanamento dalla brigata, che continuava a guidare con esemplare forza d'animo nella durissima lotta.
Assunto il comando della divisione "Garibaldi"…riusciva a potenziare e migliorare la compagine dell'unità ed infondere nei suoi dipendenti, nonostante la difficilissima situazione contingente, quell'elevato spirito combattivo che permetteva ai reparti di conseguire nuove vittorie..." | riportate da Luciano Viazzi sulla rivista l'Alpino.[1]
Dopo la guerra
Il 1º luglio 1953 fu nominato generale della nuova Brigata Alpina Cadore a Belluno e la guidò nella fase di riorganizzazione fino al 1956.