Coordinate: 45°47′07″N 9°23′36″E

Consonno: differenze tra le versioni

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== Bibliografia ==
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 23:37, 17 gen 2019

Consonno
frazione
Consonno – Veduta
Consonno – Veduta
Minareto di Consonno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
ProvinciaFile:Lecco-Stemma.png Lecco
Comune Olginate
Territorio
Coordinate45°47′07″N 9°23′36″E
Altitudine634 m s.l.m.
Superficie0,3 km²
Abitanti0 (2014)
Densità0 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale23854
Prefisso0341
Fuso orarioUTC+1
PatronoSan Maurizio
Giorno festivo22 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Consonno
Consonno

Consonno (Cunsònn in dialetto brianzolo) è una frazione del comune di Olginate, in provincia di Lecco, al quale fu annesso nel 1928. In seguito all'abuso edilizio negli anni 60 e a una frana verificatasi nel 1976 la località è diventata una città fantasma.

Geografia fisica

Panorama da Consonno.

Consonno è una frazione del comune di Olginate situato all'estremo meridionale delle Prealpi lombarde. Occupa una superficie di 300.000 metri quadrati, parte della quale è attualmente coperta da boschi.[2] È posto a 692 metri sul livello del mare ed è uno dei punti più alti da cui si può osservare il paesaggio circostante: è possibile vedere l'andamento del fiume Adda a partire dal lago di Lecco, il monte Resegone e tutti i paesi posti al di sotto della collina come Olginate, Valgreghentino, Garlate e Airuno. Il paesaggio naturale è stato notevolmente deturpato in seguito all'abuso edilizio degli anni 60 e 70 del XX secolo durante la costruzione della “città dei balocchi”. Oggi Consonno è raggiungibile attraverso una strada percorribile in automobile da Villa Vergano, oppure a piedi da diversi sentieri attraverso i boschi circostanti. Il rischio sismico è molto basso mentre è elevato quello idrogeologico. Ne è prova la frana che nel 1976 distrusse la strada che portava verso il paese, decretando la fine del borgo.[3]

Storia

L'antico borgo

L'indicazione stradale per Consonno oggi.

Le prime notizie storiche di Consonno risalgono a una pergamena del 1085 dove veniva citato il piccolo paesino con il nome di “Cussono”. Nel 1162 divenne di proprietà del monastero benedettino di Civate e fu confermato il diploma (atto con cui l'imperatore donava delle terre ai monasteri) con l'imperatore Federico I. Consonno appariva negli “Statuti delle Strade e delle Acque del contado di Milano” nella pieve di Garlate. Nel 1412 nacque il comune di Consonno mediante un giuramento di fedeltà prestato a Filippo Maria Visconti per mezzo di alcuni procuratori. Il comune di Consonno viene citato inoltre in un prospetto sulle terre del ducato di Milano e le relative tasse risalente al 1538. Dalle risposte fornite al censimento dei “45 quesiti della giunta reale” del 1751, si deduce che il comune, infeudato con le comunità delle pievi di Oggiono e Garlate, sottostava al regio officio della Martesana, presso la cui banca il console era solito prestare giuramento. La comunità aveva allora circa 140 abitanti ed era sprovvista di un consiglio comunale. Le scritture pubbliche venivano conservate "sotto chiave" nella casa del console al costo di 13 lire annue. L'esattore veniva eletto, poteva essere riconfermato e aveva l'obbligo di pagare anticipatamente di tasca propria tutte le spese per il mantenimento del comune. Inoltre tutto il territorio di Consonno, anche se abitato da diverse persone, era una proprietà privata. Nel 1791 Consonno venne inserita, come le altre comunità delle pievi di Garlate e Oggiono, nel distretto IV di Oggiono della provincia di Milano. Sette anni dopo il comune di Consonno fu compreso nel distretto VI dell'Adda superiore e successivamente nel distretto di Brivio (Dipartimento dell'Adda II). In seguito alla definizione dell'assetto definitivo del territorio della Repubblica Cisalpina nel 1801, Consonno compariva come uno dei comuni del distretto IV di Lecco (Dipartimento del Lario). Nel 1802 Consonno venne ricollocato nel IV distretto di Oggiono e classificato come comune di III classe, con 200 abitati mentre nel 1805 il comune venne aggregato al dipartimento del Lario. Nel 1816 Consonno fu inserito nel distretto XII di Oggiono.

Nel 1853 Consonno, arrivato ormai a 230 abitanti, fu inserito nel distretto XI di Oggiono e, 6 anni dopo, il comune di Consonno retto da un consiglio di 15 membri e da una giunta di quattro persone fu incluso nel distretto XI di Oggiono. In seguito alla nascita del Regno d’Italia nel 1861, il comune di Consonno, secondo la legge sull'ordinamento territoriale, doveva avere un sindaco, una giunta e un consiglio comunale. Nel 1928 il comune di Consonno, che contava quasi 300 abitanti, venne aggregato al vicino comune di Olginate ma pochi anni dopo, a seguito della seconda guerra mondiale, si spopolò fino ad arrivare ad avere circa 50 abitanti. Il 4 maggio 1958 la frazione fu visitata dall'allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini che successivamente fu eletto papa con il nome di Paolo VI. Fino al 1960 la cittadina, anche se distante dal paese, viveva grazie alle attività artigianali e alla ricchezza dei campi da coltivare.[4]

L'arrivo del Conte Bagno

Consonno prima del 1976.

Il conte Mario Bagno, un imprenditore milanese (di origini vercellesi) che nel periodo del boom economico italiano con la sua azienda stava costruendo strade e aeroporti su tutto il territorio nazionale, aveva adocchiato Consonno come il luogo in cui costruire un grande progetto come la sua “città dei balocchi” in quanto facilmente raggiungibile da Milano. Per poter realizzare questo progetto sarebbe stato però necessario prima abbattere tutte le costruzioni dell'antico borgo allora esistente. Questo non rappresentava un problema per gli abitanti, vaste aree di campagna poi venivano bonificate per costruire enormi quartieri. Tuttavia il conte Bagno prima ancora di possedere Consonno, fece costruire una nuova strada che avrebbe dovuto congiungere Consonno a Olginate. Su proposta del conte, l'amministrazione comunale di Olginate, guidata allora dal sindaco Luigi Viganò, durante il consiglio comunale numero 30 del 1961 approvò il progetto della strada che, nonostante fosse finanziata da privati, fu donata al comune. Sulla strada appena costruita iniziarono a transitare camion e ruspe che diedero il via ai lavori di demolizione del borgo di Consonno. Con un atto notarile nel 1962 le famiglie Anghileri e Verga (fino a quel momento proprietarie di Consonno) cedettero tutto il territorio all'impresa Bagno. Il costo totale dell'operazione ammontò a circa 22.500.000 lire. Ma contemporaneamente avrebbe avuto delle strutture finalizzate ad un incremento delle attività turistiche. In quel periodo però molti abitanti abbandonarono il borgo a causa della crisi del settore agricolo. Chi aveva deciso di restare a Consonno invece vedeva positivamente i lavori del conte, pensando che Consonno sarebbe diventato un centro agrituristico che avrebbe portato lavoro e possibilità di vendere direttamente i propri prodotti.

Non appena i lavori iniziarono anche nel borgo fu però subito chiaro che il conte avrebbe voluto costruire una “Las Vegas” in Brianza. Con le ruspe i dipendenti dell'impresa Bagno iniziarono ad abbattere tutto quello che trovavano, anche le stalle furono distrutte. Gli unici edifici che non furono distrutti furono la chiesa risalente al XIII secolo, la canonica e il cimitero. Tutte queste opere però intaccarono l'equilibrio geologico del territorio e nel 1966 le continue piogge favorirono il movimento di masse di fango che nel 1967 provocarono una prima frana che invase la strada che portava verso Consonno da Olginate. Il conte riparò i danni della frana e continuò nella sua opera di edificazione, tuttavia i turisti in visita a Consonno iniziarono a diminuire.[5]

La "Città dei Balocchi"

Il minareto oggi si trova in uno stato di degrado.

Nel 1968 a Consonno sorsero alberghi e ristoranti, costruzioni con richiami a diverse culture come una pagoda cinese, un castello medievale, un albergo di lusso e un "minareto" dove c'erano alloggi per i visitatori e negozi chiamati così a causa della sua forma che richiamava una moschea musulmana. Il conte Bagno però volle continuare a costruire nuove attrattive come un campo di calcio, uno di pallacanestro, uno di tennis, uno di bocce, uno di golf, una pista per pattinaggio, un luna park e uno zoo. Le vecchie case vennero sostituite da palazzi. Uno tra i progetti più ambiziosi del Conte sarebbe stato quello di realizzare una pista automobilistica. In un'intervista concessa alla televisione svizzera che stava realizzando un documentario su Consonno, disse che la pista sarebbe stata piccola, ma sicuramente a livello estetico sarebbe stata una delle più belle d'Europa: piccola ma molto elegante. Consonno era ormai diventato un centro divertimenti con un enorme centro commerciale e ristoranti che ospitavano grandi personaggi della musica e dello spettacolo per serate a tema. Sulla strada per Consonno, ad accogliere i visitatori, c'erano grandi insegne che recitavano "A Consonno è sempre festa" oppure "Consonno è il paese più piccolo ma il più bello del mondo". Come per ogni località turistica, anche Consonno aveva le proprie cartoline.[6]

Il minareto

Il “minareto” è l'edificio più imponente di tutto il borgo di Consonno ed era un grande centro commerciale dove al centro era posta una torre che, secondo Mario Bagno, tutti avrebbero ammirato e ricordato. Il nome deriva dalla somiglianza della torre dell'edificio con quella di una moschea da dove il muezzin per cinque volte al giorno chiama i fedeli alla preghiera. Al piano terra c'era una lunga galleria commerciale con dei vani adibiti a negozi, mentre al primo e al secondo piano c'erano degli appartamenti disposti in serie di circa 70 m² ciascuno. Di fronte all'edificio una grande fontana emetteva grandi getti d'acqua.

Il "pavesino", oggi.

Il missile Bagno

Il Missile Bagno.

Il “missile Bagno” era un edificio a forma di pagoda con un una canna di un cannone sul tetto. Si pensa che l'edificio rappresentasse la volontà dei cittadini di Consonno di lottare contro il trascorrere del tempo.

Il trenino panoramico

A Consonno c'era anche un trenino che permetteva ai visitatori di fare un giro turistico di tutto il borgo. La visita durava circa 20 minuti e dava la possibilità ai turisti appena arrivati di vedere le meraviglie della “Las Vegas della Brianza”.

La chiesa di San Maurizio

La chiesa di San Maurizio è un piccolo edificio in stile romanico e contiene all'incirca 50 persone. Accanto alla chiesa c'è la canonica. Insieme al cimitero, furono gli unici tre edifici che il conte Bagno lasciò intatti durante la sua attività edilizia.

Il “Night Club”

A Consonno era presente una discoteca con una grande pista da ballo. Nello stesso edificio era possibile salire sugli autoscontri o mangiare in una tavola calda.[6]

La frana e l'oblio

Nel 1976 una frana distrusse la via che da Olginate conduceva a Consonno, decretando la fine del borgo. Il conte Bagno tentò di riparare la strada e rilanciare Consonno nel 1981, ma i turisti, attratti una volta dalle novità, non tornarono più e anche gli abitanti iniziarono ad andarsene. Tutte le strutture iniziarono ad essere abbandonate e il 22 ottobre 1995 il conte Bagno morì all'età di 94 anni. La casa di riposo che il conte fece costruire per tentare di riportare Consonno ai suoi vecchi splendori fu chiusa nel giugno del 2007.[6] Per anni Consonno divenne un luogo malfamato dove i pochi abitanti si ritrovarono a dover fare i conti con giovani alle prese con alcool e droga. L'atto finale della storia di Consonno si ebbe durante un rave party chiamato “Summer Alliance”, organizzato a Consonno dal 29 giugno al 1º luglio 2007. In quelle giornate molte strutture furono ulteriormente danneggiate e rese pericolanti e altre furono inoltre imbrattate da graffiti.[7]

Il presente

Un affresco all'interno della chiesa.

Oggi Consonno si presenta in uno stato di abbandono e degrado. Le strade comunali sono percorribili a piedi, ma delle sbarre impediscono l'accesso alle automobili e vengono alzate solo durante gli orari di apertura del cimitero. Molti degli edifici rimasti sono pericolanti ed è sconsigliato l'accesso per motivi di sicurezza. Nel giugno 2007 fu fondata l'associazione "Amici di Consonno" che ha ottenuto in comodato dalla proprietà, tramite il Comune, la ex tavola calda, detta anche "Il Ristorantino". L'immobile è stato ristrutturato e rinominato "Bar la Spinada", inaugurato nel maggio 2012. Il bar è stato allestito con gli arredi ed un bancone bar d'epoca. È aperto dal lunedì di Pasqua al mese di ottobre ogni domenica dalle 10 alle 19, ed è gestito dai volontari dell'Associazione. L'associazione organizza a Consonno numerosi eventi come la "Pasquetta a Consonno" (il lunedì di Pasqua), la "Burollata" (nel mese di ottobre) e la sagra di San Maurizio (a settembre). Durante la sagra, che si svolge in occasione della ricorrenza di san Maurizio, patrono di Consonno, viene celebrata una messa solenne nella chiesa di Consonno e la statua del santo viene esposta nella piazza e portata in processione attraverso le rovine del borgo. Vengono inoltre organizzate attività ricreative e un mercatino. Gli eventi sono progettati e realizzati dai volontari dell'associazione.[8]

Il futuro

L'interno della chiesa di San Maurizio.

Il Piano di governo del territorio approvato nell'aprile 2008 dal Consiglio comunale di Olginate prevede la riqualificazione della frazione ed il recupero del dissesto idrogeologico e ambientale tramite la demolizione degli edifici abbandonati, ma questo progetto non sarà di facile realizzazione in quanto proposte concrete in tal senso non sono state presentate. Il 10 novembre 2014 il prefetto di Lecco Antonia Bellomo, dopo un sopralluogo insieme al sindaco di Olginate Rocco Briganti, ha richiesto la demolizione delle rovine degli edifici i cui lavori saranno a carico degli eredi di Mario Bagno.

Recentemente gli eredi del conte Mario Bagno hanno tentato di vendere online ciò che resta del “paese dei balocchi” per demolirlo e sostituirlo con nuovi edifici residenziali, ricreativi e commerciali al prezzo di 12 milioni di euro. Un'operazione immobiliare che secondo gli offerenti può offrire vantaggi dai 10 ai 14 milioni di euro, i medesimi presentano anche una bozza di massima per illustrare la nuova Consonno. La ricostruzione di Consonno dovrà avvenire attraverso un piano attuativo tra amministrazione pubblica e privati. La superficie interessata è di 60.000 m² di cui massimo 15.000 m² potranno essere coperti con edifici suddivisi tra residenziali e altri di tipo ricreativo, sanitario e d'istruzione. Una parte della superficie di 15.000 m² potrà essere pavimentata (inclusi strade e parcheggi) mentre i restanti 30.000 m² dovranno restare luoghi “verdi”. L'insediamento dovrà dipendere da fonti energetiche non rinnovabili per una quota inferiore al 50%, dovranno esserci provvedimenti per l'approvvigionamento idrico e la depurazione delle acque reflue, il ripristino della strada da Olginate ed infine il recupero del tracciato dei sentieri storici da Olginate. [9]

Set cinematografico

La strada che porta a Consonno sulla quale sono stati girati molti spot automobilistici.

La frazione è stata utilizzata per girare alcune scene del film Figli di Annibale del regista Davide Ferrario, uscito nel 1998, una pubblicità della Levi's, alcune scene per una trasmissione di MTV, la seconda stagione della web series italiana Skypocalypse, anche se non è mai stata portata a termine, a causa dei diversi cambi di regia, l'abbandono di alcuni attori e soprattutto della lontananza di questi ultimi. Nel 2008 il regista Andrea Bettoni gira il mediometraggio Armi, noir dalle contaminazioni western: Consonno è la città fantasma residenza di un fantomatico sicario. Nel 2013 è stata girata la pubblicità degli occhiali Glassing. Nel 2015 Lory Del Santo gira a Consonno alcune scene della webserie The Lady, l'odio passionale; a dicembre dello stesso anno viene rilasciato uno spot pubblicitario dalla nota azienda automobilistica tedesca BMW, girato a Consonno. Sono infine innumerevoli i videoclip musicali di artisti italiani e stranieri girati tra le rovine di Consonno tra i quali citiamo ad esempio "Voglio star con te" degli Studio 3 un video dallo scenario apocalittico e “Don’t touch the kids” di Pino Scotto, in cui il rocker viene rapito e portato a Consonno.

Bibliografia

  • AAVV, Olginate ieri ed oggi, Oggiono, 1984.
  • Andrea Scanzi, Con i piedi ben piantati sulle nuvole. Viaggio sentimentale in un'Italia che resiste, Milano, Rizzoli, 2018.
  • Massimo Polidoro, Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia, Bompiani, 2018.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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