Chi ha incastrato Roger Rabbit: differenze tra le versioni

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'''''Chi ha incastrato Roger Rabbit''''' (''Who Framed Roger Rabbit'') è un [[film]] [[statunitense]] a [[tecnica mista]] del [[1988]] diretto da [[Robert Zemeckis]] e prodotto dalla [[Amblin Entertainment]] di proprietà di [[Steven Spielberg]] insieme alla [[Touchstone Pictures]], che combina attori in carne e ossa e personaggi di [[animazione]] (animati da [[Richard Williams (animatore)|Richard Williams]]), e offre un'opportunità unica di vedere insieme in un solo [[film]] personaggi di [[cartoni animati]] di vari studi ([[Disney]], [[Warner Bros.]] e diversi cartoni americani).<ref>{{Cita web|url=https://www.mondofox.it/2018/07/11/chi-ha-incastrato-roger-rabbit-20-cose-che-non-sapevi-sul-film/|titolo=Chi ha incastrato Roger Rabbit: 20 cose che non sapevi sul film|sito=MondoFox|data=2018-07-11|lingua=it|accesso=2019-02-15}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/chi-ha-incastrato-roger-rabbit/25802/|titolo=Chi ha incastrato Roger Rabbit|sito=Cinematografo|lingua=it|accesso=2019-02-15}}</ref>
'''''Chi ha incastrato Roger Rabbit''''' (''Who Framed Roger Rabbit'') è un [[film]] [[statunitense]] a [[tecnica mista]] del [[1988]] diretto da [[Robert Zemeckis]] e prodotto dalla [[Amblin Entertainment]] di proprietà di [[Steven Spielberg]] insieme alla [[Touchstone Pictures]], che combina attori in carne e ossa e personaggi di [[animazione]] (animati da [[Richard Williams (animatore)|Richard Williams]]), e offre un'opportunità unica di vedere insieme in un solo [[film]] personaggi di [[cartoni animati]] di vari studi ([[Disney]], [[Warner Bros.]] e diversi cartoni americani).<ref>{{Cita web|url=https://www.mondofox.it/2018/07/11/chi-ha-incastrato-roger-rabbit-20-cose-che-non-sapevi-sul-film/|titolo=Chi ha incastrato Roger Rabbit: 20 cose che non sapevi sul film|sito=MondoFox|data=2018-07-11|lingua=it|accesso=2019-02-15}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/chi-ha-incastrato-roger-rabbit/25802/|titolo=Chi ha incastrato Roger Rabbit|sito=Cinematografo|lingua=it|accesso=2019-02-15}}</ref>


Il film è ispirato dal [[romanzo]] di [[Gary Wolf]] ''[[Who Censored Roger Rabbit?]]'', che ha in effetti ideato i protagonisti: dopo il successo del film, Wolf, ha scritto un secondo romanzo dove i protagonisti sono più simili alle loro controparti cinematografiche che non al primo libro. Comunque, i libri e il film raccontano tre storie indipendenti, di cui condividono i personaggi principali.
Il film è ispirato dal [[romanzo]] di [[Gary Wolf]] ''[[Who Censored Roger Rabbit?]]'', che ha in effetti ideato i protagonisti: dopo il successo del film, Wolf, ha scritto un secondo romanzo dove i protagonisti sono più simili alle loro controparti cinematografiche che non al primo libro. Comunque, i libri e il film raccontano tre storie indipendenti, di cui condividono i personaggi principali.

Versione delle 04:54, 6 gen 2020

Disambiguazione – "Who Framed Roger Rabbit" rimanda qui. Se stai cercando il videogioco, vedi Who Framed Roger Rabbit (videogioco).
Chi ha incastrato Roger Rabbit
Logo del film
Titolo originaleWho Framed Roger Rabbit
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno
Durata103 min
Rapporto1,85:1
Generecommedia, fantastico, animazione, giallo
RegiaRobert Zemeckis
SoggettoGary K. Wolf (omonimo romanzo)
SceneggiaturaJeffrey Price, Peter S. Seaman
ProduttoreDon Hahn, Frank Marshall, Steve Starkey, Robert Watts
Produttore esecutivoSteven Spielberg, Kathleen Kennedy
Casa di produzioneTouchstone Pictures, Amblin Entertainment
Distribuzione in italianoWarner Bros. Italia
Buena Vista Pictures
FotografiaDean Cundey
MontaggioArthur Schmidt
Effetti specialiKen Ralston, Richard Williams, Ed Jones, George Gibbs
MusicheAlan Silvestri, Alan Menken, Joe McCoy
ScenografiaRoger Cain, Elliot Scott
AnimatoriTom Sito, Nik Ranieri, Alvaro Gaivoto
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

[[Categoria:Film statunitensi del 1988]]

Chi ha incastrato Roger Rabbit (Who Framed Roger Rabbit) è un film statunitense a tecnica mista del 1988 diretto da Robert Zemeckis e prodotto dalla Amblin Entertainment di proprietà di Steven Spielberg insieme alla Touchstone Pictures, che combina attori in carne e ossa e personaggi di animazione (animati da Richard Williams), e offre un'opportunità unica di vedere insieme in un solo film personaggi di cartoni animati di vari studi (Disney, Warner Bros. e diversi cartoni americani).[1][2]

Il film è ispirato dal romanzo di Gary Wolf Who Censored Roger Rabbit?, che ha in effetti ideato i protagonisti: dopo il successo del film, Wolf, ha scritto un secondo romanzo dove i protagonisti sono più simili alle loro controparti cinematografiche che non al primo libro. Comunque, i libri e il film raccontano tre storie indipendenti, di cui condividono i personaggi principali.

Nel 2012 il New York Times ha inserito Chi ha incastrato Roger Rabbit nella sua lista dei 1.000 migliori film di sempre.[3]

Nel 2016 venne scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso negli Stati Uniti.

Trama

Hollywood, 1947. In questo mondo i cartoni animati sono esseri che vivono a fianco degli esseri umani e la maggior parte di loro lavora negli studios come fossero veri e propri attori per dei film. L'investigatore privato Eddie Valiant viene assunto da R.K. Maroon, proprietario degli omonimi studi di animazione, con il compito di indagare sulla moglie di un suo cartone attore, Roger Rabbit, del quale Maroon è scontento in quanto apparentemente distratto, e ipotizza che la moglie Jessica Rabbit lo stia tradendo.

Eddie, seppur controvoglia, accetta il caso in quanto si trova in ristrettezze economiche: una volta noto come l'investigatore privato dei cartoni animati, si rifiuta di lavorare per questi da quando un misterioso cartone uccise suo fratello e collega Teddy, finendo in un tunnel di depressione e alcolismo.

Il detective si reca nel locale dove Jessica lavora, e lì fa conoscenza di Marvin Acme delle omonime industrie che vendono prodotti a uso dei cartoni animati, e titolare della società che possiede i terreni sui quali sorgono gli studi dei cartoni. Poco dopo Eddie scopre Jessica e Acme mentre, appartati nei camerini, giocano alla "farfallina", un gioco da bambini che, nell'ingenuo mondo dei cartoni animati, equivale a tradimento verso il proprio partner. L'investigatore li fotografa e mostra le foto a Roger, il quale rimane sconvolto e scappa via.

La mattina seguente Eddie scopre che la notte stessa Acme è stato assassinato. Sulla scena del delitto fa conoscenza con lo spietato Giudice Morton, un sinistro individuo che si è comprato le elezioni per diventare giudice riempiendo di soldi Cartoonia e dintorni. Questi è deciso a occuparsi del caso dato che Cartoonia è sotto la sua giurisdizione, e per farlo si serve della sua pattuglia speciale di faine animate. Anche se i cartoni sono immuni ai danni fisici, Morton ha scoperto un modo per eliminarli: sciogliendoli nella salamoia, un acido verdastro di sua invenzione, composto di trementina, acetone e benzina, con il quale ha intenzione di giustiziare Roger con l'accusa di omicidio.

Di ritorno al suo ufficio Eddie incontra Baby Herman, un collega di Roger, il quale è convinto dell'innocenza dell'amico e che ci sia qualcosa di losco sotto la vicenda: egli asserisce che Acme avesse fatto testamento, lasciando in eredità Cartoonia ai propri cittadini animati. Ora quel testamento è smarrito, e se non verrà trovato entro la mezzanotte Cartoonia verrà venduta. Dopodiché scopre che Roger si è nascosto in casa sua per chiedergli di aiutarlo a provare la sua innocenza. Lui dapprima si rifiuta, ma dato che le faine stanno cercando Roger, controvoglia, accetta.

Eddie provvede dunque a nascondere Roger dal giudice Morton e dalle faine, confrontandosi anche direttamente con loro, e durante la fuga viene a sapere che le fotografie da lui scattate ad Acme facevano parte di un piano ordito da Maroon per ricattare l'industriale e convincerlo a vendere cartoonia alla Cloverleaf, un gruppo di investitori che aveva già acquistato l'azienda di trasporto pubblico di Los Angeles, la Red Car. Eddie riesce ad estorcere la confessione a Maroon, ma proprio mentre questi sta rivelando chi ci sia dietro questa operazione, improvvisamente un misterioso assassino li aggredisce sparando dalla finestra dello studio di Maroon. Eddie se ne accorge per tempo e riesce a mettersi in salvo, ma Maroon rimane ucciso. Il detective si affaccia e vede Jessica correre via dagli studi, inseguendola fino a Cartoonia.

Eddie si avventura nella caotica quanto assurda città dei cartoni, trovando Jessica che gli punta una pistola: il colpo però non era per lui ma per una figura nell'ombra, che fugge via. Jessica rivela che questi non è altri che Morton, il vero assassino che si nasconde dietro tutto, e che Acme l'aveva avvertita delle intenzioni di Morton di mettere le mani su Cartoonia; sentendosi minacciato, Acme le aveva anche consegnato il testamento, ma Jessica aprendo la lettera che lo doveva contenere aveva trovato solo un foglio bianco. I due cercano di fuggire, ma Morton riesce ad acciuffarli e a portarli all'interno della fabbrica ACME, dove spiega di essere il proprietario della Cloverleaf e, senza il testamento di Acme, presto anche di Cartoonia, che intende radere al suolo per poter costruire una superstrada. Morton ha realizzato un enorme spruzzatore mobile pieno di salamoia col quale intende cancellare Cartoonia.

Roger cerca eroicamente di liberare Jessica ed Eddie, ma viene catturato. Lui e la moglie vengono appesi a un gancio per essere uccisi entrambi dalla scarica di salamoia sparata dallo spruzzatore ma Eddie, rimasto solo con le faine, si esibisce in un buffo balletto che le fa morire dalle risate tutte quante. Ritorna Morton, il quale si batte con Eddie. Durante lo scontro Eddie rimane bloccato a una botte metallica da un magnete gigante mentre Morton cerca di schiacciarlo con un rullo compressore. Eddie riesce a fuggire afferrando con il piede uno scatolino contenente un buco portabile pochi istanti prima che il rullo compressore lo investa; Morton a sua volta rimane incollato e viene stritolato dallo schiacciasassi senza però morire, rivelando così di essere un cartone camuffato da umano; rivela inoltre di essere stato lui ad avere ucciso il fratello di Eddie. Lo scontro si riapre, ma proprio mentre Morton sta per uccidere Eddie, il detective riesce ad aprire la valvola dello spruzzatore, inondando così Morton di salamoia e facendolo sciogliere.

Nella scena finale del cartone, un rinato Eddie libera Roger e Jessica e, di fronte a polizia e cartoni nel frattempo arrivati sulla scena, rivela a tutti che il foglio apparentemente bianco dato da Acme a Jessica è in realtà il testamento di Acme scritto con dell'inchiostro simpatico, che dichiara che la proprietà di Cartoonia viene ereditata dai cartoni stessi, i quali esultano di gioia.

Personaggi presenti nel film

Produzione

Progetto

Nel 1982, la Walt Disney Pictures acquistò i diritti del romanzo di Gary Wolf intitolato Who Censored Roger Rabbit? con l'intenzione di realizzarne un lungometraggio.[4] Jeffrey Price e Peter S. Seaman vennero assunti per scrivere la sceneggiatura, mentre Robert Zemeckis si propose come regista nel 1982.[5] Zemeckis aveva diretto in quel periodo alcuni film di scarso successo al botteghino, e per questo la Disney non lo prese in considerazione. Nel frattempo, la Disney aveva già avviato da tempo la creazione di una divisione autonoma per la produzione e distribuzione di film commedie leggere, non appositamente concepite per il pubblico infantile. L'idea era stata già presa in considerazione sul finire degli anni sessanta, in seguito alla distribuzione di numerose pellicole leggere di vari generi (horror, musical, avventura ecc.). Si venne dunque a creare la Touchstone Pictures. Nei primi anni ottanta, la Touchstone produceva soprattutto commedie a sfondo sentimentale e piccoli thriller d'azione, e l'uscita del film di Roger Rabbit rappresentò il primo vero successo commerciale della casa[senza fonte]. La Disney cercò, allora, di assumere Terry Gilliam alla regia del film, ma quest'ultimo rifiutò il ruolo poiché, secondo lui, il progetto era troppo difficile da realizzare. Il regista, tuttavia, si pentì successivamente della sua decisione.[6]

Dopo il successo al botteghino di Ritorno al futuro e All'inseguimento della pietra verde, Zemeckis convinse la Disney delle sue capacità e venne, così, assunto alla regia della pellicola.[7][8] Nel 1985 Michael Eisner, l'allora amministratore delegato della Disney, assunse Frank Marshall, Steven Spielberg e Kathleen Kennedy come produttori della pellicola. Il budget iniziale fu di 50 milioni di dollari, cifra che la Disney ritenne molto alta per l'epoca.[8] Perciò, la casa di produzione di Walt Disney fu costretta ad abbassare il budget a 29,9 milioni di dollari, una cifra comunque alta per quei tempi, che tuttavia dopo poco tempo rinunciò materialmente a produrre la pellicola di tasca propria.[8]

Stanziato il budget, il film ricevette il via libera dalla produzione.[8] Steven Spielberg per il suo nuovo lavoro volle creare qualcosa di veramente insolito e straordinario, e scartò la casa madre Disney dalle sue scelte in fatto di produzione. Si accordò con molte case di produzione per inserire nel film la maggior parte dei cartoni animati famosi, e la scelta cadde infine proprio sulla Touchstone Pictures. Nonostante i suoi sforzi, Spielberg non riuscì a inserire alcuni personaggi, come Braccio di Ferro, Casper e Tom & Jerry, ma in compenso ottenne in prestito molti dei personaggi della Disney, tra cui Topolino, Pippo e Paperino.[5][7]

Sceneggiatura

Jeffrey Price e Peter S. Seaman vennero scelti come sceneggiatori dopo l'assunzione di Spielberg e Zemeckis. I due autori, per lo sviluppo della sceneggiatura, si ispirarono ai cartoni della Disney e di Bob Clampett. Alcuni elementi presenti nel film, come l'azienda "Cloverleaf", provengono dalla sceneggiatura del secondo sequel della serie di Chinatown; tale pellicola non venne mai realizzata a causa dei pessimi risultati al botteghino del secondo film della serie, Il grande inganno.[5]

In una primissima versione dello script, Roger Rabbit veniva ucciso nella sparatoria durante il duello finale tra Valiant e il Giudice Morton. Sting scrisse la canzone "The Lazarus Heart" per il finale musicale originale del film, ma quando la Disney chiese di togliere la scena della morte, la canzone venne eliminata dallo script, finendo per uscire nell'album ...Nothing Like the Sun.

Prima della creazione del Giudice Morton (Doom in originale), i due sceneggiatori pensarono prima a Jessica Rabbit e poi a Baby Herman come antagonisti della pellicola. Successivamente, i due crearono Morton, anche se inizialmente il personaggio risultava ben diverso dalla versione cinematografica; infatti, possedeva sulla spalla un avvoltoio animato e una valigetta contenente 12 piccoli canguri, sempre animati, che lo aiutavano nel suo mestiere di giudice portandogli diversi documenti per le sue leggi. Tutti questi personaggi vennero cancellati dal film per problemi di budget.[7][9] In una successiva versione dello script, Morton si avvaleva della collaborazione di sette faine animate e dei sette nani apparsi nel film Disney Biancaneve e i sette nani.

Successivamente anche questa idea venne modificata: i nani scomparvero dallo script, mentre il numero delle faine venne portato da sette a cinque.[7] Zemeckis paragona il personaggio di Morton e il suo modo di agire a quello di Hitler.[5] Nello script originale il giudice era in realtà il cacciatore che uccise la madre di Bambi, ma la Disney contestò aspramente l'idea.[9] Sempre nella sceneggiatura iniziale, inoltre, compariva anche il funerale di Marvin Acme con la presenza di numerosi personaggi dei cartoni animati, tra cui persino Superman e i personaggi della serie Braccio di Ferro. Anche questa sequenza venne tagliata dallo script finale.[9]

Durante la lavorazione fu realizzata una divertente scena, poi eliminata per questioni di durata, con protagonista Bob Hoskins: il suo personaggio tornava al locale dove lavora Jessica Rabbit, ma veniva catturato dal giudice e da Bongo, il gorilla-usciere del club, e successivamente portato a Cartoonia dalle faine. Qui gli veniva attaccata sulla testa una maschera animata a forma di maiale, che il povero detective avrebbe rimosso una volta tornato di corsa a casa. La scena si collocava prima dell'arrivo di Jessica nell'ufficio di Eddie.

Cast

Charles Fleischer, doppiatore di Roger Rabbit, Benny il taxi e le faine Greasy e Psycho.
  • Bob Hoskins è Eddie Valiant, un investigatore privato alcolizzato che detiene un rancore contro Cartoonia. Per il ruolo, Spielberg aveva contattato Harrison Ford, ma quest'ultimo chiese molto denaro per la sua partecipazione, e così venne escluso. Come secondo candidato, Spielberg scelse Bill Murray, ma anche quest'ultimo venne scartato per lo stesso motivo di Ford.[8]
  • Charles Fleischer doppia il personaggio Roger Rabbit, un famoso cartone, indagato ingiustamente, per la morte di Marvin Acme che chiede aiuto a Eddie per scagionarlo. Per facilitare la recitazione di Bob Hoskins nelle scene in cui è accanto al personaggio di Roger, Charles Fleischer ha indossato sul set un costume da coniglio.[10] Richard Williams spiegò che Roger Rabbit era una combinazione tra Tex Avery e di tantissimi altri personaggi dei cartoni animati, come ad esempio Bugs Bunny.[10] Fleischer ha prestato la voce anche ad altri personaggi del film come Benny il taxy, Greasy la faina, Psycho la faina. Per la voce di Benny era stato considerato Lou Hirsch, ma poi venne scelto Fleischer in un secondo momento.[10]
  • Christopher Lloyd è Morton, uno spietato giudice che intende distruggere tutti i cartoni e Cartoonia. Lloyd aveva già lavorato in Ritorno al futuro, sempre diretto da Zemeckis, e questo fu uno dei motivi per cui venne scelto dalla produzione. Essendo in realtà Morton un cartone animato sotto le sembianze di un uomo, Lloyd evitò di strizzare gli occhi durante le riprese per ritrarre perfettamente il personaggio.[7]
  • Kathleen Turner doppia Jessica Rabbit, la bellissima moglie di Roger Rabbit. Nei titoli di coda, però, Kathleen Turner non viene accreditata. La voce di Jessica quando canta è di Amy Irving.
  • Joanna Cassidy è Dolores, fidanzata di Eddie che lavora in un bar.
  • Alan Tilvern è R. K. Maroon, il proprietario irascibile dei Maroon studios. Questo fu l'ultima interpretazione cinematografica di Tilvern prima della sua morte.
  • Stubby Kaye è Marvin Acme, il titolare della Acme Corporation. Ultima apparizione cinematografica di Kaye prima della sua morte.
  • Lou Hirsch doppia Baby Herman, un cinquantenne dall'aspetto di un neonato. Il personaggio è un misto tra Taddeo e Titti.[5]
  • David Lander doppia Smarty, il leader delle faine al servizio del giudice Morton.

Tim Curry partecipò all'audizione per interpretare il Giudice Morton. Robert Zemeckis, Steven Spielberg, Jeffrey Katzenberg e Michael Eisner la trovarono così terrificante che Curry non passò il provino. Tra gli altri attori considerati per la stessa parte ci furono John Cleese, Christopher Lee, Roddy McDowall, Robin Williams, Eddie Deezen, Sting e Jon Pertwee. La parte andò infine a Christopher Lloyd. Per il ruolo di Eddie Valiant, invece, Zemeckis e Spielberg fecero di tutto per contattare Bill Murray, ma non vi riuscirono e così coinvolsero il pur ottimo Bob Hoskins. Quando Murray lo seppe si disse profondamente dispiaciuto di aver perso l'opportunità di partecipare al film. Oltre a Bill Murray e Harrison Ford, erano stati considerati anche Eddie Murphy, Chevy Chase, Robert Redford, Jack Nicholson, Sylvester Stallone, Wallace Shawn, Ed Harris, Charles Grodin e Don Lane. Il produttore cinematografico Joel Silver interpreta un cameo: è il regista del cartone animato all'inizio del film.

Riprese e animazione

Il direttore artistico Richard Williams rifiutò di lavorare a Los Angeles a causa di alcune divergenze con la Disney.[11] Per ospitare lui e i suoi animatori, la produzione venne spostata agli Elstree Studios di Hertfordshire, in Inghilterra. Sia la Disney sia Spielberg si accordarono con Williams durante la lavorazione del film: se Williams avesse lavorato a Roger Rabbit, loro lo avrebbero aiutato a distribuire il suo film incompiuto The Thief and the Cobbler. Williams accettò l'offerta della produzione e cominciò a lavorare al progetto.[11] La produzione si divise quindi tra Williams e il produttore Don Hahn, rispettivamente nei London studio e a Los Angeles, dove le riprese vennero supervisionate da Dale Baer.[12] Il numero considerevole degli effetti speciali e delle animazioni portò la Disney ad aumentare il budget fino a 40 milioni di dollari. La stessa Disney pensò di cancellare il film a causa degli elevati costi, ma fu convinta da Jeffrey Katzenberg a proseguire la lavorazione.[11] Il budget continuò ad aumentare successivamente, ma la Disney, ormai, sembrava decisa più che mai a realizzare il film, anche perché era entusiasta di lavorare finalmente con Spielberg.[8]

Eddie Valiant (Bob Hoskins) insieme a Roger Rabbit. Burattini, manichini e braccia robotiche erano comunemente usati durante le riprese per aiutare gli attori a interagire con i personaggi animati.[10]

Le telecamere VistaVision vennero utilizzate per mescolare le scene live-action con quelle d'animazione. Per facilitare l'interpretazione degli attori, al posto dei cartoni animati, inseriti poi al computer, vennero utilizzati dei pupazzi e dei manichini.[7] Per facilitare il lavoro di post produzione furono utilizzati anche dei bracci robotici che eseguivano le azioni basilari su cui poi gli animatori avrebbero costruito i personaggi animati.[7] In moltissime scene dove i cartoni spostano o possiedono nelle loro mani degli oggetti reali, questi ultimi vengono mossi tramite l'utilizzo di fili, similmente a marionette.[7] Le riprese della pellicola iniziarono il 2 dicembre 1986, e durarono circa 7 mesi e mezzo agli Elstree Studios, con l'aggiunta di altre quattro settimane di ripresa a Los Angeles qualche tempo dopo. Le riprese furono concluse ufficialmente il 27 agosto 1987.

Nel corso della post-produzione del film, durata circa un anno[7], gli animatori realizzarono a mano circa 82 000 frame per dare vita ai personaggi del film. Ogni frame fu fotografato e impresso sulla pellicola[7][10]. Infine l'Industrial Light & Magic ultimò la pellicola dando ai personaggi quel tocco di realismo in più.[10] Due degli effetti più famosi furono sicuramente i luccichii e le ombre del vestito di Jessica Rabbit.[5]

Colonna sonora

Alan Silvestri, collaboratore del regista Robert Zemeckis in molte occasioni, compose la colonna sonora della pellicola. Silvestri venne influenzato dal lavoro di Carl Stalling per la musica da dare al film.[7][10] La colonna sonora di Silvestri uscì il 22 giugno 1988 e, in DVD, il 16 aprile 2002,[13] ma è anche disponibile su iTunes Store.[14]

  • 1988 - Who Framed Roger Rabbit? (New Line Records):
  1. Maroon Logo (00:19)
  2. Maroon Cartoon (03:25)
  3. Valiant & Valiant (04:23)
  4. The Weasels (02:09)
  5. Hungarian Rhapsody (Dueling Pianos) (01:54)
  6. Judge Doom (03:48)
  7. Why Don't You Do Right? - performed by Amy Irving (03:07)
  8. No Justice For Toons (02:45)
  9. The Merry-Go-Round Broke Down (Roger's Song) (00:48)
  10. Jessica's Theme (02:04)
  11. Toontown (04:44)
  12. Eddie's Theme (05:23)
  13. The Gag Factory (03:49)
  14. The Will (01:10)
  15. Smile Darn Ya Smile/That's All, Folks! (01:18)
  16. End Title (04:59)

Distribuzione e successo

Michael Eisner sentiva che il film aveva troppe allusioni sessuali e tentò di convincere Zemeckis a tagliare alcune scene della pellicola.[15] Zemeckis, tuttavia, si trovò in disaccordo con Eisner e si rifiutò di apportare modifiche alla pellicola.[10] Perciò su decisione dei produttori, il film, invece di essere distribuito con il simbolo della Disney, fu distribuito sotto il logo della Touchstone Pictures.[15]

Alla sua uscita nei cinema, il film ottenne un grandissimo successo e incassò a livello mondiale circa 329 milioni di dollari, diventando, all'epoca, il 20° film più redditizio della storia del cinema[16] e fu il secondo film più visto nel 1988 dopo Rain Man - L'uomo della pioggia.[17] In Italia fu il 1° film per incassi della stagione 1988-89.[18] Il film venne distribuito su VHS il 12 ottobre 1989, mentre la versione in DVD il 28 settembre 1999.

Chi ha incastrato Roger Rabbit fu anche acclamato tra il pubblico e la critica. Il sito Rotten Tomatoes riportò che il 98% delle 46 recensioni professionali aveva dato un giudizio positivo sul film, con una media di voto di 8.3 su 10.[19] Su Metacritic il film ebbe un punteggio di 83 su 100 in base a 15 recensioni.[20] Alla sua uscita nella sale, inoltre, il film segnò l'inizio dell'animazione moderna[21] e il personaggio di Roger Rabbit cominciò a comparire in diverse serie a cartoni animati.

Riconoscimenti

Sequel

L'enorme successo del film generò tre cortometraggi di sola animazione, che vennero distribuiti nelle sale come "training" di altri film:

Successivamente furono ideati alcuni prequel per sviluppare un nuovo lungometraggio:

  • In Roger Rabbit II, Toon Platoon, ambientato durante la seconda guerra mondiale, Roger va alla ricerca della sua famiglia e contemporaneamente incontra Jessica per la prima volta. In questa storia si scopre che il padre di Roger altri non è che Bugs Bunny.[21]
  • Who Discovered Roger Rabbit? (lett. "Chi scoprì Roger Rabbit?") si racconta di come Roger Rabbit salì alle luci della ribalta di Hollywood durante la grande depressione americana.[22]

Il primo progetto non venne sviluppato. Il secondo, ideato nel 1997 e di cui vennero realizzati pure delle scene test per vedere come la nuova computer grafica potesse rendere più credibile l'interazione attori umani-cartoni, fu abbandonato prima dell'inizio della fase della pre-produzione (uscita prevista nel 2000). Le motivazioni, mai confermate, sarebbero risiedute allora nell'elevato budget preventivato (100 milioni di dollari nel 1998) che fu ritenuto troppo rischioso per un sequel che sarebbe uscito ormai a distanza di dodici anni dal primo film.[23]

Nel 1996, uscì in VHS Ecco Roger Rabbit, un cofanetto con 2 videocassette: nella prima ci sono i 3 cortometraggi di Roger Rabbit, e nella seconda c'è il film Chi ha incastrato Roger Rabbit.

Considerando pure l'esistenza della seconda storia dell'ideatore Gary Wolf con gli stessi personaggi (Who P-P-P-Plugged Roger Rabbit? pubblicato nel 1991) e l'incremento di produzioni delle case cinematografiche statunitensi di sequel, prequel e remake, l'assenza di progetti al riguardo è da molti considerato un fatto inconsueto; sono tuttavia in molti a credere che il principale ostacolo alla realizzazione di un secondo film venga principalmente dalle troppe condizioni poste e interessi richiesti dalle troppe major necessariamente coinvolte (tra cui alcune storicamente rivali come la Warner Bros. e la Disney).

A distanza di alcuni anni si è ricominciato a parlare di un possibile sequel.[24][25] Dopo le prime ammissioni, ora Robert Zemeckis rivela di essere realmente al lavoro insieme a Peter Seaman e Jeffrey Price, già sceneggiatori del primo episodio, che sono nel pieno della scrittura. Nel gennaio 2013 Robert Zemeckis rivela che non ci sarà nessun sequel mentre gli sceneggiatori annunciano che il sequel ci sarà e che stavano aspettando solo di ricevere il via libera della Disney. Nell'aprile 2014 a seguito della morte di Bob Hoskins, la Disney decide di fermare la produzione.[26]

Differenze con la storia del libro

Come già anticipato, il film Chi ha incastrato Roger Rabbit è solo ispirato al romanzo di Gary Wolf il che comporta differenze sostanziali con la storia originale. Le più importanti:

  • Nel libro l'omicidio sul quale s'indaga è quello dello stesso Roger Rabbit, infatti il romanzo si intitola Who Censored Roger Rabbit? (che tradotto suonerebbe come "Chi ha censurato/ucciso Roger Rabbit?").
  • Nel libro la descrizione fisica di Roger è diversa rispetto al film: nel libro è marrone con le guance e il petto bianco, mentre nel film è completamente bianco con un ciuffo di capelli rossi.
  • Nel libro Baby Herman è un trentaseienne con le fattezze di un neonato, mentre nel film è un cinquantenne.
  • Nel libro Jessica Rabbit non dimostra l'enorme amore per il marito presente nel film. Al contrario, lo tradisce molto spesso.
  • I principali sospettati sono la moglie Jessica e Baby Herman.
  • La storia, scritta nel 1981, è ambientata nell'epoca contemporanea e non negli anni quaranta.
  • Eddie Valiant nel romanzo non ha un fratello, e non sono mai spiegate le motivazioni della sua depressione e del suo alcolismo.
  • Marvin Acme, R.K. Maroon, Dolores, il giudice Morton, la Pattuglia dei Cartoni, Benny Il Taxi e il Tenente Santino sono tutti personaggi inventati appositamente per il film. Benny, tuttavia, è liberamente ispirato ad un personaggio Cartone presente nel libro, chiamato con lo stesso nome ma con le sembianze di uno scarafaggio.
  • I cartoni che appaiono sono in maggioranza personaggi di strisce a fumetti, come Snoopy, Blondie e Dagoberto, Beetle Bailey, e Hagar l'Orribile.
  • Alcuni cartoni animati, già protagonisti di comics, parlano generando dei fumetti ("ballons").
  • Nel libro, i cartoni animati possono creare per pochi minuti un clone di sé stessi usabile in certe occasioni come controfigura; Roger Rabbit però è in grado di generare un proprio clone che può durare anche intere giornate, e infatti sarà un suo doppelgänger ad aiutare Valiant nell'indagine del suo omicidio.
  • L'antagonista principale del libro è un malvagio Cartone con le fattezze di un Genio della Lampada, al quale Roger aveva espresso i desideri di fare carriera e di sposare Jessica, e che egli aveva esaudito con la clausola del loro annullamento dopo lo scadere di un anno. Il Genio è colui che uccide Roger, colpevole di averlo evocato una terza volta. Questo personaggio, nel film, è sostituito dal giudice Morton.
  • Nel libro i cartoni, nonostante siano molto più forti e resistenti degli umani, possono morire in svariati modi. Nel film invece sono quasi completamente "invincibili" e gli unici due modi per ucciderli mostrati sono la Salamoia e la morte da risata.

Per questi motivi la storia narrata nel secondo libro dell'autore Who P-P-P-Plugged Roger Rabbit? pubblicato nel 1991 si presenta come un possibile seguito del film, del quale riprende l'ambientazione e il carattere dei personaggi del film, su tutti il trasporto di Jessica per Roger, ma resta del tutto indipendente e anacronistica con quella del primo volume. L'incongruenza viene giustificata tramite l'utilizzo di un ret-con: gli eventi narrati nel primo volume sono stati un sogno di Jessica.

Prodotti ispirati al film

Dopo il successo del film la Disney mise in cantiere il progetto di una serie animata interamente dedicata a Roger Rabbit. Tuttavia la realizzazione non fu possibile per via di problemi dovuti al copyright, e dalle ceneri di questo progetto nacque una serie televisiva liberamente ispirata al film, dal titolo Bonkers, gatto combinaguai, più famosa in Italia, insieme alle altre serie a cartoni animati Disney. Prodotta nel 1993, la serie descrive un'ambientazione simile a quella del film (anche se realizzata interamente in animazione e non in tecnica mista) in cui i cartoni sono creature senzienti che convivono assieme agli esseri umani. Protagonista della serie è Bonkers, una lince - cartone animato ex-star di Hollywood poi declassata a poliziotto, molto simile a Roger Rabbit sia fisicamente sia caratterialmente, che indaga su crimini e fatti misteriosi nell'ambiente "cartoonesco" di Los Angeles. Bonkers è affiancato, almeno nella prima stagione dello show, del detective Lucky Piquel, personaggio ricalcato sulla figura di Eddie Valiant e che, come quest'ultimo, detesta i cartoni animati. Il personaggio di Bonkers era già apparso nella serie Raw Toonage del 1992 della quale Bonkers, gatto combinaguai è di fatto uno spin-off.

Altri prodotti ispirati al film, oltre ai già citati corti animati e romanzo sequel di Gary K. Wolf, furono numerose opere a fumetti, un romanzo, scritto da Martin Noble e che ripercorre fedelmente le vicende del film, e diversi videogiochi. Questi ultimi includono Who Framed Roger Rabbit (1988, computer), Who Framed Roger Rabbit (1989, NES), la versione giapponese di The Bugs Bunny Crazy Castle (1989), Hare Raising Havoc (1991), Who Framed Roger Rabbit (1991, Game Boy).

Note

  1. ^ Chi ha incastrato Roger Rabbit: 20 cose che non sapevi sul film, su MondoFox, 11 luglio 2018. URL consultato il 15 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2019).
  2. ^ Chi ha incastrato Roger Rabbit, su Cinematografo. URL consultato il 15 febbraio 2019.
  3. ^ (EN) The Best 1,000 Movies Ever Made, su nytimes.com, New York Times. URL consultato il 18 febbraio 2012.
  4. ^ Stewart, p. 72.
  5. ^ a b c d e f Norman Kagan (May 2003). "Who Framed Roger Rabbit". The Cinema of Robert Zemeckis. Lanham, Maryland: Rowman & Littlefield. pp. 93–117. ISBN 0-87833-293-6.
  6. ^ Ian Nathan (May 1996). "Dreams: Terry Gilliam's Unresolved Projects". Empire: pp. 37–40.
  7. ^ a b c d e f g h i j k Robert Zemeckis, Jeffrey Price and Peter S. Seaman, Ken Ralston, Frank Marshall, Steve Starkey, DVD audio commentary, 2003, Walt Disney Studios Home Entertainment
  8. ^ a b c d e f James B. Stewart (2005). DisneyWar. New York City: Simon & Schuster. p. 86. ISBN 0-684-80993-1.
  9. ^ a b c Who Shot Roger Rabbit, 1986 scritto da Jeffrey Price and Peter S. Seaman
  10. ^ a b c d e f g h Robert Zemeckis, Richard Williams, Bob Hoskins, Charles Fleischer, Frank Marshall, Alan Silvestri, Ken Ralston, Behind the Ears: The True Story of Roger Rabbit, 2003, Walt Disney Studios Home Entertainment
  11. ^ a b c Stewart, p. 87.
  12. ^ (EN) Wolf, Scott (2008). "DON HAHN talks about 'Who Framed Roger Rabbit?' Archiviato l'8 settembre 2012 in Archive.is.". Mouseclubhouse.com.
  13. ^ (EN) Who Framed Roger Rabbit (Alan Silvestri), in Filmtracks, 16 aprile 2002. URL consultato il 2 luglio 2012.
  14. ^ (EN) iTunes - Music - Who Framed Roger Rabbit (Soundtrack from the Motion Picture) by Various Artists, in Itunes.apple.com. URL consultato il 21 luglio 2012.
  15. ^ a b Stewart, p. 88.
  16. ^ (EN) Who Framed Roger Rabbit, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 21 luglio 2012.
  17. ^ (EN) 1988 Domestic Totals, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 21 luglio 2012.
  18. ^ Stagione 1988-89: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 21 luglio 2012.
  19. ^ (EN) Who Framed Roger Rabbit, in Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 21 luglio 2012.
  20. ^ (EN) Who Framed Roger Rabbit (1988): Reviews, in CBS Interactive, Metacritic. URL consultato il 21 luglio 2012.
  21. ^ a b Chris Gore (July 1999). "Roger Rabbit Two: The Toon Platoon". The 50 Greatest Movies Never Made. New York City: St. Martin's Press. pp. 165–168. ISBN 0-312-20082-X.
  22. ^ (EN) Martin "Dr. Toon" Goodman, Who Screwed Roger Rabbit?, Animation World Magazine, 3 aprile 2003. URL consultato il 21 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2009).
  23. ^ (EN) Don't expect a Rabbit sequel, USA Today, 26 marzo 2003. URL consultato il 21 luglio 2012.
  24. ^ (EN) Eric Ditzian, Robert Zemeckis ‘Buzzing' About Second ‘Roger Rabbit' Movie, MTV Movies Blog, 29 aprile 2009. URL consultato il 21 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2012).
  25. ^ (EN) Shawn Adler, Roger Rabbit Sequel Still In The Offing? Stay Tooned, Says Producer, MTV Movies Blog, 11 settembre 2007. URL consultato il 21 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2012).
  26. ^ (EN) EXCLUSIVE: Robert Zemeckis Indicates He'll Use Performance-Capture And 3-D In ‘Roger Rabbit' Sequel, in Moviesblog.mtv.com. URL consultato il 21 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2010).

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