Justin Bonaventure Morard de Galles

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Justin-Bonaventure Morard de Galles
Justin-Bonaventure Morard de Galles
NascitaGoncelin, Francia, 30 marzo 1741
MorteGuéret, Francia, 23 luglio 1809
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito Regno di Francia
Bandiera della FranciaPrima Repubblica francese
Forza armata Marine royale
ArmaMarina
Anni di servizio1752-1796
GradoAmmiraglio
GuerreGuerra dei sette anni
Guerra di indipendenza americana
Guerre rivoluzionarie francesi
Battaglie[Prima battaglia di Ouessant
Comandante diArgonaute
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Justin-Bonaventure Morard de Galles (Goncelin, 30 marzo 1741Guéret, 23 luglio 1809) fu un ammiraglio francese. Proveniva da una famiglia aristocratica del Delfinato le cui origini risalivano alla fine alla fine del 11° secolo. Suo padre era un capitano di fanteria, e suo fratello maggiore Charles Morard de La Bayette de Galles divenne generale di divisione durante la Rivoluzione francese e il direttorio. Ancora oggi molti discendenti dei suoi fratelli vivono ancora a Mauritius.

Biografia

Justin Bonaventure Morard de Galles nasce a Goncelin,[1] Isère il 30 marzo 1741,[1] in una nobile famiglia del Delfinato. All'età di 11 anni, nel 1752[1] entrò in servizio dapprima come paggio del maresciallo Soubise, e poi come gendarme[2] nella Guardia Reale (Gardes de la Maison du Roi).[1] Nel 1757 entrò a far parte della Marine royale come guarde de pavillon,[2] titolo dato all'elite della guardia marina, imbarcandosi sul brigantino Ecureuil[2]nel gennaio dell'anno successivo. Nel 1758,[3] durante la Guerra dei sette anni si imbarca sulla fregata Fleur de Lys[3] appartenente alla squadra americana, combattendo nel canale di Santa Lucia. Successivamente passa sulla fregata Hermione,[3] su cui prende parte a due combattimenti navali,[4] ma la nave va perduta per naufragio nel novembre[3] 1761 nella baia di Vigo.[3] Nel 1762 prende nuovamente il mare a bordo del vascello Sceptre,[5] 1761 con cui raggiunge Rio de Janeiro, ritornando in Francia nel 1763. A Dunkerque[5] assume il comando della flûte Christine, portandola a Brest.[5] [[François Joseph Paul de Grasse|de Grasse.

La guerra ai pirati berberi

Nel 1765[5] si imbarca sulla fregata Heroine[2] come sottotenente di vascello, partecipando alla caccia ai pirati barbareschi[2] nel Mediterraneo sotto il comando di Conte du Chaffault.[5] Il 27 novembre dello stesso anno viene promosso guardiamarina, a bordo del vascello Etna,[2] prende parte al bombardamento di Larache, porto situato sulla costa atlantica del Marocco. Ricevuta la missione di far saltare una della navi corsare che aveva trovato rifugio sotto la protezione delle batterie costiere.[2] Favorita da una notte buia, abborda la nave nemica e attacca a uno dei suoi fianchi l'ordigno incendiario. Mezz'ora dopo una terribile esplosione annuncia il successo di questa audace impresa. Presta servizio sulla Lunette e poi sulla flûte le Normande. Raggiunse il Madagascar e poi l'Ile de France, navigando lungo le coste dell'Africa[2] e nelle Indie Occidentali.[2] Ritornato in Francia prese servizio come direttore dei lavori presso i cantieri navali di Brest,[2] rimanendovi fino al 1776, quando prende il mare ancora una volta, dapprima imbarcato sulla la Dédaigneuse,[2] e poi sul vascello le Roland,[2] appartenente alla Squadra di evoluzione agli ordini di du Chaffault.[2] Nominato sottotenente di vascello[5] nel 1777, l'anno seguente fu fatto Cavaliere di San Luigi.[5]

La guerra di indipendenza americana

Agli ordini dell'ammiraglio Louis Guillouet d'Orvilliers[6] si distinse durante la battaglia di Ouessant[1] imbarcato a bordo del vascello Ville de Paris.[6] Passato a bordo del vascello Orient partecipò alla cattura di una nave corsara. Imbarcato a bordo del Couronne[2] partecipa agli scontri del 17 aprile, 15 e 19 maggio 1780[2] combattuti dalla squadra francese dell'ammiraglio de Guichen[6] contro quella inglese dell'ammiraglio Rodney.[6] Nel 1781[6] diviene secondo in comando a bordo del vascello Hannibal,[6] inquadrato nella squadra dell'ammiraglio de Suffren[1] operante nell'Oceano Indiano, prese parte dapprima all'attacco contro le Isole di Capo Verde,Errore nelle note: </ref> di chiusura mancante per il marcatore <ref> fu ferito[6] gravemente.[2] Seppur anch'egli ferito ben cinque volte,[2] Morard de Galles assunse il comando della nave,[6] e dopo una cruenta lotta riuscì a disimpegnarsi e a riacquistare la propria posizione nella linea di battaglia francese. Il vascello era completamente disalberato e fu presa a rimorchio dal vascello Le Sphinx[7] al comando di du Chillern.[7] La sua condotta durante il combattimento gli valse l'immediata promozione al rango di temporaneo capitano di vascello,[8] e l'assunzione temporanea del comando del vascello Hannibal, che aveva così ben difeso.

Quando il Ministro della Marina La Cour ratificò la sua promozione, avvenuta il 1° giugno 1781,[9] de Trémoignon rientrò in servizio,[10] riassumendo il comando della nave. Morard de Galles assunse quindi il comando effettivo della fregata le Pourvoyeuse[9] e poi[11] della nave inglese catturata Petite Annibal da 50 cannoni.[9] Il piccolo vascello al suo comando prese parte ai combattimenti del 17 febbraio (Battaglia di Sadras,[9] 13 aprile (Battaglia di Providien),[12] 6 luglio (Battaglia di Negapatam)[12] e 3 settembre 1782 (Battaglia di Tricomalee)Errore nelle note: </ref> di chiusura mancante per il marcatore <ref> Tuttavia, appena arrivato sull'Ile de France nel dicembre dello stesso anno, ricevette l'ordine da Suffren[13] di assumere il comando del vascello Argonaute[14] e riunirsi alla squadra fuori il porto di Cuddalore. Il ricongiungimento avvenne nel marzo 1783, e il 20 giugno[10] dello stesso anno si batté con valore durante la Battaglia di Cuddalore,[14] assumendo subito dopo il comando del vascello Vengeur. Il 22 dicembre 1783 a Port Louis, sposò la signorina Louise Marie Victoire Henriette Fayd'herbe di Maudave, figlia di Louis Laurent Féderbe, conte di Modave o Fayd'herbe di Maudave.[15] Dopo il matrimonio, sempre al comando del Vengeur, ritorna in Francia nel corso del 1785,[14] e nello stesso anno viene promosso secondo in comando della Squadra Navale del Ponente. A causa dei problemi avuti con Suffren rimase a lungo senza un comando attivo. Nel 1787[14] decise di approffittare del lungo periodo di vita civile per andare a vivere sull'Ile de France.[14] Dopo aver assistito da spettatore a diversi combattimenti che coprirono la Marina Francese di gloria negli ultimi anni della monarchia, a causa della sua precaria salute[16] chiese di poter ritornare in Francia, rientrandovi il 23 aprile 1790.[14]

La Rivoluzione francese

Una volta in patria trovò la marina in difficili condizioni. Il fatto di dover giurare fedeltà alla costituzione,[17] di dover rinunciare al proprio ordine nobiliare, e accettare il reclutamento per concorso,[17] spinse all'emigrazione molti ufficiali di nobile origine.[17] Nel tentativo di limitare i danni, il 1° gennaio 1792[14] molti ufficiali inferiori ottennero avanzamenti di grado, e Morard de Galles fu elevato al rango di contrammiraglio.[1] Il 1° gennaio 1793[1] e promosso viceammiraglio,[14] per assumere il comando di una divisione della Squadra Navale di Ponente (Escadre Naval du Ponent)[18] nel mese di agosto dello stesso anno.[1] Alzò la sua insegna sul vascello Le Républicain[1] da 110 cannoni, ancorato nella rada di Brest. Secondo gli ordini ricevuti le sue navi avrebbero dovuto raggiungere Santo Domingo dove egli avrebbe assunto il comando della locale stazione navale.[10] La sua squadra, composta da tre vascelli[19] e 7 fregate, salpò da Brest per raggiungere la baia di Quiberon[20] dove incrociò nelle acque tra l'Isola di Groix[20] e quella di Belle-Île[20] in modo da garantire il passaggio sicuro delle navi mercantili e militari dirette nei porti della madrepatria,[10] aggirando il blocco navale inglese.[10] Tuttavia, una volta raggiunta la destinazione i suoi equipaggi, vessati e spogliati di tutto, si ammutinarono e minacciarono di morte i loro ufficiali se la flotta non fosse rientrata immediatamente a Brest. La prima operazione della flotta republicana fu un completo fallimento. Al suo ritorno in porto alla fine del mese di ottobre,[18] dopo quattro mesi in mare,[18] in base alla legge che escludeva i nobili dai lavori nei servizi civili e militari, gli inviati del Comitato di salute pubblico,[18] e in particolare André Jeanbon Saint André, disposero che fosse arrestato. Rimase in prigione fino al 9 Termidoro 1793 quando venne liberato, e nel 1795 assunse il comando del porto di Brest.[18]

La spedizione in Irlanda

Rientrò in servizio attivo il 20 Brumaire dell'anno V (1796), in tempo per partecipare alla spedizione navale che doveva trasportare un corpo di spedizione in Irlanda. A Brest furono concentrate 17 navi di linea, 14 fregate, sei corvette, e 9 navi da trasporto[21] che dovevano trasportare i 15.000 soldati del corpo di spedizione. Tale impresa fu preparata dal generale Louis-Lazare Hoche[21] che, purtroppo, era in costante contrasto con l'ammiraglio Villaret de Joyeuse[21] comandante della squadra navale. Tuttavia a meno di un mese dal momento di salpare le ancore,[21] il 5 novembre 1796,[21] il Ministro della Marina Laurent Truguet[22] decise di sostituire sia Villaret de Joyeuse, che Jean Gaspard de Vence, con Morard de Galles.<ref<Purtroppo a causa delle sue ferite passate, del cattivo stato fisico e del periodo di prigionia passato sotto il Terrore, Morard non era nelle migliori condizioni di salute</ref>. Il 25 Frimaio dell'anno V (5 dicembre 1796), l'ammiraglio diede il segnale di partenza da bordo della sua nave, la fregata Fraternité.[23] A causa di una tempesta[24] scatenatasi subito dopo aver lasciato il porto di Brest, in pieno inverno, la Fraternité venne allontanata dal resto della flotta, separando così anche il comandante in capo del corpo di spedizione Hoche dai suoi subordinati. Questa spedizione fu un grave insuccesso, con molte perdite umane come sul vascello Séduisant andato perduto[25] per incaglio vicino all'isola di Sein. Il 21 dicembre Morard de Galles riuscì brevemente a riunirsi con alcune delle proprie navi,[24] ed il giorno 30 apprese dal vascello Revolution[24] che una parte della squadra navale era riuscita ad ormeggiarsi all'ingresso della baia di Bantry, sotto il comando congiunto di Joseph Bouvet de Précourt[26] per la marina e Emmanuel de Grouchy per l'esercito.[26] Dopo un iniziale tentativo non si ebbe il coraggio di effettuare alcuno sbarco, e le navi con a bordo le restanti truppe terrestri ripresero la rotta per Brest. L'ammiraglio arrivò presso l'isola di Aix, vicino a Rochefort[24] il 14 gennaio[24] con solo due navi, e rientrò a Brest in disgrazia. Le perdite ammontarono a due vascelli e quattro fregate,[24] e si lamentarono anche cinque navi mercantili cadute in mano agli inglesi.[24] Pur se accusato di inedeguatezza delle disposizioni impartite, e di irresolutezza durante il momento critico dello sbarco, il fallimento della spedizione fu sostanzialmente dovuto alle sfavorevoli condizioni metereologiche incontrate.[27]

Sotto il Consolato e il Primo Impero

A causa del fallimento della spedizione in Irlanda[28] non gli furono più affidatio comandi operativi in mare. Con il Colpo di Stato del 18 Brumaio venne instituito il [Consolato (Francia)|Consolato]], che prese il posto del Direttorio. Dopo la promulgazione della Costituzione dell'anno VIII della Prima Repubblica francese, entrata in vigore il 4 Nivôse dell'anno VIII (25 dicembre 1799) entro a far parte del neocostituito Senato conservatore[10] il 15Pluvoise.[28] Il 9 Vendémiaire dell'anno XII (2 ottobre 1803) fu insignito della Legion d'onore. Il 25 Prairial dell'anno XII (14 giugno 1804) l'imperatore Napoleone I lo elevò al rango di Grande Ufficiale della Legion d'Onore. Intanto il 2 maggio 1804 era divenuto the senatore di Limoges, e nel 1808 ottenne il titolo di Conte dell'Impero. Si spense a Guéret il 23 luglio 1809,[10] a causa di un attacco apoplettico,[10] e il consiglio comunale di quella città votò dei fondi per costruire un monumento in sua memoria. Una urna contenente il suo cuore venne traslata al Panthéon, mentre il suo nome fu inciso su uno dei pilastri dell'Arc de Triomphe de l'Étoile.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j Cormack2002, p.217
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Hannequin1835, p.815
  3. ^ a b c d e Babié de Bercenay,Beaumont1804, p.55
  4. ^ Di cui uno nell'aprile 1761 a sud di Santo Domingo contro cinque bastimenti inglesi, e un altro nel mese di agosto contro una fregata inglese molto più potente.
  5. ^ a b c d e f g Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore B4p56
  6. ^ a b c d e f g h Babié de Bercenay,Beaumont1804, p.57
  7. ^ a b Babié de Bercenay,Beaumont1804, p.58
  8. ^ Nomina fortemente voluta da Suffren, ma comunque soggetta a conferma da parte del Ministro della Marina.
  9. ^ a b c d Babié de Bercenay,Beaumont1804, p.59
  10. ^ a b c d e f g h Hannequin1835, p.816
  11. ^ Il 13 febbraio 1781.
  12. ^ a b Babié de Bercenay,Beaumont1804, p.60
  13. ^ Che, seppure deplorando il suo comportamento, aveva in lui la massima fiducia.
  14. ^ a b c d e f g h Babié de Bercenay,Beaumont1804, p.61
  15. ^ Insieme ebbero una figlia, Marie Emilie, morta il 13 settembre 1844 a Chénelette, che nel 1802 sposò il Conte Jules Angles.
  16. ^ Il suo fisico rimase sempre gravemente indebolito dalle ferite riportate a Cuddalore, e la salute peggiorò gradualmente per via del clima malsano del'isola.
  17. ^ a b c Donolo2012, p.26
  18. ^ a b c d e Babié de Bercenay,Beaumont1804, p.62
  19. ^ Le Républicain da 110 cannoni, L'Achille e Le Tourville da 74.
  20. ^ a b c Cormack2002, p.221
  21. ^ a b c d e Donolo2012, p.88
  22. ^ Hoche avrebbe preferito che il comando della parte navale della campagna fosse affidato all'ammiraglio Latouche-Treville, ma il ministro aveva alcuni rancori contro il ex subalterno risalenti alla campagna di Sardegna nel 1792 e preferì chiamare di nuovo Morard.
  23. ^ Un regolamento del 1794 imponeva agli ufficiali ammiragli di stare su una fregata e non una nave di linea durante una campagna militare, e perciò egli trasferì la sua insegna dal vascello da 74 cannoni Droit-des-Homme alla fregata.
  24. ^ a b c d e f g Donolo2012, p.89
  25. ^ Metà dell'equipaggio e delle truppe imbarcate morirono annegati.
  26. ^ a b Donolo2012, p.90
  27. ^ Donolo2012, p.91
  28. ^ a b Babié de Bercenay,Beaumont1804, p.63

Bibliografia

  • (FR) François Babié de Bercenay, ‎L. Beaumont, Galerie militaire: ou notices historiques sur les généraux en chef, généraux de division, etc. Vol.6, Paris, Chez Barba Libraire, 2010.
  • (FR) M. Bajot, Annales Maritimes et Coloniales. Vol.1, Paris, Imprimerie Royale, 1817.
  • (FR) Napoleon Bonaparte, Correspondence de Napoleon avec le Ministre de la Marine depuis 1804 jusq'en avril 1815. Vol.1, Parigi, Delloye et V. Lecou Libraires-Éditeurs, 1837, pag. 59-60.
  • (EN) William S. Cormack, Revolution and Political Conflict in the French Navy 1789-1794, Cambridge, Cambridge University Press, 2002, ISBN 0-52189-375-5.
  • (IT) Luigi Donolo, Il Mediterraneo nell'Età delle rivoluzioni 1789-1849, Pisa, Pisa University Press, 2012, ISBN 978-88-6741-004-0.
  • (FR) Joseph Francois Gabriel Hannequin, Biographie Maritime ou notice historiques sur la vie et les campagnes des Marins celébrès françaie et étrangers. Vol.1, Paris, Regnault Éditeur, 1835.
  • (EN) Michael A. Palmer, Command at Sea: Naval Command and Control since the Sixteenth Century, Harvard, Harvard University Press, 2009, ISBN 0-674-01681-5.
  • (EN) Denis Piat, Mauritius: On the Spice Route 1598-1810, Singapore, Editions Didier Millet P.te Ltd., 2010, ISBN 978-981-4260-31-2.

Periodici

  • (IT) Giuliano da Frè, Il vallo di legno, in RID-Rivista Italiana Difesa, No.10, Chiavari, Giornalistica Riviera Soc. Coop. a.r.l., ottobre 2005, pp. 82-97.