Jimmie Walker

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Jimmie Walker nei panni di J.J. nella sitcom Good Times (1975)

James "Jimmie" Carter Walker (New York City, 25 giugno 1947) è un attore televisivo e comico statunitense. Walker è noto soprattutto in virtù della sua partecipazione negli anni settanta alla serie tv Good Times, trasmessa dal 1974 al 1979 dalla CBS negli Stati Uniti e successivamente replicata svariate volte anche in Italia da diverse emittenti locali, dove interpretava il ruolo di J.J., il figlio maggiore della famiglia Evans.[1][2]

Biografia

Walker nacque nel quartiere Bronx di New York. Si diplomò alla Theodore Roosevelt High School. In seguito si avviò verso la professione di tecnico radiofonico per la stazione radio WRVR. Da ragazzo, Walker lavorò anche come venditore di hot dog allo Yankee Stadium, iniziando dalle World Series del 1964. All'epoca Mickey Mantle gli regalò un dollaro d'argento, che egli conserva ancora oggi. Nel 1967, Walker iniziò a lavorare a tempo pieno per la WRVR, stazione radio di Riverside Church.

Carriera nello show business

Nel 1969, iniziò ad esibirsi sul palco come comico e venne notato dal direttore del cast della progettata serie Good Times, grazie alle sue apparizioni nel corso dei programmi Rowan & Martin's Laugh In e Jack Paar Show. He eventually released one stand-up comedy album during the height of his Good Times popularity: Dyn-o-mite on Buddah Records (5635).

Good Times

All'epoca della prima stagione di Good Times, Walker aveva 26 anni, ma il suo personaggio era molto più giovane. John Amos, l'attore che interpretava il ruolo del padre di Walker nella sitcom, aveva infatti soltanto otto anni più di lui. Quando la serie chiuse i battenti nel 1979, Walker aveva 32 anni. Il personaggio dello squinternato J.J. riscosse enorme popolarità all'epoca, anche grazie al tormentone, ideato dal regista della serie John Rich, "Dy-no-mite!", che Walker ripeteva in ogni puntata. Sebbene originariamente la serie non fosse stata concepita come incentrata su di lui, ben presto Walker divenne il volto più riconoscibile di Good Times, e al suo personaggio venne dedicata anche una bambola parlante venduta nei negozi di giocattoli. Ciò creò malumore all'interno del cast, soprattutto da parte di John Amos e Esther Rolle, che non mancarono di esprimere pubblicamente il propio disappunto.[3][4] Sebbene non avesse nulla di personale contro Walker, la Rolle diede voce al suo malcontento circa lo spazio dato al personaggio di J.J. nel corso di un'intervista concessa alla rivista Ebony nel 1975:

«Ha 18 anni e non lavora. Non legge né scrive. Non pensa. Lo show non era iniziato per diventare così... sciocco; hanno reso il personaggio di J.J. più stupido e gli hanno aumentato lo spazio. Viene data un'immagine negativa di noi attraverso il personaggio del figlio maggiore.[5]»

Anche Amos rilasciò dichiarazioni controverse in merito:

«Gli autori preferiscono mettere un pollo sul cappello di J.J. e fargli pronunciare "DY-NO-MITE", piuttosto che impegnarsi per scrivere testi intelligenti che abbiano un minimo di senso compiuto.[6][7]»

Carriera successiva

Dopo la cancellazione di Good Times, Walker partecipò al The Tonight Show e al quiz televisivo Match Game a fine anni settanta ed inizio ottanta. Fece anche diversi cameo in serie quali Badge 373, Love Boat, Fantasilandia, The Larry Sanders Show, Son of the Beach, The Drew Carey Show, The John Larroquette Show, In the House, Cagney & Lacey, The Fall Guy, Scrubs, Star Dates, Everybody Hates Chris, George Lopez, Chelsea Lately e Lincoln Heights. Walker apparve nei film Airplane!, The Guyver e nella parodia di Pulp Fiction, Plump Fiction. A parte le varie ospitate in tv, recitò nelle serie di breve durata At Ease nel 1983 e Bustin' Loose nel 1987, senza mai riuscire a riguadagnare il successo passato. Negli anni novanta, Walker ritornò alle sue radici lavorando come dj radiofonico conducendo programmi sulle emittenti WHIO, WOAI, WLS, e KKAR. Nel 2010, comparve nel film Big Money Rustlas. Nel 2012 è uscita la sua autobiografia intitolata Dyn-o-mite! Good Times, Bad Times, Our Times - A Memoir.

Vita privata

Secondo quanto da lui stesso rivelato nel corso di una puntata del The Wendy Williams Show andata in onda il 27 giugno 2012, Jimmie Walker non si è mai sposato e non ha figli. Durante The O'Reilly Factor dell'11 luglio 2012 ha dichiarato di non aver votato per Barack Obama e che non l'avrebbe votato nemmeno alle elezioni del 2012.[8] In un'intervista concessa alla CNN, Walker si è descritto politicamente come un "realista indipendente". Si dichiarò inoltre contrario ai matrimoni gay per ragioni di carattere morale, ma favorevole alla loro legalizzazione.[3] Altre sue idee politiche includono posizioni conservatrici circa la pena di morte, il governo e il capitalismo. Tuttavia, Walker si è detto in favore dell'amnistia per i figli degli immigrati illegali e circa l'istituzione di un programma sanitario nazionale gratuito per tutti.[9]

Note

  1. ^ Jimmie JJ Walker's Gigs, su dynomitejj.com. URL consultato il 18 agosto 2008.
  2. ^ Michael Grossberg, 30 years after 'J.J.,' Walker still draws laughs., in The Columbus Dispatch, 24 luglio 2006. URL consultato il 18 agosto 2008. (requires login)
  3. ^ a b Jimmie 'J.J.' Walker lights 'Dy-no-mite' on gay marriage, Leno and dating, su cnn.com, CNN, July 16, 2012. URL consultato il February 12, 2012.
  4. ^ Kathleen Fearn-Banks, The A to Z of African-American Television, vol. 49, Scarecrow Press, 4 agosto 2009, p. 169, ISBN 0-8108-6348-0.
  5. ^ Louie Robinson, Bad Times On the 'Good Times' Set, in Ebony, vol. 30, n. 11, Johnson Publishing Company, September 1975, pp. 35, ISSN 0012-9011 (WC · ACNP).
  6. ^ John L. Mitchell, Plotting His Next Big Break, in Los Angeles Times, 14 aprile 2006. URL consultato il 25 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2006).
  7. ^ Billy Ingram, Good Times?, su tvparty.com. URL consultato il 19 gennaio 2008.
  8. ^ Jimmie 'J.J.' Walker enters No Spin Zone, su foxnews.com, Fox News, July 11, 2012. URL consultato il February 12, 2013.
    «O'REILLY: Did you vote for him first time around? / WALKER: I never voted for him.»
  9. ^ Jimmie Walker. Dyn-O-Mite: Good Times, Bad Times, Our Times: A Memoir.. Boston: Da Capo Press, 2012, ISBN 978-0-306-82063-0, pp. 194–203

Collegamenti esterni

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