Black operation
Una black operation o black op (in inglese «operazione nera») è una operazione segreta (covert operation) intrapresa da un governo, un'agenzia governativa o un'organizzazione militare. Una operazione nera solitamente è così definita poiché, oltre ad essere clandestina, presenta anche delle sfumature negative, quando non illegali o al limite della legalità secondo le leggi internazionali; infine, la sua realizzazione non è quasi mai imputabile all'organizzazione realmente coinvolta.[1] Un'operazione nera comporta perciò un grado significativo di inganno, e di dissimulazione di ciò che sta realmente dietro di essa, oppure facendo apparire come responsabile di essa qualche altra entità o nazione (operazioni false flag).[2]
Esempi
Un tipico esempio di black ops furono quelle portate avanti nel 2003-4 in Afghanistan dall'esercito degli Stati Uniti presso la prigione di Abu Ghraib, durante l'invasione dell'Afghanistan, dove un rapporto dal nome in codice Copper Green ordinava espressamente ai membri speciali che avevano accesso al programma di esercitare forme di tortura e di sevizie sui prigionieri catturati, tutto ciò segretamente e in netta violazione dei diritti umani. Il caso venne poi scoperto e rivelato alla stampa americana ed internazionale dal giornalista statunitense Seymour Hersh.[3]
Note
- ^ W. Thomas Smith, Jr., Encyclopedia of the Central Intelligence Agency, New York, NY, Facts on File, Inc., 2003, p. 31, ISBN 0-8160-4666-2.
- ^ Popular Electronics, Volume 6, Issue 2–6. Ziff-Davis Publishing Co., Inc. 1974, p. 267. "There are three classifications into which the intelligence community officially divides clandestine broadcast stations. A black operation is one in which there is a major element of deception."
- ^ "Dark Contrast", 29 settembre 2010, Federation of American Scientists