American Idiot

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American Idiot
album in studio
ArtistaGreen Day
Pubblicazione21 settembre 2004
Durata57 min : 20 s
Dischi1
Tracce13
Genere[1]Rock alternativo
Punk revival
Pop punk
EtichettaReprise Records
ProduttoreRob Cavallo, Green Day
Registrazionefebbraio 2003–gennaio 2004
NoteEsiste una edizione speciale con un libretto contenente 52 pagine a colori. In più una special edition contenente un bonus DVD con i video ed i making of di "Holiday" e "Boulevard of Broken Dreams"
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dell'Italia Italia[2]
(vendite: 25 000+)

Bandiera del Belgio Belgio
(vendite: 25 000+)
Bandiera della Francia Francia
(vendite: 200 000+)
Bandiera della Finlandia Finlandia
(vendite: 23 133+)
Bandiera d'Israele Israele
(vendite: 20 000+)

Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia
(vendite: 420 000+)

Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (6)[3]
(vendite: 6 000 000+)
Bandiera della Svezia Svezia[4]
(40.000+)
Bandiera dell'Argentina Argentina
(vendite: 80 000+)
Bandiera della Germania Germania
(vendite: 600 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera (2)[5]
(30.000+)

Bandiera del Canada Canada
(vendite: 600 000+)
Bandiera dell'Austria Austria
(vendite: 80 000+)

Green Day - cronologia
Album precedente
(2002)
Album successivo
(2009)
Singoli
  1. American Idiot
    Pubblicato: 31 agosto 2004
  2. Boulevard of Broken Dreams
    Pubblicato: 29 novembre 2004
  3. Holiday
    Pubblicato: 14 marzo 2005
  4. Wake Me Up When September Ends
    Pubblicato: 13 giugno 2005
  5. Jesus of Suburbia
    Pubblicato: 25 ottobre 2005

American Idiot è il settimo album in studio del gruppo musicale statunitense Green Day, pubblicato il 21 settembre 2004 dalla Reprise Records.

In occasione dei Grammy Awards 2005 American Idiot ha vinto un Grammy Award al miglior album rock Inoltre la rivista Rolling Stone lo ha inserito nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone, alla posizione 225.[6] Fino al 2012, l'album ha venduto 14 milioni di copie.[7]

Il disco

Si tratta del primo concept album e prima opera rock del gruppo. È ispirato principalmente a Tommy degli Who e a Zen Arcade degli Hüsker Dü.[1][8]

Pubblicato dalla Warner Music Company, è il seguito dell'album Warning, che fu uno dei più criticati lavori della band.[1] Il disco ha venduto oltre 14 milioni di copie in tutto il mondo[9], essendo così il secondo album con più successo del gruppo, dopo Dookie.

I brani di punta del disco sono Boulevard of Broken Dreams, la ballata Wake Me Up When September Ends, Holiday e il singolo omonimo American Idiot. Il lavoro passa alla storia come l'album dei Green Day con il maggior successo di vendite dopo Dookie (1994), che vendette oltre 15 milioni di copie. Oltre a conquistare la vetta delle classifiche l'album ha riscosso un notevole apprezzamento da parte della critica e del pubblico (maggiormente giovanile), aumentando la popolarità della band a livello internazionale.

Temi

Una delle tematiche dell'album è l'attacco rivolto all'"idiota americano". Il gruppo critica il "paranoico stile di vita americano dove tutto passa dai media che trasmettono ciò che vogliono far credere alla gente", nonché il vero American Idiot , che "sta là fuori, seduto sul divano assorbendo ciò che i mass media offrono". Tra i bersagli polemici dei Green Day c'è il presidente degli Stati Uniti George W. Bush,[10] definito "l'americano idiota" e accusato di aver provocato una guerra, quella in Iraq, inutile, causando migliaia di morti. Si polemizza anche verso la politica di molti presidenti (nella canzone "Holiday").

L'altro tema trattato nell'album è quello di un ragazzo ribelle (nel brano "Jesus of Suburbia") che si sente perso e solo. Irato con il mondo intero, desidera fare quel che vuole ed essere libero, così scappa di casa, ma allo stesso tempo è molto confuso e cade nella trappola dell'alcolismo e della droga, arrivando al punto di non sapere cosa fare della propria vita e a meditare il suicidio. Dopo aver provato la dura vita in strada, alla fine, aiutato da una ragazza di cui si è innamorato, cerca di capire in cosa crede, per cosa si batte e cosa vuole veramente da se stesso.

Trama del concept album

La storia inizia con le canzoni American Idiot e Jesus of Suburbia: il protagonista, Jimmy (che viene definito "Jesus of Suburbia", Gesù di Periferia), è un ragazzo qualunque, che attraverso queste due canzoni dice quello che non gli sta bene e cosa non vuole essere, dice ciò da cui vuole scappare, cioè il mondo bieco e oscuro della periferia in cui vive, da cui, come è detto alla fine di Jesus of Suburbia, scappa, per trasferirsi nella grande città. In Holiday è descritta la sua voglia frenetica di fare confusione, di "essere diverso dalle grandi bugie", e di non interessarsi del mondo. Boulevard of Broken Dreams descrive il suo stato d'animo dopo l'ennesima sbornia, quando si rende conto che rifiutando i problemi e nascondendosi dietro la scusa del disgusto verso la società che vuole plasmarlo si ritroverà sempre da solo. Are We the Waiting parla della sua crisi di identità e della sua alienazione, del suo desiderio di essere accettato dal mondo ma soprattutto per accettarsi, come evidenziato dalla strofa Siamo noi l'attesa? Cosa si aspettano gli altri da me?. St. Jimmy è il personaggio che sblocca la situazione: una persona con molta più esperienza di Jimmy gli fa conoscere ciò che lui non aveva mai provato, il segreto del successo di St. Jimmy: la droga (Give Me Novacaine). Successivamente Jimmy incontra una ragazza affacciata a un balcone in un vicolo della grande città; lei è una ragazza diversa da tutte le altre, una ribelle (She's a Rebel), che ha i suoi stessi pensieri riguardo al mondo. Jimmy se ne innamora e si rende conto che è davvero una "ragazza straordinaria" (Extraordinary Girl). In quest'ultima canzone, come evidenziato nel libretto incluso della confezione del CD, si vedono i primi dubbi e problemi che sorgono tra Jimmy e la sua ragazza. Un giorno Jimmy torna ancora una volta drogato e ubriaco dalla ragazza di cui non si sa il nome e il giorno dopo viene lasciato con una lettera-bomba (Letterbomb), nella quale c'è scritto: "Tu non sei il Gesù della periferia e St. Jimmy è un'invenzione della rabbia di tuo padre e dell'amore di tua madre". Infatti in realtà St. Jimmy non è mai esistito, era un prodotto della crisi di identità di Jimmy, che aveva creato questo alter ego per, appunto, accettarsi e rapportarsi col mondo. Quindi Jimmy si ritrova di nuovo in solitudine, a riflettere sull'inutilità delle chimere che ha creato per sé stesso come St. Jimmy. Si sente sperduto come in Boulevard of Broken Dreams, con la differenza che la canzone che descrive il suo stato d'animo ora è Wake Me Up When September Ends, infatti vorrebbe addormentarsi e svegliarsi senza ricordare nulla delle sue sofferenze. Infine, dopo la "morte di St. Jimmy" (il definitivo abbandono dell'altra parte di sé), decide di tornare a casa (Homecoming) dalla madre, che era sempre rimasta ad aspettarlo. Il finale però è aperto, in quanto non viene mostrato se Jimmy torna effettivamente da sua madre o meno (come affermato dai Green Day stessi nell'intervista per VH1 Storytellers). Alla fine della sua storia, nonché del disco, Jimmy si rende conto di non aver ottenuto niente dall'esperienza nella grande città, tranne che altra sofferenza, e tutto ciò che gli rimane è il ricordo della ragazza di cui si è innamorato perdutamente, che ha perso, e della quale non ricorda nemmeno il nome (Whatsername).[11]

Premi e progetti

Con American Idiot i Green Day si sono aggiudicati moltissimi premi[8] durante tutto il 2005, fra i più prestigiosi ed importanti sono:

In più l'album è diventato multiplatino in moltissimi paesi tra cui: 5 negli USA (5 800 000 copie), 6 in Inghilterra (1 800 000 copie), 8 in Canada (800 000 copie) e 3 in Italia (300 000 copie) dove è rimasto in classifica per ben 102 settimane. Ultimamente è stato annunciato che verrà prodotto un film diretto da Tom Hanks e si chiamerà American Idiot-The Motion Picture. Il film non uscirà prima del 2013 e gli attori sono ancora da confermare. Prima della fine del 2005 i Green Day avevano rivelato in alcune interviste di avere del nuovo materiale sul quale cominciare a lavorare, ancorché non hanno confermato né smentito la papabile uscita del nuovo album. Alla fine del 2005 è stato lanciato un documentario live, intitolato Bullet in a Bible, in una doppia confezione contenente anche il CD.[8] Dall'album è stato tratto un musical che ha debuttato a Broadway il 20 aprile 2010 presso il St. James Theatre.

Singoli

Il primo singolo dell'album con contenuti polemici verso il presidente degli Stati Uniti George W. Bush e la sua politica, i media e l'alienazione che, a detta della band, sarebbe imperante negli USA. Il titolo è assonante con "American Idol", un reality musicale americano.

Traccia numero 4 dell'album. Secondo singolo, si piazza subito al numero 1 nelle classifiche mondiali. Il brano racconta la confusione psicologica del ragazzo (Jimmy) che si sente solo e perso; a volte spera che qualcuno lo trovi e lo aiuti ad affrontare la situazione, mentre è convinto di non saperla affrontare da solo.

Il video del singolo, invece, ha guadagnato ben 7 degli 8 premi ai quali era stato candidato degli MTV Video Music Awards 2005 tenuti a Miami il 28 agosto.

Terzo singolo e traccia numero 3, canzone anti-guerra che critica i politici in maniera molto esplicita.

Traccia numero 11. Si tratta di una ballata (in stile Good Riddance) dalla durata di oltre 4 min., scritta da Billie Joe Armstrong in memoria di suo padre che morì di cancro quando aveva solo 10 anni.

Sicuramente uno dei pezzi più forti dell'album ma anche uno dei più belli. C'è chi pensa che la canzone sia anche una riflessione su quello che è accaduto l'11 settembre in America.

Altrettanto bello ed esplicito è il video del singolo (dalla durata di 7 minuti circa), che tratta il tema dalla guerra e ciò che essa provoca: soltanto dolore e dispiacere. Il video è stato interpretato da Jamie Bell e Evan Rachel Wood e diretto da Samuel Bayer come tutti i precedenti estratti da American Idiot.

Quinto singolo è la traccia numero 2 ed è una mini rock'n'roll opera di 9 minuti circa. Il video del singolo è stato però censurato a causa di alcune scene "forti", che non sono state ritenute adatte al piccolo schermo; perciò dalla TV viene trasmessa una short version da 6 o 9 minuti, mentre la long version (14 min.) è reperibile solo su internet. Il videoclip è interpretato dall'emergente attore statunitense Lou Taylor Pucci che, nei panni del Gesù di periferia, tra alcool, droghe e una madre disinteressata, fa di tutto per potersene andare dalla "città dei dannati" nella quale vive. Jesus of Suburbia è più che un semplice personaggio, è l'alter ego di Billie Joe Armstrong. Infatti la "city of the damned" è niente meno che Berkeley.

  • St.Jimmy (Live)

Traccia numero 6. Nell'ottobre 2005, mentre in radio è stato mandato il singolo "Jesus of Suburbia" per continuare la promozione di "American Idiot", è stato realizzato anche il video di "St. Jimmy", in versione live, per promuovere l'imminente CD/DVD live "Bullet in a Bible".

Tracce

Testi di Billie Joe Armstrong, musiche dei Green Day, eccetto dove indicato.

  1. American Idiot – 2:57
  2. Jesus of Suburbia – 9:07
    • I. Jesus of Suburbia – 1:50
    • II. City of the Damned – 1:51
    • III. I Don't Care – 1:39
    • IV. Dearly Beloved – 1:10
    • V. Tales of Another Broken Home – 2:38
  3. Holiday – 3:52
  4. Boulevard of Broken Dreams – 4:20
  5. Are We the Waiting – 2:42
  6. St. Jimmy – 2:55
  7. Give Me Novacaine – 3:25
  8. She's a Rebel – 2:05
  9. Extraordinary Girl – 3:33
  10. Letterbomb – 4:06
  11. Wake Me Up When September Ends – 4:45
  12. Homecoming – 9:18
    • I. The Death of St. Jimmy – 2:23
    • II. East 12th St. – 1:39
    • III. Nobody Likes You – 1:18 (testo: Mike Dirnt – musica: Green Day)
    • IV. Rock and Roll Girlfriend – 0:46 (testo: Tré Cool – musica: Green Day)
    • V. We're Coming Home Again – 3:09
  13. Whatsername – 4:12

Formazione

Gruppo
Altri musicisti
Produzione
  • Rob Cavallo, Green Dayproduzione
  • Doug McKean – ingegneria del suono
  • Brian "Dr. Vibb" Vibberts – assistenza ingegneria
  • Greg "Stimie" Burns – assistenza ingegneria
  • Jimmy Hoyson – assistenza ingegneria
  • Joe Brown – assistenza ingegneria
  • Chris Dugan – assistenza ingegneria
  • Reto Peter – assistenza ingegneria
  • Chris Lord-Algemissaggio
  • Dmitar "Dim-E" Krnjaic – assistenza missaggio
  • Ted Jensen – mastering

Note

  1. ^ a b c (EN) American Idiot, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ Certificazioni, su fimi.it, Federazione Industria Musicale Italiana. URL consultato il 16 novembre 2015.
  3. ^ (EN) American Idiot – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 16 novembre 2015.
  4. ^ Guld Platina Cert 2005.xls
  5. ^ The Official Swiss Charts and Music Community
  6. ^ [1]
  7. ^ [2]
  8. ^ a b c Federico Guglielmi, Punk, p. 108. Giunti Editore, 2009. ISBN 978-88-09-74202-4.
  9. ^ RIAA - Recording Industry Association of America
  10. ^ Riccardo Bertoncelli; Cris Thellung, Ventiquattromila dischi. Guida a tutti i dischi degli artisti e gruppi più importanti, p. 481. Baldini Castoldi Dalai, 2006. ISBN 978-88-6018-151-0.
  11. ^ M. Keith Booker, Blue-Collar Pop Culture, ABC-CLIO, 2010, pp. 270-271.
  12. ^ (EN) American Idiot - Grammy Awards, su AllMusic, All Media Network.
  13. ^ a b Le tracce bonus Governator e Too Much Too Soon sono tratte dall'album mai completato Cigarettes and Valentines.[senza fonte]

Altri progetti

Collegamenti esterni

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