Coordinate: 40°33′38.75″N 8°09′50.25″E

Grotte di Nettuno

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Grotte di Nettuno
L'interno delle grotte
Stato
Regione  Sardegna
Province  Sassari
ComuniFile:Alghero-Stemma.png Alghero
Altitudinem s.l.m.
Altri nomiCoves de Neptú
Coordinate40°33′38.75″N 8°09′50.25″E
Mappa di localizzazione: Italia
Grotte di Nettuno
Grotte di Nettuno

Le Grotte di Nettuno (in catalano Coves de Neptú) sono delle formazioni carsiche situate a circa 24 km da Alghero, nel versante nord-ovest del promontorio di Capo Caccia, nella Sardegna nord-occidentale. La grotta fu scoperta da un pescatore locale nel XVIII secolo, e fin da allora si rivelò una popolare attrazione turistica[1]. La grotta prende il suo nome dalla divinità romana del mare, Nettuno.

Accesso e visita

La scala del Cabirol

Data la particolare collocazione dell'apertura per accedervi, l'ingresso alle grotte è possibile solo se le condizioni meteo-marine lo permettono. Per accedervi vi sono due possibilità: mediante una scalinata di 654 gradini che si snoda lungo la parete del massiccio di Capo Caccia, la cosiddetta Escala del Cabirol (in catalano, La scala del capriolo, proprio per la particolare conformazione che si inerpica sul promontorio.[1][2] L'altra possibilità è via mare, con partenza dal porto di Alghero o dall'imbarco del molo della Dragunara a Porto Conte, questa scelta è consigliata soprattutto se si vuole visitare parte della costa e/o non si abbia voglia o possibilità di fare i 654 gradini, impresa ardua soprattutto per il ritorno. Il servizio traghetti è attivo giornalmente in autunno e primavera e con frequenze minori in autunno e inverno.[1] Fino al 1959, data di completamento della Escala del Cabirol la Grotta di Nettuno era visitabile solo dal mare, e quindi accessibile solo in condizioni di mare calmo. Questa situazione rendeva molti problemi poiché la fama della grotta faceva confluire oltre ai turisti moltissime personalità che a volte non hanno potuto visitarla. Già dall'800 moltissime erano le idee e progetti anche molto fantasiosi. Il più comune ara quello di costruire un tunnel che partendo dal versante sud di Capo Caccia, punto prevalentemente calmo soprattutto con il vento dominante di maestrale, portasse alla grotta. Nel famoso libro del viaggiatore sir John Warren Tyndale The Island of Sardinia pubblicato a fine '800, il Tyndale aveva prospettato questa soluzione, poiché nonostante un soggiorno molto prolungato presso Alghero non poté visitarla con sua grande frustrazione, e dovette rifarsi alla descrizione dell'altro scrittore/viaggiatore Alberto Ferrero Conte De La Marmora che scrisse il libro Voyage en Sardaigne.

Morfologia

La lunghezza totale della grotta è stimata approssimativamente intorno ai 4 km, ma solo alcune centinaia di metri sono visitabili dal pubblico[2] All'interno si trovano conformazioni calcaree come stalattiti e stalagmiti, e un lago salato di circa 120 metri di lunghezza, il cui livello è lo stesso di quello del mare. La grotta fu un tempo abitata dalla Foca monaca, ma al giorno d'oggi non vi è più traccia.[3]

Grotte attigue

Nelle vicinanze si trovano anche altre due grotte: la Grotta dei Pizzi e Ricami, accessibile solo via mare e la gigantesca Grotta dell'Altare meglio conosciuta come Grotta Verde, visitabile con speciale permesso e con ingresso possibile da terra situato ca 100 mt prima del piazzale parcheggio di Capo Caccia. Quest'ultima grotta è molto importante dal punto di vista scientifico poiché vi sono dei graffiti neolitici e vi state ritrovate sepolture e vasellame risalenti al neolitico. Sott'acqua inoltre esistono molte altre grotte ubicate circa 100 m a sud, sotto la punta del massiccio di Capo Caccia, che compongono un vasto sistema carsico sommerso in cui la grotta più famosa e vasta è quella di Nereo.

Eventi

Backstage sul set del film L'isola degli uomini pesce nel lago centrale delle grotte

Nell'estate del 1978 nella Grotta di Nettuno è stato girato il film L'Isola degli uomini pesce con regia di Sergio Martino e con protagonista Barbara Bach. La grotta è diventata quindi per circa 2 mesi un gigantesco set dove sono stati costruiti una piccola nave ed una piattaforma in stile ottocentesco simile agli ambienti delle avventure di fantascientifiche dei racconti di Giulio Verne. Il film è uscito in Italia nel 1979 e distribuito in tutto il mondo dove soprattutto nei paesi orientali ha avuto un grande successo.

Note

Voci correlate

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