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L. Sprague de Camp

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Lyon Sprague de Camp nel 1988

Lyon Sprague de Camp (1907 – 2000), scrittore statunitense.

Per approfondire, vedi: Conan il barbaro (libri).
  • La ricerca di Atlantide colpisce le corde più profonde del cuore per il senso della malinconica perdita di una cosa meravigliosa, una perfezione felice che un tempo apparteneva al genere umano. E così risveglia quella speranza che quasi tutti noi portiamo dentro: la speranza tante volte accarezzata e tante volte delusa che certamente chissà dove, chissà quando, possa esistere una terra di pace e di abbondanza, di bellezza e di giustizia, dove noi, da quelle povere creature che siamo, potremmo essere felici… (da Il mito di Atlantide e dei continenti scomparsi)

Il fischietto di Galton

Incipit

Adrian Frome riprese conoscenza al suono delle aspre consonanti dzlieri. Quando tentò di muoversi, scoprì di essere legato a un albero da rampicanti. Attorno a lui danzavano centauri vishnuviani armati, con occhi che brillavano di maligno piacere.
— Penso — disse uno — che se lo scuoiassimo per bene e lo facessimo rotolare nel sale...

Explicit

Quindi adesso mi ritrovo con una fidanzata che non voglio, e semplicemente non posso spiegarle i fatti della vita. Una volta, per scherzo, lei ha detto che mi troverei meglio su Ganesha, e mi venga un accidente, credo proprio che avesse ragione. Se vuoi controfirmare la mia domanda… Ah, muito obrigado, senhor Augusto! Se mi spiccio riesco a prendere l'astronave per Krishna. Ciao!

[L. Sprague de Camp, Il fischietto di Galton (The Galton Whistle, 1951), traduzione di Vittorio Curtoni, Urania 1402, Mondadori]

Incipit di alcune opere

Le pietre di Nomuru

— Togliete quei dannati animali dalla mia strada! — Urlò l'enorme uomo dalle sopracciglia scure che si trovava a un'estremità del traballante ponte sul Sappari.
Keith Adams Salazar, con la divisa militare cachi sporca e l'elmetto per proteggersi dal sole, distolse l'attenzione da ciò che stava facendo — tranquillizzare il kudzai terrorizzato — mentre i suoi tre aiutanti indigeni scaricavano le provviste per il campo.

Serpenti per posta

Non stavo pensando ai serpenti. Stavo pensando al prestito che noi, cioè la Banca Harrison, avevamo concesso alla traballante Società Edile Gliozzi, quando entrò Malcom McGill, il nostro cassiere.
— Willy — disse, — conosci la vecchia signora Dalton?
— Certo. Cos'ha fatto?
— Vuole estinguere il suo deposito e regalare tutto il suo denaro.
— È suo diritto. Ma perché vuole farlo?
— Penso sia meglio che le parli tu.
— Oddio! A furia di chiacchiere finirà per rompermi i timpani — dissi. — Ma credo che tu abbia ragione.

Bibliografia

  • L. Sprague de Camp, Il fischietto di Galton (The Galton Whistle, 1951), traduzione di Vittorio Curtoni, Urania 1402, Mondadori, 2000.
  • L. Sprague de Camp, Il mito di Atlantide e dei continenti scomparsi (Lost Continents- The Atlantis Theme, 1954, 1970), Fanucci, 1980.
  • L. Sprague de Camp e Catherine Crook de Camp, Le pietre di Nomuru, traduzione di Paola Andreaus, Mondadori, 1993
  • L. Sprague de Camp, Serpenti per posta, traduzione di Laura Serra, 1980.

Voci correlate

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