Gennaro Cassiani

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Gennaro Cassiani

Ministro della marina mercantile
Durata mandato17 febbraio 1972 –
24 giugno 1972
Capo del governoGiulio Andreotti
PredecessoreGioacchino Attaguile
SuccessoreGiuseppe Lupis

Durata mandato6 luglio 1955 –
2 luglio 1958
Capo del governoAntonio Segni
Adone Zoli
PredecessoreFernando Tambroni
SuccessoreGiuseppe Spataro

Ministro delle telecomunicazioni
Durata mandato19 gennaio 1954 –
6 luglio 1955
Capo del governoAmintore Fanfani
Mario Scelba
PredecessoreModesto Panetti
SuccessoreGiovanni Braschi

Sottosegretario di Stato al Ministero del Tesoro[1]
Durata mandato27 luglio 1951 –
18 gennaio 1954
Capo del governoAlcide De Gasperi
Giuseppe Pella
PredecessoreEnnio Avanzini
SuccessoreGiustino Valmarana
Angelo Giacomo Mott
Giuseppe Arcaini

Sottosegretario di Stato al Ministero di Grazia e giustizia
Durata mandato27 maggio 1948 –
27 gennaio 1950
Capo del governoAlcide De Gasperi
PredecessoreVittorio Badini Confalonieri
SuccessoreLeopoldo Rubinacci

Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e della previdenza sociale
Durata mandato21 giugno 1945 –
2 febbraio 1947
Capo del governoFerruccio Parri
Alcide De Gasperi
PredecessoreEnrico Paresce[2]
SuccessoreGiuseppe Togni

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato5 giugno 1968 –
4 luglio 1976
LegislaturaV, VI
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizioneCalabria
Incarichi parlamentari
V
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato25 giugno 1946 –
4 giugno 1968
LegislaturaAC, I, II, III, IV
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizioneXXVII. Catanzaro
Incarichi parlamentari
III
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
Professioneavvocato

Gennaro Cassiani (Spezzano Albanese, 13 settembre 1903Roma, 14 luglio 1978) è stato un politico, avvocato e saggista italiano. Ha ricoperto l'incarico di ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni nei governi Fanfani I e Scelba e di ministro della Marina Mercantile negli esecutivi Segni I e Zoli.

Nipote dell'avvocato Ambrogio Arabia, sindaco del comune di Cosenza dal 1913 al 1917 e presidente dell'ordine forense dal 1919 al 1926, in gioventù si avvicinò al socialismo, diventando un mazziniano di formazione radicale; nel 1925 discusse la tesi di laurea in giurisprudenza su "Il diritto di resistenza individuale e collettivo". Per la sua inclinazione politica non fu però ammesso alla Scuola allievi ufficiali dei Carabinieri.

Fondò e diresse negli anni trenta la rivista Tribunali calabresi, alla quale collaborarono illustri giuristi e letterati. Fondò e diresse anche altri periodici giuridici e politici (Tribunali, Tribune, Oggi e domani).

A metà degli anni trenta si iscrisse al Movimento Laureati di Azione Cattolica e iniziò a scrivere su Parola di vita, sottolineando il dovere dell'impegno politico. Organizzò quindi, dal 1942, la Democrazia Cristiana in Calabria. Partecipò al Congresso dei partiti antifascisti a Bari nel gennaio 1944, in rappresentanza della DC, e nel luglio dello stesso anno viene eletto alla Direzione nazionale dello Scudo crociato.

Nel secondo e nel terzo Governo Bonomi fu nominato sottosegretario ai Lavori pubblici, ed è stato sottosegretario al Lavoro e previdenza sociale nel Governo Parri e nel I e II Governo De Gasperi.
Consultore nazionale, deputato costituente e parlamentare fino al 1976, è stato sottosegretario alla Giustizia nel IV e nel V Governo De Gasperi, sottosegretario al Tesoro nel VII Governo De Gasperi (con delega ai danni di guerra) e nell'VIII Governo De Gasperi, oltre che nel Governo Pella.
È stato Ministro delle poste e delle telecomunicazioni nel I Governo Fanfani e nel Governo Scelba, e Ministro della marina mercantile nel I Governo Segni, nel Governo Zoli e nel I Governo Andreotti.

Seguace di Luigi Sturzo, cercò di promuovere nella sua regione le industrie naturali, collegate all'agricoltura, che consentissero la salvaguardia del patrimonio naturale della Calabria.

Gennaro Cassiani e la cultura arbëreshë

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Gennaro Cassiani fu anche un profondo studioso della cultura della minoranza italo-albanese, a cui apparteneva e si adoperò per mantenere vive le parlate arbëreshë, la fedeltà al rito bizantino originario e la loro diversità linguistica. Egli stesso non mancava di partecipare alle funzioni di rito bizantino-greco dell'eparchia di Lungro. Nel 1965, a Santa Sofia d'Epiro, parlò a migliaia di arbëreshë, provenienti da tutte le comunità d'Italia e d'America, in occasione della celebrazione della “Primavera degli Italo-albanesi”. Fu presidente della commissione per il V centenario della morte di Giorgio Castriota Scanderbeg e, il 25 aprile 1968, ne tenne la commemorazione ufficiale davanti a migliaia di arbëreshë ed esuli albanesi convenuti a Roma, in Piazza Albania, davanti al monumento dell'eroe. Tra i suoi sogni c'era l'insegnamento della lingua albanese nelle scuole, che fu introdotto molti anni dopo, con la legge n. 482 del 1999[3]. Patrocinò da giovanissimo assieme al padre Ferdinando la prima mostra del pittore Luigi Amato e ne incoraggiò gli studi e la carriera.[4]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ con delega per i Danni di guerra fino al 16 luglio 1953
  2. ^ (come Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Industria, del Commercio e del Lavoro con delega al Lavoro)
  3. ^ Gennaro Cassiani e la sua matrice culturale arbëreshë
  4. ^ Istituto Calabrese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Ministro delle poste e delle telecomunicazioni della Repubblica Italiana Successore
Modesto Panetti 18 gennaio 1954 - 8 febbraio 1954 Gennaro Cassiani I
Gennaro Cassiani 10 febbraio 1954 - 2 luglio 1955 Giovanni Braschi II
Controllo di autoritàVIAF (EN74127854 · ISNI (EN0000 0000 6160 3551 · SBN LO1V041544 · LCCN (ENn80160051 · GND (DE128891890