Ahi ben me 'l disse in sua favella il core
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XXVII
Ahi ben me ’l disse in sua favella il core,
E l’aer grave, ch’io sentìa d’intorno,
Senz’acque il rivo ove sovente io torno,
E la depressa erbetta e il mesto fiore.
5Me ’l disse l’Augellin che le canore
Voci men lieto disciogliea sull’orno:
Me ’l disse il Sole, il di cui raggio adorno
Parea cangiato in pallido colore.
Nè lieto il pesce al fiumicello il fondo,
10Nè zeffiro scherzava in su la riva:
Ma il tutto era in silenzio alto e profondo.
Ciascun dir mi volea che l’alma è viva
Luce del mio bel Sol, sì chiara al mondo,
Dagli occhi miei lontana, egra languiva.