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Chiese di Genova

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Chiesa di San Pietro in Banchi

Citazioni sulle chiese di Genova.

  • È un diffuso e impalpabile rumor di mare, quello che senti o ti par di sentire tra le navate nere di secoli e di semitenebra, ch'è anche, per chi abbia orecchio esercitato ad intenderlo, sommesso brusio di traffici e di lucri: di cantieri in opera lungo i due corni della città, nonché di gravi sirene mercantili, le quali da navi che vengono e vanno, e sempre profonde come bassi d'organo, specie di notte fanno vibrare le invetriate, quando placatosi il concerto delle gru, dei magli e delle perforatrici, odi più chiaro l'ansito della risacca, la cui rotolante ghiaia dà anch'essa il suono e l'idea, nella doppia caligine di quelle chiese, d'un fosforico rotolio di zecchini. (Giorgio Caproni)
  • Intanto, più che chiese le direi bui gusci marini (conchiglie che sembrano a volte fossilizzate) ed entrare in una di tali chiese di dure pietre grige annerite dai fumi portuali e industriali (in San Donato, in San Giovanni in Prè, per tacer di tutte le altre, arcifamose), sempre mi è parso un poco entrare in una sorta di murice, ingrandimento di quelli, ruvidi d'incrostazioni calcaree e saline, che i ragazzi raccattano sul litorale, e accostano all'orecchi per sentire il rumore del mare. (Giorgio Caproni)
  • Le chiese di Genova assomigliano, ma più grandi e più belle, a Nôtre-Dame de Lorette. [...] Ma tutte queste magnificenze non hanno niente di religioso: il sole entra brutalmente da grandi finestre, le volte sono quadrate e basse, non si vede la forma ogivale che è nelle nostre chiese, né le vetrate attraverso cui il sole penetra misterioso; dolce musica di colori che si armonizza con la musica dell'organo. (Alphonse Karr)
  • Le chiese erano ricche e magnifiche, e curiosamente decorate sia all'interno che all'esterno. Ma tutta questa grandiosità era, ai miei occhi, macchiata dagli schiavi delle galee, la cui condizione sia là che in altre parti d'Italia è davvero pietosa e squallida. (Olaudah Equiano)

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