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Palazzi dei Rolli

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Palazzo Rosso visto dal giardino di Palazzo Bianco

Citazioni sui palazzi dei Rolli di Genova.

Citazioni

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  • Ci sono alcuni nobili genovesi che possiedono ciascuno cinque o sei eleganti palazzi arredati sontuosamente in città o in diverse parti della Riviera. Le due vie, Strada Balbi e Strada Nuova, sono affiancate, su ambo i lati, da una fila continua di palazzi abbelliti con giardini e fontane, mentre le decorazioni sulle facciate esterne, a mio vedere, non sono di grande efficacia. (Tobias Smollett)
  • Esco dai palazzi Brignole, Serra e Carrega.
    Sono abbagliato, stordito, incantato: non so più che cosa sono. I miei occhi sono colmi d'oro, di marmo, di cristallo, di porfido, di basalto, d'alabastro, sotto forma di colonne, pilastri, capitelli, di ornamenti di tutte le specie, di tutte le forme, di tutti i tipi, ionici, dorici, corinzi. Mille quadri sono sparsi a brandelli nella mia immaginazione. Vedo teste, piedi, mani, corpi e cadaveri, vedo vecchi e fanciulle, Veneri e Vergini. Qui, le lacrime dolorose che velano gli occhi di un venerabile vecchio. Là, un sorriso incantevole che sboccia sulle labbra di una fanciulla di appena quindici anni, a sua volta incantevole: è, credo, il suo primo sorriso. (Charles Dupaty)
  • Ho visitato i palazzi. Stile differente da quelli di Roma. Grandi atrii che precedono i cortili. (Herman Melville)
  • Ho visto i campi di battaglia di Marengo, di Novi, di Vercelli, ma ero in una disposizione così penosa che tutto questo mi ha ben poco toccato. Pensavo sempre a quei soffitti dei palazzi di Genova sotto i quali si fotteva con tanto orgoglio. (Gustave Flaubert)
  • "La superba", "la città dai bei palazzi", sono da secoli gli appellativi di Genova. Certo essa è piena di palazzi, e questi dentro sono sontuosi ma esternamente molto malandati e senza pretese di grandiosità architettonica. "Genova la superba" sarebbe un titolo indovinato se si riferisse alle donne.
    Di palazzi ne abbiamo visitati parecchi: immense moli dagli spessi muri, con grandi scalinate di pietra, pavimenti tassellati di marmo (talvolta lavori a mosaico, di disegno complicato, ornati di cristalli di rocca o di piccoli frammenti di marmo fissati col cemento) e grandiosi saloni con alle pareti dipinti di Rubens, Guido Reni, Tiziano, Paolo Veronese, ecc., e ritratti dei capostipiti della famiglia in elmi piumati e splendide armature, e di patrizie in stupefacenti vestiti di secoli fa. (Mark Twain)
  • Mi è parso donque di fare una opera meritoria verso il ben publico di tutte le Provincie Oltramontane, producendo in luce li dissegni da me raccolti nella mia peregrinatione Italica, d'alcuni Palazzi della superba città di Genova. Perché si come quella Republica è propria de Gentilhuomini, così le loro fabriche sono bellissime e commodissime, à proportione più tosto de famigle benché numerose di Gentilhuomini particolari, che di una Corte d'un Principe assoluto. (Pieter Paul Rubens)
  • Né tutti i palazzi [di Genova] si allineano su buie stradine; i più belli e i più impressionanti formano una splendida sequenza lungo entrambi i lati di due strade molto ben tenute, su cui si aprono, accanto ai grandi portoni d'ingresso, diverse rimesse per tiri a quattro. Molti di questi sono aperti e svelano all'interno imponenti scalee di marmo con balaustre in forma di leoni accucciati e cortili pomposi circondati da muri di un tenero giallo solare. (Henry James)
  • Nonostante siano perlopiù in decadenza, i palazzi degli antichi dominatori di Genova, i nobili, sono ancora molto belli e pomposamente adorni. Quasi tutti sorgono sulle due strade più larghe, dette Strada Nuova e Balbi. (Heinrich Heine)
  • Passeggiato per la Strada Nuova. I palazzi son meno belli di quelli di Roma, Firenze, e Venezia. Una caratteristica sono i dipinti di architetture invece che della realtà. Ogni sorta di elaborata architettura è rappresentata negli affreschi – Il detto di Machiavelli secondo il quale l'apparenza delle virtù può essere vantaggiosa quando la realtà lo sarebbe meno – (Herman Melville)
  • Poiché Genova non aveva un Palazzo reale, l'imperatore e i grandi della corte di Spagna e delle altre famiglie regnanti venivano ospitati, a seconda del loro rango, nei palazzi di quella che oggi è via Garibaldi e nelle viuzze attorno: il sistema era codificato, proprio come oggi gli hotel da una a cinque stelle (la camera nascosta dalla libreria era naturalmente a cinque stelle). E a scrivere e illustrare la «guida» ai Palazzi dei Rolli fu il più grande pittore del tempo: Pietro Paolo Rubens. [...] Alcuni tra i Palazzi dei Rolli sono abitati dalla stessa famiglia da cinque secoli, come i Pallavicini e i Cattaneo. (Aldo Cazzullo)
  • Quando si entra in queste magnifiche residenze signorili, che i discendenti dei grandi cittadini della più fiera delle repubbliche hanno dipinto di colori chiassosi, quando se ne paragona lo stile, i cortili, i giardini, i portici, le gallerie, le superbe decorazioni con l'opulenta barbarie delle belle dimore della Parigi moderna, appartenenti a milionari capaci di incassare soldi ma non di concepire e realizzare una cosa nuova e bella, si comprende che nella nostra società democratizzata, composta da ricchi finanzieri senza gusto e da parvenu privi di tradizioni la distinzione data dall'intelligenza, il senso della bellezza delle forme, quello della perfezione nelle proporzioni e nelle linee sono scomparsi. (Guy de Maupassant)
  • Questo mi fa venire in mente i palazzi di qui che non riuscirò mai a descrivere in modo adeguato. Ma non è abbastanza se dico che sono stati quasi tutti disegnati dal Palladio? La strada chiamata Strada Nova è un'infilata di edifici che sono forse tra i più belli del mondo. In particolare ti faccio il nome dell'imponente palazzo dei Durazzo, di quelli dei due Balbi, collegati da un colonnato stupendo, di quello degli Imperiali a San Pier d'Arena e di un altro palazzo dei Doria. In questa città è possibile vedere un'architettura perfetta e la più incredibile profusione di mobili preziosi, disposti con gusto, eleganza e sontuosa magnificenza, ma quello che mi avvince più di tutto è la collezione di quadri usciti dal pennello di Raffaello, Paolo Veronese, Tiziano, i Carracci, Michelangelo, Guido e Correggio. (Mary Wortley Montagu)
  • Siccome i proprietari hanno il buon gusto di abitare gli appartamenti dove tengono i quadri, bisogna tornarci più volte prima di trovare l'occasione adatta; la ridicola stizza che mi fanno venire le risposte negative datemi con sussiego dai servi mi toglie ogni facoltà di godere dei quadri. Notate che i ricchi genovesi occupano il terzo piano dei palazzi, per avere la vista del mare; e questo terzo piano equivale ad almeno sei dei nostri. Gli scalini sono magnificamente rivestiti di marmo; ma quando se ne son fatti un centinaio, e un servo, dopo avervi fatto aspettare un quarto d'ora alla porta laccata di bianco, viene a dirvi: – Sua Eccellenza è ancora nei suoi appartamenti, ripassate domani, – è permesso d'avere un po' di malumore. (Stendhal)
  • Stupende a riguardarsi nell'alto torreggiavan le moli di superbi palagi: sorgevano a piè delle rupi le mermoree magioni de' vostri cittadini splendide al pari delle più splendide reggie, e a qualsivoglia città nobilissima invidiabil decoro. (Francesco Petrarca)
  • Addio! superbi palazzi, | Dove la noia, di preferenza, | Ha scelto la sua residenza; | Vi lascio per sempre.
  • Nella Strada Nuova, un po' più larga delle altre, ci sono i palazzi più belli. È alquanto difficile visitarli: sono quasi sempre vuoti, e, quando il padrone esce o va in campagna, porta (come il rettore di Nostra Signora della Guardia) la chiave in tasca.
  • Non c'è niente di più bugiardo dei loro palazzi: di fuori, una casa superba, e dentro una vecchia serva, che fila. Se nelle case più illustri vedete un paggio, è perché non ci sono domestici. Invitare qualcuno a pranzo è a Genova una cosa inaudita. Quei bei palazzi sono in realtà, fino al terzo piano, magazzini per le merci. Tutti esercitano il commercio, e il primo mercante è il Doge. Tutto questo rende gli animi della gente assai bassi, anche se molto vani. Hanno palazzi non perché spendano, ma perché il luogo fornisce loro il marmo. Come ad Angers, dove tutte le case sono coperte di ardesia.

Voci correlate

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